Cronaca internazionale

"Un tunnel sottomarino in Crimea": il piano segreto di Russia e Cina per beffare Kiev

Russia e Cina sarebbero pronte a costruire un tunnel sottomarino "made in China" attraverso lo Stretto di Kerch

"Un tunnel sottomarino in Crimea": il piano segreto di Russia e Cina per beffare Kiev

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Un tunnel sottomarino per collegare la Russia alla Crimea. È questo il presunto piano al quale starebbero ragionando alti dirigenti russi e cinesi per creare un'alternativa all'esistente ponte di Kerch diventato insicuro a causa delle misteriose esplosioni che lo hanno colpito da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. L'obiettivo di Mosca consisterebbe nello stabilire una seconda via di trasporto protetta da qualsiasi attacco esterno, secondo le comunicazioni intercettate dai servizi di sicurezza ucraini.

Il tunnel sottomarino in Crimea

Secondo quanto riportato dal Washington Post, i colloqui tra russi e cinesi sarebbero stati innescati dalle crescenti preoccupazioni del Cremlino relativa alla sicurezza del suddetto ponte, linea logistica chiave per l’esercito russo ma bersaglio troppo vulnerabile. Le prove di un ipotetico coinvolgimento delle aziende cinesi sarebbe contenuto in alcune e-mail intercettate dai servizi di Kiev. A quanto pare, una delle più grandi società di costruzioni cinesi avrebbe segnalato la propria disponibilità a partecipare al progetto.

Vladimir Kalyuzhny, un uomo d'affari russo identificato nei documenti come direttore generale di un Consorsio russo-cinese, ha liquidato la questione parlando di "aria fritta" prima di dichiarare che non avrebbe fornito alcuna informazione ai "media nemici".

In un messaggio inviato il mese scorso a un funzionario russo, lo stesso Kalyuzhny ha affermato di aver ricevuto "una lettera dai nostri partner cinesi sulla disponibilità di una delle più grandi aziende cinesi a partecipare come appaltatore generale nella costruzione di un tunnel sotto lo stretto di Kerch". L'e-mail sarebbe stata indirizzata a Georgiy Muradov, indicato come rappresentante permanente della Repubblica di Crimea presso il presidente russo Vladimir Putin, e in precedenza ambasciatore della Russia a Cipro.

Il presunto ruolo della Cina

Una mail datata 4 ottobre descriverebbe la Chinese Railway Construction Corporation (Crcc) come "pronta a garantire la costruzione di progetti ferroviari e stradali di qualsiasi complessità nella regione della Crimea". Crcc, società cinese statale che ha costruito alcune delle più grandi reti stradali e ferroviarie in Cina, negli ultimi anni ha rafforzato i legami con la Russia attraverso vari progetti, compresa l'estensione del sistema metropolitano di Mosca.

Altre e-mail rivelerebbero gli sforzi cinesi per mantenere la segretezza del loro fantomatico coinvolgimento. In un messaggio si sottolineerebbe che Crcc avrebbe accettato di partecipare solo con una "rigorosa clausola di completa riservatezza" e solo nel caso in cui il nome della società sarebbe stato sostituito da "un'altra entità legale non affiliata" in tutti i contratti. Si fa poi riferimento ad una banca cinese disposta a "convertire i suoi fondi in dollari in rubli per trasferirli in Crimea per finanziare progetti (del Consorzio)".

La fattibilità del progetto

Considerati i rischi legati a sanzioni e sabotaggi, funzionari ed esperti statunitensi hanno espresso sorpresa per il rischio di un eventuale coinvolgimento della Crcc. "Strano che un consorzio di grandi aziende cinesi o il governo stesso sostengano un simile progetto", ha detto un funzionario americano. In ogni caso, la costruzione di un tunnel sotto lo stretto di Kerch è tecnicamente fattibile e la Cina avrebbe le competenze e le attrezzature necessarie per completare l'opera. Tuttavia, si tratterebbe di un’impresa enorme, paragonabile in termini di dimensioni ad un tunnel tra Danimarca e Germania (in corso da anni e dal costo di svariati miliardi di euro).

Gli esperti ritengono improbabile che il tunnel di Kerch possa essere completato in tempo per aiutare la Russia nel suo sforzo bellico, ma Mosca potrebbe considerare il tutto come un investimento a lungo termine.

Dall'altro lato, la Cina probabilmente insisterebbe per avere almeno una proprietà parziale del tunnel, aggiungendo un elemento strategico al suo inventario globale di infrastrutture portuali e di trasporto.

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