Per Emmanuel Macron si preannuncia una giornata di fuoco. In tutta la Francia, nell'ottica di un grande sciopero nazionale, sono previsti tra i 220 e i 250 cortei per manifestare contro la riforma delle pensioni promossa dal governo. Solo a Parigi sono attesi tra i 50 e gli 80mila dimostranti. I servizi di informazione francesi prevedono addirittura 750.000 persone in piazza.
Giornata di fuoco
Sono stati mobilitati 10.000 tra poliziotti e gendarmi, 3.500 nella capitale, "in modo da consentire alle persone che vogliono manifestare di poterlo fare nelle migliori condizioni possibili", ha spiegato a Rtl il ministro dell'Interno, Gérard Darmanin.
"Le forze dell'ordine ci sono per far rispettare il diritto di manifestare che è un diritto garantito dalla Costituzione", ha sottolineato il ministro aggiungendo che secondo "le informazioni dei servizi meno di un migliaio di persone a Parigi potrebbero essere violenti".
Il grande rischio è che le molteplici manifestazioni contro la riforma pensionistica - sulla quale, ricordiamo si gioca la credibilità del secondo mandato presidenziale di Macron – possano sfociare in scontri, o peggio, in guerriglia urbana.
Macron nell'occhio del ciclone
A dieci giorni dalla presentazione del progetto di riforma delle pensioni da parte del governo, sindacati e partiti di sinistra hanno invocato all'unisono un giovedì di protesta massiccia in tutto il Paese. Il bersaglio delle proteste è ovviamente Macron. Gli otto principali sindacati stanno incitando a manifestare con il sostegno della sinistra.
I trasporti, le scuole, gli ospedali, oltre a raffinerie e stazioni di servizio, sono i settori più colpiti dall'agitazione. Nel frattempo, gli agenti della compagnia Edf (Elettricità di Francia) hanno proceduto ad effettuare dei primi tagli di produzione di energia elettrica, causando perdite sulla rete equivalenti a un reattore nucleare. Il calo della produzione non ha tuttavia causato black out: è quanto riferice all'agenzia France Presse Fabrice Coudur, segretario federale del sindacato Fnme-Cgt, precisando che "a quest'ora ci sono già dei cali di produzione nell'idraulico".
Quanto fatto, ha puntualizzato il sindacalista, mette in tensione la rete "ma senza impatto per gli utenti" finali. Il segretario del sindacato Cgt Mines et Energie, Sébastien Menesplier, ha minacciato possibili azioni mirate contro quei parlamentari che sostengono la riforma, con il taglio della corrente elettrica nei loro uffici. Minacce definite "inaccettabili in democrazia" dal portavoce del governo, Olivier Véran.
La rabbia dei francesi
Secondo un sondaggio dell'istituto CSA per CNEWS, il 61% dei francesi si oppone al disegno di legge sulle pensioni portato avanti dal governo e potrebbe quindi unirsi alle manifestazioni. I numeri sono imponenti e, a quanto pare, gli sforzi del governo per difendere quello che viene presentato come un "progetto giustizia" non sembrerebbero aver convinto la maggioranza. Solo il 38% degli intervistati sostiene la riforma, mentre l'1% non ha opinioni in merito.
Più nello specifico, l'opposizione al progetto è più forte tra i più giovani. Sale al 73% tra gli under 35 e addirittura al 76% tra i 35-49enni. Il rapporto si inverte oltre i 50 anni, con una leggera sovrarappresentazione dei favorevoli alla riforma delle pensioni (51%).
In ogni caso la SNCF ha previsto un traffico "molto perturbato" con un TGV su tre, o addirittura uno su cinque a seconda delle linee, e appena un TER su dieci in media. La metro parigina sarà ridotta all'essenziale, con tre linee chiuse, altre dieci aperte "solo nelle ore di punta" e un "rischio di saturazione" sulle ultime tre.
Anche il traffico aereo sarà interrotto, mentre raffinerie e depositi di petrolio, come detto, sono chiamati a cessare le loro attività per ventiquattro ore. Nelle scuole lo sciopero dovrebbe essere molto frequentato, con il 70% degli insegnanti della scuola primaria interessati.
La riforma delle pensioni
Con la suddetta riforma delle pensioni in Francia l'età pensionabile passerebbe da 62 a 64 anni, con una legge che, secondo il testo pubblicato dal quotidiano francese Libération, sarebbe composta solo da dieci articoli, divisi in due parti e condensati, per il momento, in 57 pagine.
Esaminato dal Consiglio di Stato dal 10 gennaio, questo "progetto preliminare di legge sul finanziamento rettificativo della sicurezza sociale per il 2023" contiene tutti gli elementi presentati dal Primo Ministro una settimana fa.
L'unica differenza è che mentre il testo parla di una pensione minima dell'85% del salario minimo per i futuri pensionati, non menziona il destino degli attuali pensionati, ai quali il
governo ha promesso "rivalutazioni". L'esecutivo avrebbe inviato una lettera di modifica al Consiglio di Stato per integrare questa misura annunciata da Elisabetta Borne la scorsa settimana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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