Cronaca internazionale

Trump "salvato" dalla Corte Suprema: "Può ricandidarsi"

Trump non può essere fermato per via del XIV Emendamento. Si risolve in un nulla di fatto il bizzarro ricorso del commercialista texano John Anthony Castro

Trump "salvato" dalla Corte Suprema: "Può ricandidarsi"

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Trump ottiene una piccola gioia mentre a New York attende l'esito della prima giornata del processo che lo vuole colpevole di frode assieme ai suoi figli. Mentre il magnate si trova presso il tribunale civile della Grande Mela, la Corte Suprema ha respinto una causa che puntava a silurarlo dalla corsa alla Casa Bianca per il suo ruolo nell'attacco a Capitol Hill. Il massimo tribunale costituzionale Usa ha bocciato senza commenti né motivazioni, infatti, il ricorso di John Anthony Castro, uno sconosciuto candidato alle primarie dei repubblicani, basato sul XIV Emendamento della Costituzione.

Il XIV Emendamento contro Trump?

Ad onor del vero, ad aprire la possibilità di ricorrere a questo caso specifico contemplato dalla Costituzione, erano stati William Baude e Micheal Stoke Paulsen, due "teste d'uovo" di stampo conservatore che avevano pubblicato le loro ipotesi sulla celebre University of Pennsylvania Law Review.

Istituito dopo la Guerra Civile, il XIV Emendamento fa parte della triade degli Emendamenti della Ricostruzione. Al fine di evitare una nuova minaccia all'integrità dell'Unione o qualsivoglia forma di cospirazione contro di essa, la sezione III dell'Emendamento stabilisce che "Non potrà essere senatore o rappresentante del Congresso, nè elettore del presidente o del vicepresidente, nè ricoprire alcuna carica, civile o militare, alle dipendenze degli Stati Uniti o di uno degli Stati chi-avendo antecedentemente prestato giuramento di difendere la Costituzione, in veste di membro del Congresso o titolare di carica pubblica degli Stati Uniti, o membro del legislativo o dell'esecutivo o del giudiziario di uno Stato - abbia preso parte a un'insurrezione o ribellione contro la nazione stessa, o prestato aiuto o sostegno ai suoi nemici". La norma lascia, tuttavia, al Congresso la possibilità-con il voto di due terzi dei membri di ciascuna Camera- di sanare questo motivo di impedimento.

La tesi di Castro contro Trump

Castro, classe 1983, è un commercialista del Texas che aveva presentato la sua ipotesi ad un tribunale della Florida, che a giugno l'aveva poi bocciata. E così Castro è ricorso in appello, proseguendo la battaglia contro il "falso profeta" Donald Trump, come lo ha più volte definito. La Costituzione, tuttavia, non specifica come far rispettare questo divieto, applicato solo due volte dalla fine dell'Ottocento, quando divenne un'arma potente contro gli ex confederati, rei di aver tradito l'Unione optando per la secessione. L'animo del provvedimento serviva, dunque, a silurare politicamente i candidati pro-insurrezione che, in un futuro prossimo, avrebbero potuto ottenere un certo seguito elettorale, godendo di una popolarità schiacciante.

Castro ha, invece, voluto ribaltare l'ottica, sostenendo come la norma serva a proteggere quelli come lui, che vanno protetti politicamente, mentre "Trump sarebbe il tipo di persona che hanno deciso [I Costituenti, ndr] di squalificare". Nei documenti consegnati al tribunale e all'Alta Corte, Castro ha inoltre insistito su una precisa argomentazione, ovvero, sul fatto che un candidato alla presidenza abbia tutto il diritto di ricorrere contro uno sfidante se ritiene che possa essere danneggiato in fatto di diminuzione dei voti/fondi ottenuti, o se si possa profilare un'ineleggibilià sulla base di azioni inconciliabili con la Costituzione. Nella logica di Castro, condivisa con buona parte dei detrattori di Trump e dei giuristi progressisti, la "paternità politica" di Capitol Hill è e resta di Donald Trump, fatto che lo renderebbe ineleggibile.

Dimostrare la colpevolezza di Trump

Questo tipo di argomentazione, con la quale tutti i legislatori combattono all'interno delel beghe giudiziarie che coinvolgono l'ex presidente, svela tutta la debolezza di una Costituzione minimalista, che soggiace ad un sistema fragile e complesso come quello della common law.

L'articolo 2 della Costituzione americana, infatti, descrive alla perfezione compiti e poteri dell’Esecutivo, specificando minuziosamente i compiti dell'Esecutivo. Sulle caratteristiche che quell’uomo doveva avere, invece, il dibattito fu piuttosto sbrigativo, e ci si concentrò su alcuni dettagli piuttosto che su eventuali incongruenze future. Nascita, residenza (per evitare una ribellione lealista verso Londra) e un’età minima. Come vuole la vulgata delle assemblee di Philadelphia, i costituenti erano talmente stanchi da voler solo "tornare a casa". Sulla fedina penale del presidente nulla venne scritto.

Il che lasciò un'enorme quanto tragico spazio bianco tra legge e morale, costringendo gli Americani del futuro al dover ricorrere ad espedienti e cavilli per fermare questo o quel candidato.

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