Il Pil americano cresce meno delle attese. Trump: "Dobbiamo liberarci dell'eredità di Biden"

Il prodotto interno lordo nel primo trimestre si è contratto più delle attese degli analisti. Il presidente Usa: "Presto entreranno in vigore i dazi e le aziende stanno iniziando a trasferirsi negli Stati Uniti in numero record"

Il Pil americano cresce meno delle attese. Trump: "Dobbiamo liberarci dell'eredità di Biden"
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"Make America great again", promessa rimandata al prossimo trimestre. Lo slogan che ha consentito a Donald Trump di conquistare gli elettori alle ultime elezioni presidenziali Usa al momento è smentito dal rapporto sull'andamento dell'economia. Infatti, i numeri relativi al Prodotto interno lordo nel primo trimestre di quest'anno mostrano una contrazione dello 0,3%, un dato preoccupante soprattutto perché è peggiore delle attese degli analisti che scommettevano su un -0,2%. Per il Pil a stelle e strisce si tratta della prima contrazione dal 2022. Il trend della crescita infatti è stato positivo fino alla fotografia scattata agli ultimi tre mesi del 2024 quando l'economia aveva registrato un +2,4%.

Il dato dell'economia relativo al primo quarto del 2025 ha fatto subito scattare la strategia difensiva di Donald Trump che ha attaccato senza mezzi termini l'ex presidente Usa Joe Biden. "Questo è il mercato azionario di Biden, non quello di Trump. Io ho assunto la presidenza solo il 20 gennaio. Presto entreranno in vigore i dazi e le aziende stanno iniziando a trasferirsi negli Stati Uniti in numero record. Il nostro Paese vivrà un boom, ma dobbiamo liberarci dell'eredità di Biden. Ci vorrà un po' di tempo", ha scritto il presidente Usa in un post sul suo social Truth. "Non ha nulla a che vedere con i dazi", ha proseguito scrivendo in maiuscolo. "Solo che ci ha lasciato dei dati negativi, ma quando inizierà il boom, sarà come mai prima d'ora. Siate pazienti!", ha concluso.

I dati del primo trimestre non hanno lasciato indifferenti i listini di Wall Street che ha aperto in calo. È destinata così a interrompere la striscia di sei sedute consecutive in rialzo per lo S&P 500, la più lunga da novembre, spinta dall'ottimismo sui dazi. Sull'azionario, il titolo di Snap cede il 15%, dopo che la società tech ha deciso di non fornire un outlook a causa delle incertezze macroeconomiche, dopo un trimestre comunque positivo e migliore delle attese. Sul Dow Jones, solo otto titoli in positivo, a partire da Verizon (+2%); Chevron il peggiore, con un calo del 3,2%, seguito da Amazon (-2,9%) e Nike (-2,8%).

Amazon pubblicherà i conti domani, mentre oggi sono attese le trimestrali di Meta (-2,7%) e Microsoft (-1%). In questo momento, il Dow Jones perde 250,66 punti (-0,62%), lo S&P 500 cede 52,48 punti (-0,94%), il Nasdaq è in calo di 243,52 punti (-1,39%). Il petrolio Wti al Nymex perde lo 0,56% a 60,08 dollari al barile.

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