I punti chiave
Era il transatlantico più veloce dell’Oceano. Una leggenda dei mari, lunga 240 metri, con una stazza che superava le 30mila tonnellate e con una capienza di oltre duemila persone. Ma alle acque irlandesi bastarono 18 minuti per inghiottirla, dopo che lo scafo venne colpito da un siluro del sommergibile tedesco U-20. Fu la fine del Lusitania.
Il "Levriero dei mari"
Costruito nei cantieri navali scozzesi, il transatlantico era di proprietà della Cunard Line, la più prestigiosa compagnia di navigazione britannica. I lavori iniziarono nel giugno del 1904, per terminare due anni dopo: il varo della nave infatti risale al 6 giugno 1906.
Il Lusitania era lungo poco meno di 240 metri e largo quasi 27. Un gigante con una stazza di 31.550 tonnellate, pronto a solcare gli oceani, per portare i suoi passeggeri da un estremo all’altro del mondo. La sua grandezza gli permetteva di accogliere a bordo 2.198 persone, che occupavano tre classi, oltre a 850 membri dell’equipaggio. Le sue dimensioni e le sue capacità lo resero il transatlantico più grande mai costruito.
Ma non solo. La sua velocità non aveva pari: l'imbarcazione poteva navigare a una velocità di 27 nodi, corrispondenti a circa 46 chilometri all'ora. Il viaggio inaugurale del Lusitania si tenne nel 1907. Partita il 7 settembre, al suo primo viaggio la nave concluse la traversata in tempi record: solamente sei giorni dopo, il 13 settembre, arrivò a New York. Era la nave più veloce mai costruita.
Sempre nel 1907 il Lusitania ottenne un altro primato, come transatlantico più rapido nella traversata dall’Atlantico verso Ovest: conquistò il premio Nastro Azzurro, un riconoscimento attribuito alla nave passeggeri che deteneva il record di velocità media di attraversamento dell’Oceano Atlantico senza scali. Per altri quattro anni il Lusitania migliorò il suo stesso tempo, restando l’imbarcazione più rapida dei mari. Questa caratteristica le valse l’appellativo di “Levriero del mare”. Solo nel 1909, il transatlantico perse il suo primato, superato dal Mauritania, un’altra imbarcazione della Cunard.
La Prima guerra mondiale
La storia (e la fine) del Lusitania si intreccia con le vicissitudini storiche di quegli anni, durante i quali prima l’Europa e poi l’America precipitarono nella Prima guerra mondiale. Gli inglesi, bisognosi dei continui contributi americani, avevano deciso di armare anche le navi civili.
Per questo, spiegò l’allora Primo Lord dell’ammiragliato Winston Churchill nel libro The World Crisis 1911-1918, citato dal podcast L’affondamento del Lusitania, trappola in mare?, nel febbraio 1913 vennero avviati i preparativi presenti nei documenti con i quali la Cunard aveva accettato di mettere la propria flotta a disposizione della Marina Militare. Così, il Lusitania venne dotato di supporti girevoli su ogni ponte, per permettere l’installazione di diversi cannoni, in modo da scoraggiare gli U-Boot da possibili attacchi di superficie. I tedeschi infatti sospettavano la presenza di materiale bellico sulle navi passeggeri che giungevano in Europa.
A quel punto, i tedeschi partitono con la cosiddetta guerra sottomarina. Ma queste azioni comportavano non pochi rischi, perché la scarsa visibilità dell’obiettivo poteva indurre i tedeschi a confondere mercantili neutrali per navi britanniche, scatenando un’eventuale reazione di nazioni rimaste fuori dalla guerra, in particolare della potenza americana. Per scongiurare un intervento degli Stati Uniti, l’ambasciata tedesca fece pubblicare un comunicato stampa sui giornali statunitensi.
Il 22 aprile 1915 il New York Herald riportò la comunicazione: "Ai viaggiatori che intendono intraprendere la traversata atlantica si ricorda che tra la Germania e la Gran Bretagna esiste uno stato di guerra - recitava il comunicato - Si ricorda che la zona di guerra comprende le acque adiacenti alla Gran Bretagna e che, in conformità di un preavviso formale da parte del Governo Tedesco, le imbarcazioni battenti la bandiera della Gran Bretagna o di uno qualsiasi dei suoi alleati sono passabili di distruzione una volta entrati in quelle stesse acqua". Un avvertimento che non bastò a scoraggiare il Lusitania a compiere, dopo oltre duecento traversate, il suo ultimo viaggio.
Gli ultimi 18 minuti
Il primo maggio 1915 il porto di New York brulicava di persone. L’imbarco sul Lusitania era stato fissato per quella mattina: il transatlantico avrebbe fatto rotta per Liverpool. A bordo salirono circa 1960 persone. Poi la nave prese il mare, sotto la guida del capitano William Turner. Per scongiurare il rischio di eventuali attacchi tedeschi, la nave avrebbe dovuto essere scortata da un incrociatore britannico, Juno. Ma il 5 maggio il Juno ricevette l’ordine di abbandonare la missione di scorta. Nel frattempo un sottomarino tedesco, l’U-20, stava percorrendo la costa occidentale dell’Irlanda.
Dopo sei giorni di navigazione, il 7 maggio 1915, il Lusitania arrivò in vista delle coste irlandesi. Alle 14.10, a dieci miglia dal promontorio del Old Head of Kinsale, il Lusitania incontrò l’U-20. Un siluro, sparato dal sommergibile, colpì il transatlantico a dritta, causando il repentino allagamento di alcune parti della nave e il suo inclinamento a destra. Difficile, nelle condizioni in cui si trovava il transatlantico, calare le scialuppe sul lato sinistro. Intanto la nave si inabissava sempre di più: la prua, completamente sommersa, stava trascinando con sé tutto lo scafo. Poco dopo anche la poppa si immerse completamente. Il tutto avvenne in una manciata di minuti. Intorno alle 14 il Lusitania era stato colpito da un siluro dell’U-20. Solamente 18 minuti dopo, il mare lo aveva trascinato sul fondo.
Sei scialuppe riuscirono a raggiungere la riva, portando in salvo 761 sopravvissuti. Nei giorni successivi, si iniziarono a contare le vittime: 1198 ufficialmente, alle quali vanno aggiunte tre infiltrati tedeschi, che erano stati inviati sul Lusitania allo scopo di individuare la presenza di materiale bellico.
Quello terminato il 7 maggio 1915 fu l’ultimo viaggio del
Lusitania, che divenne il primo transatlantico civile andato perso durante la Prima guerra mondiale. Il Levriero dei mari, che aveva battuto tutti i primati di velocità all’inizio del Novecento, giaceva ormai sul fondo del mare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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