Cronaca internazionale

Vaccinato 217 volte contro il Covid: l'uomo tedesco diventa un caso di studio

Un'incredibile media vaccinale con picchi anche di 14 volte al mese: è la storia di un uomo tedesco, accusato di frode, che ha deciso di iper-proteggersi contro il Covid. Ecco le conseguenze sul sistema immunitario

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È probabilmente l'unica persona esistente sulla Terra ad essersi vaccinato così tante volte, sia in generale ma anche e soprattutto contro il Covid: l'incredibile storia arriva dalla Germania, precisamente Magdeburgo, dove un uomo di 62 anni ha ammesso di aver ricevuto 217 volte il vaccino per proteggersi da Sars-CoV-2 nell'arco di 29 mesi, praticamente quasi 7,5 volte e mezzo ogni mese calcolatrice alla mano. C'è di più perché, come riporta il quotidiano tedesco Spiegel, ben 130 vaccini sarebbeo stati somministrati in soli nove mesi e in questo caso la statistica raddopia, 14,4 volte ogni trenta giorni, praticamente un giorno sì e un altro no. Come sta l'uomo? Bene, ha il sistema immunitario sano ma è indagato per frode e non è di certo un esempio da seguire.

Cosa dice lo studio

Una volta che la notizia è diventata di dominio pubblico, alcuni ricercatori dell'Università di Norimberga hanno studiato il sistema immunitario dell'uomo e pubblicato la loro ricerca su The Lancet Infectious Diseases in quello che, giustamente, viene chiamato "individuo ipervaccinato": sono stati presi in esame sia alcuni campioni di sangue che altri di saliva dove non sono stati segnalati effetti collaterali e nemmeno anomalie causate dall'ipervaccinazione. "Sebbene non sia stato possibile valutare il presunto potenziamento attraverso la 216esima vaccinazione, la 217esima ha prodotto un modesto aumento dei livelli di IgG anti-spike", spiegano i ricercatori. Tutto nella norma, quindi.

Le indagini per frode

Secondo quanto appreso, l'uomo avrebbe eseguito più vaccini a Rna tra quelli presenti in commercio ma la domanda sorge spontanea: perché l'ha fatto? Come riporta il Corriere, Il62enne è accusato di essersi procurato autonomamente decine e decine di dosi vaccinali così da poter rivenderle e darle a persone che non avevano avuta somministrata nemmeno uno con le restrizioni che vigevano all'epoca della pandemia.

Nessun miglioramento per l'immunità

Trattandosi di un caso più unico che raro, i ricercatori non hanno potuto trarre conclusioni sulle ipervaccinazioni sulla popolazione generale: il consiglio è sempre quello di attenersi ai protocolli, è evidente, ma l'uomo senz'altro sarà stato spinto da altre motivazioni oggi oggetto di indagini. "Il nostro report mostra che l’ipervaccinazione Sars-CoV-2 non ha portato a eventi avversi e ha aumentato la quantità di anticorpi e cellule T specifici del picco senza avere un forte effetto positivo o negativo sulla qualità intrinseca delle risposte immunitarie adattative", concludono i ricercatori. "È importante sottolineare che non sosteniamo l’ipervaccinazione come strategia per migliorare l’immunità adattativa.

Dichiariamo l'assenza di conflitti di interessi".

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