Ferda Ataman è la commissaria tedesca contro le discriminazioni, dopo aver invitato il governo ad abbandonare la piattaforma di social media X perché "gli algoritmi di Musk-X contribuiscono ad alimentare e sostenere le dichiarazioni degli estremisti di destra, così rendendo la stessa piattaforma incompatibile con i principi democratici e di non discriminazione sanciti dalla legge fondamentale tedesca" ha voluto fare ancora di più, direi di peggio, perché ha esortato la gioventù, e il resto della popolazione, a non utilizzare il sostantivo “nonno” e “nonna” in quanto mortifica la vecchiaia e un ruolo già difficile. Lo ha scritto in venticinque pagine, chiedendo un uso più sensibile del linguaggio nei confronti degli anziani. Termini come “dolce nonna” o affermazioni come “hai un bell’aspetto per la tua età” dovrebbero essere evitati poiché sono considerati “ageismo benevolo” – discriminazione basata sull’età ben intenzionata ma dispregiativa. In breve sarebbe una formula per evitare l’aggettivo sostantivato di “rincoglionito” e, questo, a mio giudizio è una vera formula di razzismo ageista, per usare i termini cari alla signora di Soccarda. Non so, preferisco anzi non conoscerla, quale sia stata l’infanzia della signora Ataman e che rapporto abbia avuto con il padre o la madre del padre o la madre e il padre della madre, insomma i suoi stretti famigliari e se abbia riscontrato, in adolescenza, la sofferenza di congiunti ad essere chiamati per quello che sono, zii, nonni, cugini, tutta roba che alla frau provocherebbero, allora, allergie e conati. Oma Opa, nello slang tedesco, stanno per Nonna e Nonno, la generazione Z ha introdotto l’acronimo BAE (before anyone else) che indica chi viene prima di chiunque altro ed è dunque il o la più importante, spesso un amico o un’amica ma anche un genitore o una persona alla quale si è legati sentimentalmente, un nonno, una nonna sono Bae punto e basta.
Ma a forza di rincorrere il nulla, soltanto per farsi riconoscere, gentile signora Ataman, si finisce nel nulla medesimo, costretti a urlare perché qualcuno voglia ascoltarti. E non perché deboli di udito, come spesso capita ai nonni. Auf Wiedersehen.Addio nonni
La commissaria tedesca chiede un linguaggio maggiormente sensibile nei confronti degli anziani
Commenti
Questa signora ha seri problemi di socializzazione, poveri i suoi nipoti, se li ha.
Tanto per stare " alla page " anche questa é una scemenza woke.
educato.
Sono nonno ne sono fiero, ancor di piu' quando posso godermi i miei 6 nipoti.
Mi ero dimenticato......anche un pronipote, chiedo venia a figlia genero e pronipote.
Correzione..........sono pure bisnonno di un bimbo, figlio di mia nipote, chiedo venia a tutta la famiglia della dimenticanza.
Gent.le Ferda , se lei solo immaginasse la felicità che comporta il diventarlo, la gioia immensa che porta lo stringere tra le braccia 'il frutto del tuo frutto' e quanto ci inorgoglisca l'essere chiamati semplicemente e banalmente "nonno" ( e quanto affetto si celi dietro questo nome..)..beh..credo lei cambierebbe di sicuro opinione in merito alla sua proposta..
Secondo me questo è un argomento importante, da discutere in modo serio e non facendo finta che i problemi non esistano, come suggerito in questo articolo.
La politica tedesca non vuole certo vietare ai nipoti di usare le parole "nonna' o "nonno", ma se non abbiamo nessun legame di parentela con una persona anziana, usare nonno/a può avere un accento negativo ed essere poco rispettoso.
In particolare la commissaria ha messo in evidenza la discriminazione nelle aziende che, quando devono assumere, scartano dei candidati in base all'età senza dare loro la possibilità di mostrare la loro competenza.
Una cosa è usare nonno e nonna, quando ci rivolgiamo ai nostri nonni, altro è quando usiamo queste parole per dire che una persona anziana è lenta, antiquata, non al passo con i tempi, ecc.