Vendere cocaina ed ecstasy in farmacia: la proposta-choc del sindaco di Amsterdam

Per contrastare lo spaccio di droghe sintetiche ed arginarne l'impatto negativo sulla sicurezza, il sindaco di Amsterdam ha a quanto pare proposto di dare alle farmacie la possibilità di vendere cocaina ed ecstasy come se si trattasse di comuni medicinali

Vendere cocaina ed ecstasy in farmacia: la proposta-choc del sindaco di Amsterdam
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Dare alle farmacie la possibilità di vendere cocaina o ecstasy, nell'ottica di regolamentarne il consumo e contrastare il traffico di droga. Questa, stando a quanto riportano i media olandesi, la proposta-choc di Femke Halsema, sindaco di Amsterdam dal 2018. La cinquantasettenne esponente della sinistra olandese ha posto l'accento sulla criticità legata allo spaccio di droghe sintetiche sia nei Paesi Bassi che nella città che amministra, per una problematica che si ripercuote direttamente anche sulla sicurezza. E nel tentativo di arginare il fenomeno, non ha a quanto pare esitato a proporre una soluzione dai tratti surreali: prevedere l'opportunità per i cittadini di acquistare droga in farmacia, come se si trattasse di comuni medicinali.

"L'unico modo per combattere il traffico di droga e le sue conseguenze disastrose sull'economia e la sicurezza di Amsterdam è la vendita della cocaina e dell'ecstasy nelle farmacie o attraverso un canale medico-sanitario - ha spiegato la diretta interessata alla stampa olandese - l'80% delle attività di polizia è dedicato alla lotta contro i reati legati alla droga. Penso che alcune droghe siano pericolose e penso anche che sia saggio ridurne l'uso. Ma noto anche che il modo in cui lo facciamo non aiuta. Dobbiamo pensare a modi migliori per regolamentarle". L'idea surreale di Halsema, com'era del resto prevedibile, ha fatto e sta facendo discutere anche al di fuori fuori dei confini olandesi. E non sembra aver riscosso consensi, se non altro in Italia: Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma, ha ad esempio definito la proposta "quantomeno originale ma soprattutto sbagliata".

Una visione, quest'ultima, sostanzialmente condivisa anche da Riccardo Gatti, medico specialista in psichiatria e psicoterapeuta e coordinatore del Tavolo tecnico sulle dipendenze della Regione Lombardia. "Oggi abbiamo norme relative all'uso di droghe che sono state varate in tempi passati, in un mondo diverso da quello attuale. I Paesi si trovano con dei provvedimenti che forse nemmeno ottengono l'effetto che volevano ottenere all'inizio, quindi cercano in qualche modo di cambiarle - le sue parole, riportate dall'Adnkronos - ma la mia sensazione è che spesso si resti su un piano astratto. Sento fare delle affermazioni che possono andare bene per un talk o per un social.

Nel caso della proposta del sindaco di Amsterdam immagino ci sia dietro un pensiero preciso, ma è chiaro che è difficile interpretare da una sintesi mediatica. Se sono scettico? Sì, perché questa al momento non appare ancora una proposta concreta. Ma un'affermazione di principio".

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