"Possono attaccare in qualsiasi momento". La profezia sul destino della Cina

Secondo il Financial Times la Cina ha rafforzato significativamente la sua capacità di lanciare un attacco improvviso contro Taiwan

"Possono attaccare in qualsiasi momento". La profezia sul destino della Cina
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La Cina avrebbe rafforzato significativamente le proprie capacità di lanciare un attacco improvviso contro Taiwan e sarebbe sempre più pronta ad affrontare uno scenario del genere. Questo, almeno, è quello che filtra sulla base delle ultime considerazioni di funzionari e analisti militari statunitensi e taiwanesi interpellati dal Financial Times. Numerosi esperti citati dal quotidiano britannico hanno espressamente parlato di una Repubblica Popolare Cinese in grado di portare avanti operazioni aeree con maggiore rapidità rispetto al passato, di nuovi sistemi di artiglieria e di unità anfibie e di assalto aereo più efficienti. Pare, tuttavia, che il Dragone continui ad avere difficoltà dal punto di vista del comando delle unità militari e dei processi decisionali. "Non hanno ancora dimostrato di essere in grado di adattarsi alla guerra moderna", ha dichiarato un ufficiale Usa riferendosi all'esertico cinese.

L'ultimo allarme su Taiwan

Andiamo con ordine. Secondo un alto ufficiale taiwanese, le forze aeree e missilistiche cinesi coinvolte in una possibile invasione dell'isola possono essere attivate "in qualsiasi momento". E ancora: tra i segnali di escalation troviamo l'intensificazione delle missioni aeree dell'Esercito popolare di liberazione (Pla) cinese nella zona di identificazione di difesa di Taiwan - oltre 245 al mese, rispetto a meno di 10 cinque anni fa - e una presenza costante di navi da guerra attorno all'isola. Funzionari statunitensi ritengono che il Pla possa mettere in atto un blocco navale in poche ore. La Marina cinese, del resto, dispone inoltre di elicotteri da assalto imbarcati su navi tipo 075, in grado di lanciare truppe speciali su Taipei.

Un ufficiale taiwanese citato dal Ft ritiene che l'Aeronautica cinese e le forze missilistiche del Dragone siano in grado di "passare da attività in tempo di pace a operazioni in tempo di guerra in qualsiasi momento". Il Pla avrebbe bisogno di un "tempo minimo" per passare a un attacco alla luce dell' "addestramento continuo nelle basi" e della presenza "molto vicino ai porti" da cui tutto potrebbe avere inizio. Altri ufficiali dell'isola affermano che per il Pla è previsto un addestramento continuo delle forze anfibie nei pressi dei porti di partenza per un'eventuale invasione di Taiwan, mentre le unità dell'Aeronautica vengono descritte come ad elevata prontezza operativa per un eventuale lancio aereo su Taiwan.

Il rafforzamento della Cina

Le fonti parlano anche di un nuovo sistema missilistico in grado di colpire in ogni angolo dell'isola. Il Ft scrive del lanciarazzi multiplo Pch-191 con una gittata di 300 chilometri, ovvero con la potenzialità di arrivare in qualsiasi luogo dell'isola dalla costa cinese, considerato economico e facile da ricaricare. Stando alle fonti di Taiwan lanciarazzi sono dispiegati lungo la costa cinese di fronte all'isola e vengono testati in occasione di ogni esercitazione.

Da segnalare, inoltre, le riforme del leader cinese Xi Jinping che hanno portato alla divisione di grandi unità dell'Esercito per crearne di dimensioni più piccole, quindi più flessibili. Per l'ammiraglio Samuel Paparo, a capo del Comando Usa per l'Indo-Pacifico, sembra alcuni obiettivi siano stati già centrati, con un riferimento alle forze missilistiche e alla costellazioni di satelliti.

Un ufficiale dell'isola ha affermato che l'Aeronautica militare cinese ha "allargato il suo raggio di combattimento" con il velivolo da rifornimento Y-20 e nuovi caccia - i J-10, J-11, J-16 e J-20 - in grado di raggiungere Taiwan da basi interne senza necessità di fare rifornimento nelle basi lungo la costa. Poi c'è la Marina militare cinese.

Per attaccare Taiwan, ha spiegato al Ft Yang Tai Yuan, ex istruttore capo del Comando militare di Taiwan, le navi da guerra cinesi "dovrebbero salpare per il Pacifico molto presto" per evitare di rimanere intrappolate troppo vicino alla Cina in caso di conflitto. Non è forse un caso che lo scorso anno sia andato in scena un rafforzamento della presenza di navi della Marina militare cinese nel Pacifico occidentale.

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