Guerra in Israele

"Pronti al sacrificio". Il leader di Hezbollah attacca Israele: cos'ha detto

Hassan Nasrallah ha ribadito la legittimità della battaglia contro Tel Aviv

"Pronti al sacrificio". Il leader di Hezbollah attacca Israele: cos'ha detto

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"Il nostro dovere è dare tutto. Credere in questa chiamata. Siamo pronti al sacrificio, a dare tutto". Il discorso di Hassan Nasrallah, pronunciato in diretta televisiva in occasione della "Festa dei martiri caduti sulla via di Gerusalemme", e registrato da una località sconosciuta, si è aperto con l’invito del leader di Hezbollah ai suoi sostenitori a non cedere di un millimetro nella lotta contro i "nemici". "La nostra battaglia è pienamente legittima, dal punto di vista legale e religioso, contro l'occupante sionista", ha tuonato, mentre gli uomini dell’esercito israeliano dislocati al confine con il Libano, in attesa delle sue parole, si trovavano in stato di massima d’allerta dalle prime ore del mattino.

Le parole di Nasrallah

C’era il timore che Nasrallah dichiarasse guerra aperta a Israele. Il Segretario generale del Partito di Dio, nel primo discorso pubblico dal giorno del blitz di Hamas, si è invece limitato a ribadire, in maniera molto generica, la legittimità della battaglia contro Tel Aviv. "Se volevamo cercare una battaglia con piena legittimità, non esiste una come quella contro i sionisti. La battaglia del Diluvio di Al-Aqsa è pienamente legittima, sia umanamente, moralmente che religiosamente", ha affermato. Allo stesso tempo, Nasrallah ha sottolineato come lo scontro con Israele si sia esteso su più fronti.

Il saluto ai "martiri"

Il leader di Hezbollah si è quindi rivolto ai "martiri". "Tutte le vittime di Gaza sono martiri. Queste persone che sono cadute e si sono sacrificate per il bene del paese andranno nel regno dei cieli", ha detto, rivolgendosi alle famiglie che "hanno dato i loro cari a Dio". Nasrallah si è riferito a bambini, civili, donne e anziani, i quali "si stanno muovendo verso un altro mondo, il mondo annunciato dai profeti". "Ora sono lì dove non ci sono sionisti e nessuna dittatura che possa prevalere", ha aggiunto.

Le questioni aperte

Il discorso si è poi spostato sul popolo palestinese. "La sofferenza del popolo palestinese in questi decenni è stata grande, soprattutto ora che" in Israele "c'è un governo di destra che sta violando i diritti umani", ha dichiarato. Per il leader di Hezbollah prima del 7 ottobre "sul fronte palestinese vi erano quattro questioni urgenti". "Le migliaia di prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane; la questione della moschea di al Aqsa a Gerusalemme; l'assedio di Gaza per quasi vent'anni; i pericoli che incombono sulla Cisgiordania, compresi gli insediamenti israeliani, le uccisioni e gli arresti quotidiani. Tutti questi problemi - ha detto Nasrallah - erano pressanti per i palestinesi e la loro resistenza prima del 7 ottobre".

La guerra contro Israele

In merito all’operazione di Hamas dello scorso 7 ottobre, Nasrallah ha spiegato che sarebbe stata frutto di una decisione presa al 100% dai palestinesi: "La decisione non è stata condivisa con altre fazioni della resistenza islamica. Loro hanno deciso ed eseguito". Quella stessa offensiva "ha mostrato come non è mai accaduto prima tutta la debolezza e la fragilità di Israele", definita dallo stesso leader di Hezbollah "una entità che sta tremando". Come se non bastasse, ha specificato che l'Iran non controllerebbe i vertici dei gruppi armati in Libano e in Palestina, "ma sostiene la resistenza" di questi gruppi. "Quello che è accaduto finora ne è una prova", ha infine fatto sapere lo stesso Nasrallah.

Migliaia di persone nelle piazze in Libano e anche in Iraq hanno ascoltato il discorso del leader di Hezbollah in silenzio. Le immagini della gente assiepata sono state mandate in onda dalla tv al Manar di Hezbollah alternate a quelle di Nasrallah intento a parlare. Le televisioni israeliane, al contrario, hanno scelto di non trasmettere in diretta questo intervento. "Ci è chiaro che al di là dell'importanza del discorso c'è un importante elemento di guerra psicologica da parte di Nasrallah", hanno fatto sapere da Tel Aviv.

Nel frattempo, Hezbollah ha annunciato che i suoi combattenti hanno sferrato un attacco simultaneo contro 19 postazioni di Israele. In un comunicato, il movimento ha informato di aver utilizzato colpi di mortaio e missili anticarro. Inoltre due droni kamikaze di Hezbollah hanno preso di mira una postazione israeliana nella zona contesa delle fattorie Sheb'a.

Le Forze di difesa israeliane non hanno riportato alcun ferito negli attacchi.

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