Cronaca internazionale

Nuovo scandalo a Sciences Po: in manette per violenza il direttore (ed ex compagno di Macron)

Ex alunno di Sciences Po, dove si è laureato nel 2000, Vicherat è un ex compagno di classe di Emmanuel Macron: è accusato di violenza domestica ai danni della compagna

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Nuova bufera su Sciences Po, l'Istituto di studi politici di Parigi, la culla dell'élite politica ed economica di Francia. Mathias Vicherat, direttore dell'ateneo dal 2021, è stato arrestato e trattenuto in custodia cautelare una notte insieme perchè accusato di violenze coniugali. La procura ha confermato che anche la compagna è stata arrestata domenica sera, per lo stesso motivo: i due, infatti, si sono accusati a vicenda di violenza domestica ma non hanno voluto sporgere denuncia. Il fermo di polizia è stato revocato nel tardo pomeriggio di lunedì, mentre proseguono le indagini a carico del direttore dell'istituto. I pubblici ministeri hanno confermato che nessuno dei due presenta delle lesioni sul corpo.

Mathias Vicherat è a capo della prestigiosa istituzione Sciences Po dal novembre 2021, quando ha preso il posto di Frédéric Mion, dimessosi nove mesi prima per aver coperto i sospetti di incesto che coinvolgevano il politologo Olivier Duhamel. Il 45enne laureato all'Ecole Normale Supérieure è stato nominato direttamente dalla Fondation Nationale des Sciences Politiques (Fnsp). Ex compagno di classe di Emmanuel Macron, ricorda Le Figaro, Vicherat ha avuto ha lavorato in passato per importanti aziende e politici. Prima è stato capo del personale di Bertrand Delanoë e poi di Anne Hidalgo al Comune di Parigi. Poi, nel 2016, è diventato vice direttore generale del gruppo Sncf (una delle principali aziende pubbliche di Francoia), prima di diventare segretario generale della multinazionale francese Danone tre anni dopo.

Nuovo scandalo a Parigi

Da quando è stato messo a capo di Sciences Po, Mathias Vicherat ha affermato di voler combattere diverse battaglie in nome dell'inclusione, tra cui la promozione delle pari opportunità e la tutela dell'ambiente. Ha anche annunciato la sua volontà di fronteggiare il sessismo e la violenza di genere. Ora rischia il posto di direttore dell'istituto. Vicherat e la compagna si sono recati presso la stazione di polizia del 7° arrondissement domenica per denunciare "violenza domestica reciproca", mentre sono stati avviati controlli e accertamenti in questa fase di indagini preliminari.

Nei mesi scorsi, l'ateneo aveva vietato a uno studente di frequentare la scuola perché accusato di molestie sessuali: lo scorso aprile, infatti, la procura di Parigi ha aperto un'indagine circa un possibile stupro avvenuto durante una gita scolastica in Grecia nel giugno 2022. Lo studente sotto accusa sarebbe entrato nella camera da letto di una compagna di classe di 21 anni. I due avrebbero avuto dei preliminari "consensuali", prima che il giovane stuprasse la ragazza, che avrebbe cercato di divincolarsi. Poiché l'inchiesta è ancora in corso, l'istituto di studi politici di Parigi ha deciso di bandire lo studente dal suo campus all'inizio del nuovo anno accademico, il 6 settembre, "per tutta la durata del procedimento disciplinare che lo riguarda".

La protesta degli studenti

Nel frattempo, una cinquantina di studenti della scuola di scienze politiche di Parigi, ha bloccato l'accesso all'edificio, situato nel VII arrondissement. La richiesta è chiara: le dimissioni di Mathias Vicherat, accusato di violenze coniugali ai danni della propria compagna. "Siamo ovviamente in attesa di maggiori informazioni, ma non possiamo chiudere gli occhi su questo problema", ha detto all'Afp Inês Fontenelle, vicepresidente studentesca del consiglio d'amministrazione dell'istituto e membro del consiglio di amministrazione della Fnsp. "E ancor meno nel contesto di Sciences Po, che ha visto il caso Duhamel e, più recentemente, gli studenti denunciare l'approccio lassista dell'istituzione nei confronti della violenza sessista e sessuale.

Per dovere di dare l'esempio, crediamo che Mathias Vicherat non possa rappresenteremo l'istituzione e, se questi fatti saranno dimostrati, chiederemo le sue dimissioni".

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