Il fratello di Epstein: "Sapeva cose compromettenti su Trump"

La versione di Mark Epstein: "Anni fa ha detto di avere materiale, ma non so cosa fosse". Oggi nuovo incontro tra Ghislaine Maxwell e il vice procuratore generale Blanche

Il fratello di Epstein: "Sapeva cose compromettenti su Trump"
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Parla il fratello di Jeffrey Epstein e aumenta il pressing su Donald Trump. Intervistato dal Guardian, Mark Epstein ha affermato che il finanziere condannato per reati sessuali e pedofilia avrebbe avuto “informazioni compromettenti” sull’attuale presidente americano. Un’accusa pesante che arriva nelle ore del confronto tra la giustizia Usa e Ghislaine Maxwell, socia del miliardario già condannata per traffico sessuale di minorenni. Il fratello di Epstein ha affermato che Jeffrey sosteneva di possedere informazioni compromettenti su Trump senza però precisarne la natura. “Anni fa ha detto di avere materiale, ma non so cosa fosse”, ha aggiunto.

Una testimonianza che solleva nuove domande su quanto il finanziere morto suicida in carcere nel 2019 potesse sapere sulle frequentazioni di Trump. Grande attenzione è rivolta a Ghislaine Maxwell, che ieri ha incontrato il vice procuratore generale degli Stati Uniti Todd Blanche. Quest’ultimo ha confermato che il colloquio continuerà nelle prossime ore: "Il dipartimento di Giustizia condividerà ulteriori informazioni su ciò che abbiamo appreso al momento opportuno" ha aggiunto. L'avvocato David Oscar Markus ha definito "produttivo" l'incontro e ha evidenziato che la sua cliente ha risposto a tutte le domande "sinceramente", rimarcando di aspettarsi "un'altra giornata produttiva".

Ricordiamo che Trump, travolto dalle critiche della base Maga e di alcuni repubblicani, ha dato mandato di pubblicare trascrizioni del processo a Epstein. Ieri la sottocommissione di vigilanza della Camera ha votato per ottenere i file relativi a Epstein. La mozione in questione impone che il Dipartimento di Giustizia consegni i dossier al Congresso omettendo i nomi delle vittime e le comunicazioni fra ex funzionari dell'amministrazione Biden e il dipartimento.

Nelle ultime ore anche un altro politico americano è finito, o meglio tornato, al centro del dibattito. Parliamo di Bill Clinton, che sarebbe tra gli autori delle lettere di auguri per i 50 anni di Epstein raccolte in un album dalla Maxwell.

Dopo aver reso noto la presunta lettera oscena di Trump, il Wall Street Journal ha affermato che anche l’ex presidente dem avrebbe inviato una missiva: "È rassicurante, non è vero? Essere durati così a lungo, in tutti gli anni di apprendimento e conoscenza, avventure e [parola illeggibile], e avere anche la curiosità infantile, la spinta a fare la differenza e il conforto degli amici" il suo presunto testo. Il portavoce di Clinton non ha rilasciato commenti, limitandosi a ricordare una precedente dichiarazione secondo cui Clinton aveva interrotto i rapporti più di un decennio prima dell'arresto.

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