La morte di Dj Godzi e gli ospedali al collasso: così la droga manda in tilt Ibiza

La vivace vita notturna e la nightlife di Ibiza sono da tempo legate al consumo di droga. Ma l'elevato consumo di sostanze stupefacenti sull'isola sta creando enormi problemi al sistema sanitario locale

La morte di Dj Godzi e gli ospedali al collasso: così la droga manda in tilt Ibiza
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La Guardia Civil ha spiegato in un comunicato che il dj napoletano Michele Noschese sarebbe morto a Ibiza a causa della "continua assunzione di stupefacenti". Proprio sull'isola spagnola, e poco prima del decesso del producer italiano, era scattato l'allarme per l'eccessivo utilizzo delle sostanze stupefacenti. Il New York Times aveva infatti dedicato un lungo approfondimento sul sistema sanitario locale messo a dura prova dalle "chiamate per droga" provenienti dalle discoteche più famose della nota meta vacanziera. "Ci sono giorni in cui siamo così impegnati che difficilmente riusciamo a fermarci per mangiare o prendere un caffè", ha spiegato Pablo Roig, un tecnico di ambulanze di 47 anni, al quotidiano statunitense.

Le chiamate di emergenza che coinvolgono i frequentatori della nightlife isolana sono diventate così frequenti che il servizio di ambulanza pubblico dell'isola sarebbe addirittura a rischio collasso. Durante l'alta stagione, più di un quarto di tutte le chiamate di ambulanza riguardano le discoteche e spesso coinvolgono visitatori stranieri, mettendo a dura prova le risorse dei 160.000 residenti a tempo pieno di Ibiza.

Allarme droga a Ibiza

La crisi delle ambulanze a Ibiza, uno dei motori dell'industria turistica spagnola (circa 3,3 milioni di visitatori nel 2024), è l'ultimo esempio delle tensioni che stanno emergendo in Europa per colpa del turismo sregolato. Proteste anti turismo, non a caso, sono scoppiate di recente in Spagna, Italia e Portogallo, con i manifestanti schierati contro il cosiddetto Overtourism. Per quanto riguarda la richiamata Ibiza, un'isola del Mediterraneo al largo di Valencia, parliamo di "una calamita per gli amanti delle discoteche almeno dagli anni '70, quando i suoi primi nightclub furono costruiti su una cultura hippie che prosperava all'ombra della dittatura di Francisco Franco", ha sottolineato il Nyt. E poi cosa è successo? Un cambiamento tanto radicale quanto grave ha scosso gli equilibri isolani.

La vivace vita notturna e la nightlife locale sono da tempo legate al consumo di droga. Tra le cause che hanno alimentato l'emergenza troviamo l'impennata dei prezzi d'ingresso nei cosiddetti "superclub" e la crescente disponibilità di droghe sperimentali a basso costo. I biglietti d'ingresso per i locali super esclusivi, che possono ospitare fino a 10.000 persone, costano più di 100 euro, mentre le bevande arrivano anche a 25 euro a testa. Le droghe, al contrario, sono un'alternativa più economica all'alcol. Certo, sostanze del genere sono illegali da queste parti ma sono comunque molto diffuse. Le più usate? Ecstasy, cocaina, tusi (nota anche come cocaina rosa), anfetamine e sostanze psichedeliche. Al momento la ketamina risulta tra le droghe più in voga.

Un emergenza preoccupante

Il Nyt ha scritto che ogni anno, prima della stagione delle feste estive, gli operatori sanitari dell'isola cercano di prevedere quali saranno i farmaci più utilizzati in modo da poter essere preparati con i farmaci giusti. La missione è però pressoché impossibile. Di solito ogni notte sono operative otto ambulanze e unità mobili di terapia intensiva, che gestiscono in media circa 70 chiamate di emergenza.

Gli operatori sanitari spiegano che le chiamate di emergenza dalle discoteche sono particolarmente difficili perché spesso coinvolgono una persona priva di sensi, il che le rende un "allarme prioritario" a causa del rischio che il paziente possa andare in arresto cardiaco o morire. Solo che quando i soccorritori intervengono nei locali e cercano di capire se una persona è stata colta sotto l'effetto di droghe, le loro domande non sempre vengono accolte con favore dai frequentatori delle feste, che temono di essere colti in flagrante a infrangere la legge.

In genere, una chiamata per droga richiede da un'ora a un'ora e mezza per essere risolta. E per questo, durante l'estate, i residenti di Ibiza si lamentano regolarmente con il personale delle ambulanze per le lunghe attese. In Spagna l'assistenza sanitaria è praticamente gratuita per i residenti e per anni i pazienti stranieri sono riusciti a farsi curare senza pagare. Le discoteche di Ibiza sono obbligate per legge ad avere personale medico, infermieri inclusi, tra i loro dipendenti.

Ora il sindacato dei servizi sanitari chiede che le discoteche siano obbligate a contrattare ambulanze private per gestire le chiamate di soccorso, al fine di alleviare in parte il carico sui servizi pubblici. La situazione è insomma sempre più critica.

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