Spie cinesi fuori dall'ombra: cosa rivelano le mosse degli 007

Dopo che la Cina ha iniziato a dare importanza al tema della sicurezza nazionale (e quindi dello spionaggio) il MSS si è volutamente spostato sotto la luce dei riflettori

Spie cinesi fuori dall'ombra: cosa rivelano le mosse degli 007
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Fino a poco tempo fa il Ministero della Sicurezza di Stato (MSS), la principale agenzia di spionaggio della Cina, era una delle organizzazioni più segrete del Paese. Prima della salita al potere di Xi Jinping, avvenuta alla fine del 2012, questo potente organo era pressoché invisibile. Operava nell’ombra e non voleva che si monitorassero i suoi affari. Adesso la situazione è cambiata. Dopo che Xi ha iniziato a dare importanza al tema della sicurezza nazionale, in una cornice di crescenti tensioni con gli Stati Uniti, il MSS – che svolge ruoli più o meno equivalenti a quelli del Federal Bureau of Investigation e della Central Intelligence Agency – si è volutamente spostato sotto la luce dei riflettori. Arrivando a trasmettere un’immagine pubblica attraverso post e suggerimenti sui social media. Per quale motivo?

L’agenzia di spionaggio cinese esce allo scoperto

L’agenzia di intelligence cinese, dicevamo, è emersa dall'ombra per pubblicizzare il suo ruolo nella lotta contro "sovversione, separatismo, terrorismo e spionaggio". Se nel 2015 il MSS, in occasione del primo anniversario della promulgazione della legge sul controspionaggio, lanciava la hotline 12339 per consentire ai residenti di segnalare attività sospette - offrendo fino a 500.000 yuan (70.000 dollari) per segnalazioni che potevano portare all’arresto di presunti criminali – nell’agosto dello scorso anno, quasi in concomitanza con l’entrata in vigore della revisione della suddetta legge, lo stesso ministero apriva un account ufficiale su WeChat.

In quel profilo, il dicastero ha iniziato ad esprimersi in prima persona su questioni di spionaggio ma anche su dossier di attualità nazionale e internazionale. Come quando, ad esempio, ha messo in guardia i cittadini dal diffamare le prospettive di crescita economica della Cina.

Le riflessioni quotidiane e i pensieri del MSS hanno attirato gli osservatori cinesi e gli analisti. Anche perché passare dal silenzio più totale al pubblicare un post contenente le 10 linee rosse – riguardanti principalmente la sicurezza nazionale, il segreto di Stato e la legge antispionaggio – che potrebbero portare a un interrogatorio da parte dei suoi agenti, rappresenta un balzo tanto singolare quanto frutto di una precisa strategia. Secondo quanto riportato dal Financial Times, il crescente profilo pubblico del MSS farebbe parte della crescente attenzione posta da Xi alla sicurezza, con il presidente cinese che starebbe cercando di rafforzare la presa sul Paese in mezzo a mille minacce.

L’importanza della sicurezza nazionale

Il South China Morning Post ha scritto che l'agenzia di spionaggio più segreta della Cina non desidera più rimanere "clandestina" da quando la leadership cinese ha spostato la propria attenzione verso la sicurezza nazionale. Il cambio di passo sarebbe avvenuto nel 2018, quando l'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha scatenato la famigerata guerra commerciale contro Pechino.

Nel suo discorso al XX Congresso nazionale del Partito Comunista nel 2022, Xi ha quindi dedicato ampio spazio al tema della sicurezza nazionale e della stabilità sociale, sottolineando "la sicurezza politica come nostro compito fondamentale, la sicurezza economica come nostro fondamento, la sicurezza militare, tecnologica, culturale e sociale come pilastri importanti e la sicurezza internazionale come supporto".

La revisione della legge anti spionaggio cinese, approvata nell’aprile dello scorso anno ed entrata in vigore lo scorso luglio, ha inoltre ampliato significativamente la portata delle attività che possono essere considerate spionaggio. Questo ha dato al Ministero della Sicurezza dello Stato un’occasione perfetta per lasciare il segno nell’arena pubblica.

Pare poi che il nuovo capo dello spionaggio cinese, Chen Yixin, abbia spinto affinché il ministero assumesse un ruolo di alto profilo. Chen, 64 anni, è stato nominato ministro della Sicurezza dello Stato nell’ottobre 2022, ed è considerato un membro della cerchia ristretta di Xi.

Infine, la leadership del Partito potrebbe star lavorando ad un Pensiero di Xi Jinping sulla sicurezza nazionale, da aggiungere alla dottrina politica generale. Se così fosse il MSS sarebbe all’opera per ampliare ulteriormente il consenso su questa tematica.

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