Cronaca internazionale

"Siamo a un punto di rottura". Bomba migranti in Texas. E Biden manda l'esercito

Nella sola giornata di sabato 23 settembre si sono registrati quasi 9mila arrivi. L'amministrazione Biden corre ai ripari inviando soldati e cercando accordi con i Paesi di provenienza

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L’ondata migratoria fa sentire il suo peso anche negli Stati Uniti. Solo nella giornata di sabato 24 settembre, quasi 9mila persone hanno attraversato il confine con il Messico e si sono riversate su El Paso, grande centro del Texas a ridosso della frontiera. Si tratta di uno dei tassi di arrivi più alti registrati negli ultimi mesi.

Al Jazeera ha riportato le parole del sindaco Oscar Leeser, secondo cui il numero di persone che ogni giorno chiedono asilo in città è passato in sei settimane da 350-400 a 2mila. “El Paso ha solo un certo numero di risorse e siamo arrivati a un punto di rottura in questo momento”, ha commentato il primo cittadino. “Penso che sia importante far notare che il nostro sistema di immigrazione non funziona”. Leeser ha riferito in conferenza stampa che le autorità cittadine sono al lavoro per aprire un nuovo centro di accoglienza. Inoltre, sono stati noleggiati cinque autobus per trasportare i migranti a New York, Chicago e Denver, dato che El Paso ha già dato rifugio a oltre 6500 persone.

Questi flussi migratori hanno origine principalmente da Haiti, Honduras e Venezuela. Il numero di arrivi negli Stati Uniti era diminuito a seguito di nuove restrizioni annunciate a maggio, ma questa impennata ha messo in seria difficoltà l’amministrazione di Joe Biden, che ha ordinato l’invio di altri 800 militari al confine per rinforzare il contingente della Guardia nazionale di 2500 uomini già sul posto. Il governo federale, inoltre, ha già esteso da luglio lo status legale temporaneo per 472mila venezuelani, in modo da permettere loro di trovare lavoro più facilmente.

Questa crisi ha riportato il tema immigrazione al centro del dibattito in vista delle elezioni presidenziali del 2024. Il governo federale si è mosso per stabilire accordi bilaterali con i Paesi di partenza, nel tentativo di arginare il flusso ininterrotto di migranti. Sabato 23 settembre, il ministro dell’Interno statunitense Alejandro Mayorkas ha incontrato il presidente dell’Honduras Xiomara Castro nella città di McAllen, in Texas. Il rappresentante di Washington ha ribadito l’impegno dell’amministrazione nel fermare coloro che non utilizzano i canali legali per raggiungere gli Stati Uniti. Inoltre, ha affermato che la leadership di Castro è fondamentale per interrompere le reti di contrabbando di esseri umani: “Insieme, stiamo arrestando e perseguendo i trafficanti, interrompendo e smantellando le loro reti e sequestrando i loro beni e fondi”.

Il leader dell’Honduras, invece, ha dichiarato che molti lasciano dal suo Paese per sfuggire alla brutalità delle organizzazioni criminali: “Credo che nella nostra storia non abbiamo mai visto un esodo di intere famiglie dal nostro Paese, in cerca di opportunità, a causa degli attuali livelli di violenza”.

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