Gli Stati Uniti hanno ufficialmente sequestrato una petroliera al largo delle coste del Venezuela. L'amministrazione Trump si mette di traverso per bloccare il commercio di greggio di Caracas. Sulla nave di proprietà iraniana, la MT Skipper, che batte bandiera della Guyana e secondo alcune fonti era diretta a Cuba, il blitz delle forze speciali americane ha ottenuto il controllo della "più grande mai sequestrata" dagli Stati Uniti. Dal Venezuela accuse senza mezzi termini: "È un atto di pirateria". Gli americani rivendicano la liceità dell'atto: per Washington la nave è coinvolta in "una rete di trasporto petrolifero illecito" a sostegno di organizzazioni terroristiche straniere, trasportando petrolio tra Venezuela e Iran.
Il team delle forze speciali americane ha condotto l'abbordaggio calandosi da due elicotteri Mh-60 Sea Hawk nella tipica modalità impiegata dagli incursori di marina. In breve, oltre a forze speciali statunitensi, marines e membri della Guardia costiera hanno preso il controllo della nave che, secondo quanto riportano le fonti, sarebbe stata "sanzionata dal Tesoro degli Stati Uniti dal 2022 per i suoi legami con il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell'Iran e con Hezbollah". Una seconda nave sarebbe già nel mirino degli americani, che evidentemente vogliono imporre la massima pressione sul Venezuela e sul presidente Nicolás Maduro, "invitato" a lasciare Caracas.
Secondo quanto riferisce Axios la petroliera sequestrata era "diretta a Cuba e carica di greggio". Una petroliera di queste dimensioni ha una portata lorda fino a 320.000 tonnellate di greggio, rendendola di fatto la più grande petroliera mai sequestrata dagli americani. L'ultimo sequestro di una petroliera da parte degli Stati Uniti - accusati di aver commesso un "atto di pirateria" - risale al 2014, quando il team 2 dei Navy Seal prese il controllo della petroliera MV Morning Glory in acque libiche. In quell'occasione circa 30 uomini dei Seal portati in zona operazioni dalla Uss Roosevelt si imbarcarono gommoni pneumatici la abbordarono la petroliera su ordine dell'allora presidente Barack Obama. In quel caso la petroliera si trovava in acque internazionali, a sud-est di Cipro.
Nella situazione di massima tensione che sta allarmando i Caraibi, dove da settembre gli Stati Uniti hanno schierato un imponente dispositivo militare di navi da guerra, sottomarini e squadriglie di aerei ed elicotteri da combattimento, e dove sono state già colpite e affondate 23
imbarcazioni associate ai cartelli della droga, causando la morte di 84 persone, il sequestro di una petroliera carica dell'oro nero di Caracas viene considerato da alcuni come l'ennesimo passo verso l'escalation.