Cronaca internazionale

"Pronti a tagliare i rapporti con l'Ue": l'ultima minaccia del Sultano

Recep Tayyip Erdogan ha accusato l'Ue di voler tagliare i ponti con la Turchia: "Faremo le nostre valutazioni e decideremo se prendere un'altra strada"

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Nuove scintille tra Recep Tayyip Erdogan e l'Unione europea. Il presidente turco ha dichiarato che la Turchia potrebbe pensare di allontanarsi dall'Ue in maniera definitiva, accusando Bruxelles di voler tagliare i ponti con Ankara. Motivo della tensione: il fresco rapporto adottato dal Parlamento europeo riguardante proprio la nazione turca. Un rapporto che frena, di fatto, l'eventuale adesione del Paese all'Europa, a meno di un cambio di paradigma sostanziale da parte della stessa Turchia nell'ambito di questioni quali valori democratici e diritti umani.

La risposta di Erdogan

Alla vigilia del suo viaggio negli Stati Uniti, dove lo attenderà l'Assemblea Generale della Nazioni Unite, Erdogan ha risposto, a suo modo, all'Ue. Parlando ai giornalisti ha affermato che l'Unione europea sta adottato decisioni che l'allontanano dalla Turchia. "L'Unione Europea si sforza di tagliare fuori la Turchia ed è evidente. Noi faremo le nostre valutazioni e decideremo se prendere un'altra strada", ha detto il leader turco.

Come detto, le parole di Erdogan sono arrivate a pochi giorni da un rapporto Ue sulla Turchia che ha creato non poco fastidio ad Ankara. Il ministero degli Esteri turco aveva reagito, lo scorso 13 settembre, con un duro comunicato in cui definitiva il contenuto del rapporto "una collezione di faziosità e pregiudizi basati su disinformazione creata da circoli anti Turchia". Il governo turco ha accusato l'Ue di portare avanti "un agenda populista" che danneggia i rapporti con la Turchia "in un momento in cui il dialogo è in corso".

Un primo avvertimento era arrivato nei giorni scorsi, quando il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, aveva spiegato la posizione di Ankara al commissario europeo per l'allargamento e le politiche di vicinato Oliver Varheliyi in visita proprio in Turchia. "Le relazioni tra Turchia e Ue non dovrebbero essere tenute in ostaggio dagli interessi di alcuni Paesi", aveva detto Fidan aggiungendo che senza Ankara l'Ue non riuscirebbe ad essere un attore globale.

L'Ue e il dossier turco

Il rapporto dell'Europarlamento non è insomma affatto piaciuto a Erdogan. Non è un caso che il suddetto ministero degli Esteri turco abbia sparato a zero contro il documento di Bruxelles, parlando di contenuti frutti di "disinformazione dei circoli anti Turchia" e "approccio superficiale e non visionario del Parlamento europeo".

Secondo Ankara, le accuse che i deputati europei hanno incluso nel rapporto riguardo alla questione dell'Egeo, del Mediterraneo orientale e di Cipro, rifletterebbero "punti di vista unilaterali" e separati dalla realtà storica e giuridica. La Turchia si è inoltre augurata che i deputati che saranno eletti nel Parlamento europeo il prossimo anno adotteranno un approccio più razionale.

"Aggiornare l'Unione doganale e finalizzare il dialogo sulla liberalizzazione dei visti senza ritardi sono gli obiettivi comuni di Turchia e Ue per il prossimo futuro", ha concluso in ogni caso il comunicato, del ministero turco, sottolineando che "la Turchia ha il potenziale per rendere l'Ue una potenza globale contro tutte le sfide attuali, particolarmente quelle riguardanti la sicurezza, l'energia, il cambiamento climatico, la migrazione e le difficoltà economiche".

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