Se la chiesa inglese impone preghiere woke

La diocesi di Norwich lancia un toolkit antirazzista che invita a pregare meno per l'Europa e più per diversità e inclusione. Si chiede di riconoscere i privilegi bianchi e di pregare per i musulmani a Ramadan.

Se la chiesa inglese impone preghiere woke
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Basta preghiere per l’Europa. E no, questa volta la politica e la Brexit non c’entrano nulla. Siamo nella diocesi di Norwich, Chiesa d’Inghilterra, dove è stato presentato un «toolkit antirazzista» per aiutare i fedeli a supportare i piani Dei, che sono diversi da quelli di Dio, e che hanno a che fare con la nuova trinità laica omaggiata dai progressisti di ogni latitudine: Diversità, Uguaglianza e Inclusione.

Nelle linee guida si chiede di non disturbare più il buon Dio per questioni che riguardano il Vecchio continente e gli europei. Come riporta il Telegraph: «Bisogna assicurarsi che le intercessioni (le preghiere in cui i credenti chiedono aiuto divino per un problema particolare) siano allineate con le preoccupazioni della congregazione e non siano del tutto eurocentriche». E questa richiesta arriva in un momento in cui l’Europa è tornata il cuore del mondo. È qui che si sta combattendo una guerra che sta gnan i nuovi equilibri ziona e dove, in Ucraina, naia di giovani muoiono ogni giorn E qui che rischiano di aprirs nuovi e più ampi fronti.

Ma la diocesi di Norwich, grazie al s Racial Justice Action Grou pensa ad altro. Stila ghier in cui si chiede a Dio di «aprir i nostri cuori, affinché siam essere audaci nel trovare dell'inclusione e i sori d le ric diversità tra noi». re si spera che i fedeli «vengano davanti a Te, una famiglia sacra, un popolo arcobaleno». Ma non solo. Perché oltre all'anima c'è pure il corpo e i sacerdoti potrebbero lanciare una «Colletta per la giustizia razziale», con una preghiera specifica: «Scuoti i cuori del tuo popolo affinché, gioendo della nostra diversità, possiamo pentirci degli errori del passato».

Perché il colpevole è sempre l'uomo bianco (ed etero), con la sua storia fatta di prevaricazoni e violenze. Si chiede che il clero «prenda coscienza dei nostri pregiudizi e privilegi», perché anche il cristianesimo è stato diffuso grazie all'aiuto di «ideologie europee razziste», e si invitano le parrocchie a "mostrare immagini che riflettano la diversità nel Corpo di Cristo" (che cosa significhi questo a livello iconografico non è dato sapere). Chi vuole, ovviamente, è invitato a pregare per i musulmani durante il Ramadan. E la Chiesa 2.0. Quella che si apre agli altri, ai diversi e ai lontani.

Quella che, al posto di andare a cercare la pecorella smarrita, spalanca il recinto facendo entrare anche i lupi. E che non si rende conto che, così facendo, il gregge scompare. Soprattutto in quella Vecchia Europa per la quale non si vuole più pregare.

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