Leggi il settimanale

Zelensky da Meloni: "Mi fido di lei, contiamo sull'Italia". Domani il nuovo piano agli Usa

L'ennesimo schiaffo del presidente Trump all'Europa: "Paesi in decadenza con leader deboli e confusi". Il Cremlino: "Attendiamo esito dei contatti Washington-Kiev"

Zelensky da Meloni: "Mi fido di lei, contiamo sull'Italia". Domani il nuovo piano agli Usa
00:00 00:00

Doppio appuntamento romano per il presidente ucraino

Volodymyr Zelensky. Prima l'incontro con Papa Leone IX, poi quello con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. E in serata il leader di Kiev ha tenuto a far sapere: "Domani invieremo agli Usa il piano di pace rivisto con la Ue".

Zelensky: "Se sarà garantita la sicurezza delle urne si può votare entro tre mesi"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che se la sicurezza delle urne sarà garantita, anche con l'aiuto degli alleati, le elezioni nel suo Paese potrebbero tenersi già nei prossimi 60-90 giorni. Lo scrivono diversi media internazionali. Zelensky avrebbe inoltre chiesto al parlamento di predisporre la legislazione necessaria per consentire lo svolgimento delle elezioni mentre è in vigore la legge marziale.

Papa: "Trump? Non è realista fare un accordo di pace sull'Ucraina senza l'Europa"

"Veramente penso che il ruolo dell'Europa è molto importante, l'unità dei Paesi. Cercare di raggiungere un accordo di pace senza includere l'Europa non è realista e penso che le garanzie di sicurezza che si cercano sono importanti. Purtroppo non tutti lo capiscono, ma penso che qui c'è un'opportunità molto grande per tutti i leader dell'Europa di unirsi". Lo dice Papa Leone uscendo da Castel Gandolfo. E sul suo incontro con Zelensky ha aggiunto: "Abbiamo parlato di come la chiesa può aiutare a riportare i bambini,  soprattutto". Il Papa ha ribadito la proposta della Santa Sede come luogo di negoziato che però "per adesso non è stata accettata ma rimane una offerta di disponibilità". Alla domanda se andrà in Ucraina, accogliendo l'invito di Zelensky, ha risposto: "Spero di sì, ma non so quando, bisogna anche essere realisti su queste cose".

Zelensky: "Domani invierò a Washington il piano di pace con la Russia"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che intende inviare domani a Washington il piano aggiornato per porre fine alla guerra con la Russia, dopo le modifiche apportate in seguito ai colloqui con gli alleati europei. "Stiamo lavorando oggi e continueremo domani. Credo che lo consegneremo domani", ha detto Zelensky in risposta alla domanda di un giornalista che chiedeva se l'Ucraina avesse già inviato il piano agli Stati Uniti.

Palazzo Chigi: per Meloni e Zelensky va mantenuta la pressione su Mosca

"Pari attenzione è stata rivolta, nel corso del colloquio, ai temi della definizione di robuste garanzie di sicurezza che impediscano future aggressioni e del mantenimento della pressione sulla Russia affinché sieda al tavolo negoziale in buona fede". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi al termine dell'incontro tra premier Giorgia Meloni e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Meloni, viene spiegato, ha "ribadito la solidarietà al popolo ucraino e assicurato che l'Italia continuerà a fare la sua parte anche in vista della futura ricostruzione dell'Ucraina".

Financial Times: Trump ha dato a Zelensky giorni per rispondere alla proposta di pace

Nel corso della telefonata di due ore di sabato scorso, gli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner hanno fatto pressione su Volodymyr Zelensky per avere una risposta nel giro di 'giornì su una proposta di pace che avrebbe richiesto all'Ucraina di accettare perdite territoriali in cambio di garanzie non specificate sui titoli statunitensi. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti, secondo le quali Zelensky ha riferito alle controparti europee di essere stato pressato dagli inviati di Trump per prendere una decisione rapida. La tempistica proposta a Kiev indica che Trump spera in un accordo entro Natale.

Financial Times: "Mosca puntava ad attentati sui voli cargo dall'Europa agli Usa"

"Nel luglio 2024, alcuni pacchi Dhl sono esplosi nei centri logistici del Regno Unito, della Polonia e della Germania. Ciascuno di essi era abbastanza potente da abbattere un aereo cargo se fosse esploso a bordo. I servizi di sicurezza hanno infine ricondotto il complotto a un gruppo di sabotatori guidati dalla Russia che avevano in loro possesso altri 6 kg di materiale esplosivo. Ciò era sufficiente per consentire loro di attuare quella che, secondo quanto riferito dai funzionari della sicurezza al Financial Times, era la fase successiva del piano: attaccare i voli diretti negli Stati Uniti e causare più disagi al settore aereo di qualsiasi altro atto terroristico dai tempi degli attacchi al World Trade Center". E' quanto scrive il quotidiano della City in un lungo articolo intitolato 'La guerra ibrida della Russia mette alla prova l'Europà. L'Ft, ricucendo varie testimonianze e rielencando tutti gli episodi sospetti in parte attribuiti a Mosca, evidenzia come la strategia russa, sulle prime percepita semplicemente come "opportunistica" possa invece delinearsi come "un'escalation strategica". Le sfide poste dalla guerra ibrida sono molteplici. Intanto gli autori degli attacchi - quando arrestati - si rivelano essere spesso battitori liberi, senza legami apparenti alla Russia, reclutati online in cambio di denaro e persino ignari della vera identità dei committenti: una sorta di gig economy del terrore. Tanto che i tribunali, quando i sospettati vengono portati alla sbarra, si trovano in difficoltà a convalidare le accuse. Nel caso dell'attacco in Polonia alla linea ferroviaria, quattro collaboratori sono stati ad esempio arrestati con decine di documenti di identità falsi e passaporti rilasciati da Mosca trovati in loro possesso tuttavia sono stati successivamente rilasciati per mancanza di prove. Non è tutto. "Il capo di una delle principali agenzie di intelligence europee afferma che i suoi agenti stanno osservando agenti russi che ispezionano ponti stradali, presumibilmente con l'intenzione di minarli. Le ferrovie di tutto il continente, osserva, sono oggetto di un'aggressiva mappatura alla ricerca di punti deboli", scrive ancora l'Ft. "La sua agenzia e altre stanno anche monitorando i tentativi della Russia di inserire sabotatori altamente addestrati negli Stati europei". Pedine sacrificabili da un lato, 007 esperti dall'altro. Magari dormienti fino a che non arriva l'ordine dal Cremlino.

Crosetto vede Umerov: "Non faremo mancare il sostegno convinto all'Ucraina"

"Importante incontro e scambio di vedute con Rustem Umerov, segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell'Ucraina e uomo importante per le trattative in corso per la pace. É stata un'importante occasione per assicurare il nostro sostegno convinto anche in questa fase di trattativa. Un sostegno coerente e responsabile che l'Italia non farà mancare all'Ucraina e al suo popolo". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto. "La difesa della libertà e del diritto internazionale - aggiunge il ministro - è una responsabilità condivisa con l'Europa, con l'Alleanza Atlantica e con ogni nazione che abbia cari i destini dei popoli. Nel colloquio abbiamo ribadito la comune determinazione a percorrere ogni via diplomatica per costruire una pace giusta, duratura, rispettosa dei diritti dei cittadini ucraini e della sicurezza del continente. L'Italia continuerà a fare la sua parte, con serietà e lealtà".

Un militare britannico è morto in Ucraina per "un tragico incidente"

Un membro delle forze armate britanniche è morto in Ucraina questa mattina per le ferite riportate in un "tragico incidente mentre osservava le forze ucraine testare una nuova capacità difensiva, lontano dalla linea del fronte". È quanto ha dichiarato un portavoce del ministero della Difesa di Londra. "I familiari sono stati informati e i nostri pensieri sono con loro in questo momento triste e difficile", ha aggiunto. Il governo britannico aveva precedentemente confermato la presenza di un ridotto numero di propri militari in Ucraina in funzione di istruttori.

Zelensky: "Ottimo colloquio con Meloni, contiamo molto sull'Italia"

"Ho incontrato a Roma la Presidente del Consiglio dei ministri italiana Giorgia Meloni. Abbiamo avuto un’ottima e molto sostanziale discussione su tutti gli aspetti della situazione diplomatica. Contiamo molto sul continuo sostegno dell’Italia: è importante per l’Ucraina". Lo ha scritto su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "Voglio anche esprimere la mia gratitudine per il pacchetto di assistenza energetica, per le attrezzature necessarie: è esattamente ciò che sosterrà le famiglie ucraine, il nostro popolo, i bambini e la vita quotidiana nelle nostre città e comunità, che continuano a sopportare i continui attacchi russi", ha aggiunto. "Dobbiamo proteggere le vite. Grazie, Italia!", ha concluso Zelensky.

Merz: "Impensabile una decisione sull'Ucraina senza l'Ucraina"

"Una decisione sull'Ucraina senza l'Ucraina è impensabile, come lo sarebbe una decisione sull'Europa senza l'Europa". Lo ha detto il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, in conferenza stampa a Berlino con il premier armeno. "Una pace diktat resta inconcepibile", ha aggiunto.

Sybiha a Tajani: "L'Italia ha un ruolo importante per promuovere la pace"

"Durante la visita del presidente Zelensky in Italia, ho avuto una conversazione con il mio omologo e amico italiano Antonio Tajani. Ho informato il mio collega degli sforzi di pace e della difficile situazione sul campo di battaglia e sul fronte energetico a seguito dell'intensificarsi degli attacchi russi. Abbiamo discusso dell'importante ruolo dell'Italia e di altri partner europei nel promuovere gli sforzi di pace e nel sostenere l'Ucraina su questo percorso". Lo riferisce su X il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha. "Abbiamo anche parlato di decisioni urgenti per rafforzare il nostro Paese e aumentare la pressione sull'aggressore. È importante consentire finalmente il pieno utilizzo dei beni russi congelati, rafforzare l'Ucraina nell'ambito del programma SAFE e aumentare ulteriormente i contributi all'iniziativa PURL", ha aggiunto. "Apprezziamo la nostra partnership con l'Italia e ringraziamo i nostri amici italiani, tutto il popolo italiano, per il loro forte sostegno, incluso l'ultimo pacchetto di assistenza militare. Insieme, stiamo difendendo i nostri valori comuni e la sicurezza e la pace in Europa", ha concluso.

Ministro ungherese Szijjarto a Mosca da Lavrov: "Tenere aperto il canale diplomatico"

L'Ungheria intende mantenere aperti i canali di comunicazione con la Russia, anche per trovare soluzioni al conflitto in Ucraina. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Peter Szijjarto, in conferenza stampa a Mosca, dove ha incontrato il suo omologo russo, Serghei Lavrov. "Abbiamo bisogno di una soluzione diplomatica - ha detto Szijjarto, citato dalla Tass -. Ecco perché il canale diplomatico dovrebbe rimanere aperto. Ecco perché noi ungheresi abbiamo sempre sostenuto la cooperazione e il dialogo con la Russia basati sul rispetto reciproco". "Raggiungere la pace non è stato e non sarà facile", ha affermato ancora il capo della diplomazia di Budapest, aggiungendo che "coloro che in precedenza hanno ostacolato le iniziative di pace continueranno a farlo". "Tuttavia, cercheremo di impedirlo", ha concluso Szijjarto.

Costa: "Non faremo quello che altri hanno fatto in Afghanistan"

"Quando si tratta di sanzioni, beni congelati o adesione dell'Ucraina all'Europa, ovviamente si tratta dell'Europa. E quando altri hanno dubbi se continuare a sostenere l'Ucraina o rinunciare all'Ucraina, noi continuiamo a sostenere incrollabilmente l'Ucraina. Non faremo in Ucraina quello che altri hanno fatto in Afghanistan. Continueremo a sostenere l'Ucraina". Lo ha affermato il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, in conferenza stampa con il premier irlandese Micheal Martin."Noi, l'Unione Europea e i suoi Stati membri, siamo i principali sostenitori dell'Ucraina fin dal primo giorno di questa guerra di aggressione da parte della Russia all'Ucraina. Quando parliamo di pace, parliamo di pace non solo per porre fine alle ostilità, non solo di una tregua, ma di una pace giusta e duratura che garantisca la futura sicurezza dell'Ucraina e anche la futura sicurezza dell'Europa. Ed è per questo che ci impegniamo a sostenere i negoziatori ucraini in questi negoziati", ha aggiunto. "Parte della questione è, ovviamente, che solo l'Ucraina può prendere decisioni in quanto Stato sovrano e dobbiamo rispettarlo - precisa Costa -. Il territorio è chiaramente una scelta dell'Ucraina, e dobbiamo rispettarlo. Altre questioni spettano all'Unione Europea, ed è per questo che diciamo "niente sull'Ucraina senza l'Ucraina e niente sull'Europa senza l'Europa".

Zelensky lascia Palazzo Chigi, con Meloni incontro di un’ora e mezza

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha appena lasciato palazzo Chigi dopo aver incontrato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il bilaterale è durato circa un’ora e mezza.

Zelensky: "Discusso risultati del lavoro svolto a Londra"

"Abbiamo discusso con il nostro team negoziale i risultati del lavoro svolto a Londra il giorno prima a livello di consiglieri per la sicurezza nazionale dei partner europei. Questo è esattamente ciò su cui abbiamo concordato ieri a livello di leader". Lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, su Telegram.

Zelensky: "Siamo in contatto costante con gli Stati Uniti"

"Siamo interessati a una vera pace e siamo costantemente in contatto con l'America. E come giustamente sottolineano i nostri partner del team negoziale, tutto dipende dalla disponibilità della Russia ad adottare misure efficaci per fermare lo spargimento di sangue e impedire una nuova escalation della guerra". Lo ha scritto su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Putin: "Il Donbass è territorio russo, è un fatto storico"

Il Donbass è "territorio russo, questo è un fatto storico", ha affermato il presidente Vladimir Putin, citato da Ria Novosti. La Russia, ha aggiunto il capo del Cremlino, sta cercando di mettere fine a una guerra cominciata con un "colpo di Stato" a Kiev, nel 2014, ed è obbligata a farlo con mezzi militari.

Proteste in Russia contro la revoca alle indennità per le case distrutte nel Kursk

Manifestazioni di protesta sono state segnalate da siti indipendenti nella regione russa di Kursk contro la revoca delle compensazioni per le abitazioni distrutte a seguito dell'incursione delle forze armate ucraine iniziata nell'agosto del 2024. La testata Meduza, citando il canale Telegram locale dell'opposizione Pepel, riporta la notizia dell'arresto di uno dei partecipanti. Dal febbraio 2025, i residenti della regione di Kursk che hanno perso i beni a seguito dell'avanzata in territorio russo delle forze armate ucraine, hanno ricevuto pagamenti mensili di 65 mila rubli (circa 650 euro). Il 6 dicembre, il governatore della regione, Alexander Khinshtein, ha annunciato la revoca dei versamenti mensili a partire dal primo gennaio, spiegando che i fondi sarebbero stati redistribuiti in altro modo, per dare "nuovo impulso" all'economia della regione. "Il governo russo ha deciso di effettuare il pagamento per il mese di dicembre e poi riassegnare i fondi ad altre misure di sostegno per la ripresa e lo sviluppo della regione di Kursk", ha spiegato il governatore sul suo canale Telegram, sottolineando che in un anno erano stati stanziati per le compensazioni oltre 73 miliardi di rubli (oltre 800 milioni di euro). A seguito di una precedente riunione di governo, presieduta dal vice primo ministro Denis Manturov, si era appreso che la regione di Kursk in due anni aveva ricevuto complessivamente oltre 220 miliardi di rubli (quasi 2,5 miliardi di euro) dal bilancio federale. In risposta, ieri i residenti della regione si sono radunati nei pressi dell'edificio dell'amministrazione distrettuale di Sudžanskij e hanno registrato videomessaggi per il governatore della regione e per il presidente Vladimir Putin in cui chiedevano il mantenimento delle indennità. "Le nostre case sono distrutte e saccheggiate, non c'è elettricità né riscaldamento nei villaggi, ci sono droni e mine", hanno dichiarato i residenti, citati da Meduza.

Zelensky: "Mi fido di Meloni"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intercettato da due quotidiani prima del suo incontro a Palazzo Chigi, sostiene di fidarsi di Meloni nei negoziati di pace.

Zelensky: "Sono sempre pronto alle elezioni"

"Sono sempre pronto alle elezioni": così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando con Repubblica e Il Messaggero, risponde alle parole del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che, nell'intervista a Politico, lo accusa di "usare la guerra per non indire le elezioni" e lo incalza ad andare al voto in Ucraina.

Trump: "Zelensky come lo showman americano P.T. Barnum"

Donald Trump, in una intervista a Politico, ha paragonato Volodymyr Zelensky a P.T. Barnum, l'imprenditore circense e showman americano (1810-1891) noto per "Il più grande spettacolo del mondo" (Barnum & Bailey), immortalato dal film "The Greatest Showman"". "Lo chiamo P.T. Barnum. Sa chi era P.T. Barnum, vero?", afferma il tycoon. Era, spiega "uno dei più grandi sulla Terra. Poteva vendere qualsiasi prodotto in qualsiasi momento. Questa era la sua espressione: 'Posso vendere qualsiasi prodotto in qualsiasi momentò. Era vero. Diceva: 'Non importa se funziona o nò. Ehm, ma lui è P.T. Barnum, sa. Lui... ha convinto, ehm, il disonesto Joe Biden a dargli 350 miliardi di dollari. E guarda cosa ha ottenuto... ottenuto lui. Circa il 25% del suo Paese è scomparso". In passato The Donald aveva già definito sarcasticamente Zelensky come "il miglior piazzista sulla terra".

Meloni riceve Zelensky a palazzo Chigi

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha accolto a Palazzo Chigi il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. A margine di piazza Colonna, lato Montecitorio, sono ancora presenti i rappresentanti di +Europa con la bandiera dell’Europa e dell’Ucraina, mostrata in occasione del flash mob pro-Kiev andato in scena poco fa davanti alla sede del governo. Dal lato della Galleria Alberto Sordi è presente invece un’altra bandiera ucraina mostrata da alcuni cittadini.

"L'Ue reagisca agli attacchi di Trump", flash mob a Chigi prima dell'arrivo di Zelensky

Ventisette bandiere dell'Europa cucite insieme, con al centro quella dell'Ucraina in un simbolico abbraccio: dietro questo enorme striscione è andato in scena un flash mob di +Europa davanti a Palazzo Chigi, prima dell'arrivo del presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky per l'incontro con la premier Giorgia Meloni. I deputati Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova di +Europa, Filippo Sensi del Pd, Giulia Pastorella di Azione e l'esponente di Europa Now Eric Joseph hanno preso parte all'iniziativa, pensata per esortare gli europei a "reagire" dopo "l'attacco di Trump all'Europa". "Segna uno spartiacque - ha sottolineato Magi -. I Paesi e i cittadini europei prendano in mano il loro destino e chiedano più Europa, una maggiore integrazione europea a partire dalla politica estera e di difesa. In questo momento l'Ucraina sta difendendo i valori dell'Europa, dello Stato di diritto, della democrazia liberale, la sua vicenda riguarda il futuro di sicurezza dell'intera Europa. Il presidente Mattarella ce l'ha detto più volte in modo chiarissimo, quello che noi chiediamo però, anche al governo italiano e a Meloni che oggi accoglie Zelensky, è di uscire dall'ambiguità, di essere tra i Paesi che vogliono maggiore integrazione politica, e non si nascondono dietro il diritto di veto nel Consiglio europeo". "Non pestiamo i nostri valori - ha aggiunto Pastorella -, manteniamo la nostra bandiera alta, mentre gli alleati storici dicono che siamo in un declino inesorabile. Come ci posizioneremo sul tema Ucraina dimostrerà se siamo o meno in declino". Per Sensi il flash mob è "un modo per ricordare da che parte stiamo noi e da che parte deve essere l'Italia, ossia dalla parte dell'Europa e della difesa dell'Ucraina di fronte all'aggressione russa. Spero che possa essere un viatico per una manifestazione per l'Europa, nelle piazze di Roma e di altre città d'Italia".

Trump: "C'era un accordo che Kiev non sarebbe entrata nella Nato molto prima di Putin"

L'intesa in base alla quale l'Ucraina non avrebbe aderito alla Nato era stata presa molto prima che Vladimir Putin si opponesse. Lo ha affermato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nell'intervista a Politico . "È sempre stato così, molto prima di Putin. C'era un accordo sul fatto che l'Ucraina non sarebbe entrata nella Nato, per essere onesti. Ora hanno iniziato a insistere", ha detto il tycoon.

Ue: "Siamo fieri e grati dell'eccellenza dei nostri leader"

"Mi asterrò dal commentare su queste affermazioni, salvo confermare che siamo molto orgogliosi e grati di avere leader eccellenti, a partire dalla leader di questa istituzione, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Siamo davvero fieri di chi ci guida nell'affrontare le molte sfide che il mondo ci pone". Lo ha detto la portavoce della Commissione Ue Paula Pinho interpellata nel briefing quotidiano con la stampa sulle parole di Trump secondo cui l'Ue sarebbe un gruppo di nazioni in declino guidate da persone deboli. "Il sentimento di milioni di europei è chiaro: siamo orgogliosi dei nostri leader".

Trump: "Leader europei deboli e confusi, non sanno cosa fare"

I leader europei "penso che siano deboli". Così il presidente Usa Donald Trump in un'intervista a Politico, aggiungendo però: "Credo che vogliano essere politicamente corretti". "Penso che non sappiano cosa fare, l'Europa non sa cosa fare", ha aggiunto. "Non ci sono dubbi. È la Russia. È un paese molto più grande. È una guerra che non sarebbe mai dovuta accadere", ha poi risposto alla domanda su quale Paese è attualmente in una posizione negoziale più forte.

"Li conosco davvero bene - afferma il presidente Usa parlando dei leader europei - alcuni sono amici. Alcuni sono a posto. Conosco i buoni leader. Conosco i cattivi leader. Conosco quelli intelligenti. Conosco quelli stupidi. Ce ne sono anche di veramente stupidi. Ma non stanno facendo un buon lavoro". "L'Europa - afferma Trump - non sta facendo un buon lavoro sotto molti aspetti. Non stanno facendo un buon lavoro. Parlano troppo. E non stanno producendo. Stiamo parlando dell'Ucraina. Parlano ma non producono. E la guerra continua ad andare avanti e avanti". Il presidente Usa rinnova le sue critiche alle politiche migratorie europee: "Se continua così, l'Europa non sarà... secondo me, molti di quei paesi non saranno più paesi sostenibili. La loro politica sull'immigrazione è un disastro. Quello che stanno facendo con l'immigrazione è un disastro". "Non ho una visione per l'Europa - aggiunge Trump - Tutto ciò che voglio vedere è un'Europa forte. Guarda, ho una visione per gli Stati Uniti d'America prima di tutto. Spiego all'Europa perché penso, ho occhi, ho orecchie. Ho una vasta conoscenza. Vedo cosa sta succedendo. Ricevo resoconti che non vedrete mai. E penso che sia orribile quello che sta succedendo all'Europa. Penso che stia mettendo in pericolo l'Europa come la conosciamo. L'Europa potrebbe essere un posto completamente diverso".

 

Trump: "Zelensky deve darsi una mossa e accettare le cose perchè sta perdendo"

Zelensky "dovrà darsi una mossa e iniziare ad accettare le cose" perché si fa così "quando stai perdendo, e lui sta perdendo". Lo afferma il presidente Usa Donald Trump nell'intervista a Politico.

Trump: "Zelensky deve darsi una mossa e accettare le cose perchè sta perdendo"

Zelensky "dovrà darsi una mossa e iniziare ad accettare le cose" perchè si fa così "quando stai perdendo, e lui sta perdendo". Lo afferma il presidente Usa Donald Trump nell'intervista a Politico.

Negoziatore russo: "A Politico Trump ha detto la verità sugli europei"

Donald Trump "dice la VERITA' sui leader europei". Lo ha scritto su X Kirill Dmitriev, il consigliere presidenziale russo per gli investimenti esteri e negoziatore con gli Stati Uniti, in merito all'intervista del presidente americano a Politico. Dmitriev cita in particolare alcune frasi di Trump, tra cui: "Penso che siano deboli, ma penso anche che vogliano essere politicamente corretti... l'Europa non sa cosa fare". Nell'intervista, il capo della Casa Bianca ha detto anche che sull'Ucraina gli europei "parlano, ma non producono (risultati), e la guerra semplicemente continua".

Trump: "Penso sia il momento di indire elezioni in Ucraina"

"Penso che sia un momento importante per indire le elezioni. Stanno usando la guerra per non indire le elezioni, ma penso che il popolo ucraino dovrebbe avere questa scelta. E forse vincerebbe Zelensky. Non so chi vincerebbe. Ma non hanno elezioni da molto tempo". Lo ha detto Donald Trump in un'intervista con Politico. "Parlano di democrazia, ma si arriva a un punto in cui non è più una democrazia", ha aggiunto.

Ungheria: dobbiamo proteggere nostre forniture da attacchi Kiev e Ue

"Dobbiamo proteggere costantemente le forniture di petrolio e gas, forniture ininterrotte, dagli attacchi di Kiev e Bruxelles". Lo ha detto in conferenza stampa il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó che si trova a Mosca per incontrare il suo omologo russo Sergei Lavrov. "Bruxelles ci attacca costantemente e legalmente", ha aggiunto Szijjártó, "mentre Kiev attacca fisicamente le nostre infrastrutture petrolifere e del gas".

Zelensky: "Ho invitato il Papa in Ucraina"

"Ho invitato il Papa a visitare l'Ucraina. Questo sarà un forte segnale di sostegno per il nostro popolo". Zelensky lo scrive su Telegram dopo l'incontro con il pontefice. "L'Ucraina apprezza enormemente - afferma il leader ucraino - tutto il sostegno del Papa Leone XIV e della Santa Sede: l'assistenza umanitaria costante e la disponibilità ad ampliare la presenza delle missioni umanitarie. Ho informato il Papa del lavoro diplomatico con gli Stati Uniti per raggiungere la pace. Abbiamo parlato degli ulteriori sforzi e della mediazione del Vaticano per il ritorno dei nostri bambini, rapiti dalla Russia"

Budapest: continueremo ad opporci alle sanzioni "anti-russe"

"Siamo riusciti a impedire tutte le sanzioni emesse nei confronti della Russia contro gli interessi nazionali ungheresi, che erano contrarie allo sviluppo economico. Se ci saranno ulteriori raccomandazioni simili per imporre tali sanzioni, continueremo a impedirle". Lo ha affermato il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto in visita a Mosca. Lo riporta la Tass.

Media: soldati di Kiev issano bandiera a Pokrovsk

Le truppe di Kiev hanno issato la bandiera ucraina a Pokrovsk, cittadina chiave del Donbass, smentendo così la narrazione russa secondo cui la città sarebbe ormai in mano dell'esercito di Mosca. Lo riporta la Bbc pubblicando una foto.

Cremlino: attendiamo esito contatti fra Usa e Kiev

La Russia mantiene i contatti con gli Stati Uniti, ma al momento non sta discutendo di un accordo con l'Ucraina, poiché è in corso un dialogo su questo tema tra Washington e Kiev e Mosca ne attende i risultati. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato da Interfax. "E' attualmente in corso la discussione con Kiev da parte degli americani, stiamo aspettando i risultati di queste discussioni", ha dichiarato.

Zelensky valuta 5 candidati per successione Yermak

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha nominato i candidati per la carica di capo dell'ufficio presidenziale, in seguito alle dimissioni del suo ex capo di gabinetto Andriy Yermak avvenute a fine novembre in seguito al suo coinvolgimento in uno scandalo di corruzione. Tra questi - riporta il Kiev Indpendent - figurano Denys Shmyhal, ex premier e attualmente ministro della Difesa, il ministro per la Trasformazione Digitale Mykhailo Fedorov, il capo dell'intelligence militare Kyrylo Budanov , il vice capo dell'ufficio presidenziale ed ex comandante Pavlo Palisa e Sergiy Kyslytsya, primo vice ministro degli Esteri e uno dei principali negoziatori dell'Ucraina.

"Assicurare il ritorno dei bambini alle famiglie"

Come rende noto la Santa Sede nel corso del colloquio tra il pontefice e il presidente Zelensky, "non è mancato il riferimento alla questione dei prigionieri di guerra e alla necessità di assicurare il ritorno dei bambini ucraini alle loro famiglie". 

Il Papa: "Proseguire il dialogo per una pace giusta"

"Durante il cordiale colloquio - scrive in una nota la Santa Sede - il quale ha avuto al centro la guerra in Ucraina, il Santo Padre ha ribadito la necessità di continuare il dialogo e rinnovato il pressante auspicio che le iniziative diplomatiche in corso possano portare ad una pace giusta e duratura. Inoltre, non è mancato il riferimento alla questione dei prigionieri di guerra e alla necessità di assicurare il ritorno dei bambini ucraini alle loro famiglie".

Berlino: dubbi su possibile accordo al termine dei negoziati

Il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, ha espresso scetticismo sulle prospettive di successo degli attuali negoziati per un accordo di pace per l'Ucraina, viste le richieste russe di concessioni territoriali da parte dell'Ucraina. "Non sono ancora certo che alla fine si arriverà a un accordo di compromesso", ha dichiarato Wadephula margine di una visita a Guangzhou, in Cina. Ha aggiunto che è positivo che si stia lavorando seriamente a un documento di compromesso. Più i negoziati procederanno, più critiche e importanti diventeranno le questioni rimanenti. "Che le questioni territoriali sarebbero state tra le più difficili era chiaro fin dall'inizio", ha aggiunto Wadephul, rimarcando che, in definitiva, solo gli ucraini saranno in grado di decidere in merito, e che "queste decisioni non saranno facili per loro è altrettanto ovvio". Il ministro ha affermato che si presume che tutte le parti continueranno a utilizzare i prossimi giorni per intensi negoziati. Il governo tedesco, in particolare Francia e Regno Unito, è al fianco degli ucraini e sta cercando di sostenere il Paese. "Questo sta ancora funzionando molto bene", ha sottolineato Wadephul. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha nuovamente respinto le concessioni territoriali richieste dalla Russia, sebbene questo sia un punto centrale del piano statunitense per porre fine alla guerra.

Terminato il colloquio

Papa Leone e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si sono appena affacciati insieme dal balcone di villa Barberini al termine del colloquio durato all'incirca mezz'ora. I due hanno salutato giornalisti e fotografi senza rilasciare commenti.

Zelensky a Castel Gandolfo

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sta facendo in questi momenti il suo ingresso a villa Barberini, residenza pontificia, a Castel Gandolfo per un incontro riservato con Papa Leone. Quello di oggi è il terzo incontro e il secondo faccia faccia tra il presidente ucraino e il pontefice. Il primo era stato nell'ambito della messa di insediamento di Leone il 18 maggio scorso. Il secondo, il 9 luglio a Castel Gandolfo quando era stato il primo vero e proprio colloquio a tu per tu. A villa Barberini, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato accolto dal vice reggente della casa pontificia l'agostiniano padre Edward Daniang Daleng.

Zelensky: "Oggi invieremo agli Usa piano di pace rivisto"

Conversando coi giornalisti durante il volo verso Bruxelles per incontrare i funzionari della Nato e dell'Unione Europea, dopo aver incontrato i leader di Regno Unito, Francia e Germania a Londra, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che le proposte di pace sono in fase di finalizzazione e saranno inviate agli Stati Uniti oggi. "Ci sono lievi progressi verso una possibile fine della guerra", ha detto Zelensky, come riporta la Cnn, "penso che il piano sarà pronto domani (oggi, ndr). In serata ne discuteremo di nuovo e lo invieremo agli Stati Uniti". Il leader ucraino ha aggiunto che il piano di pace iniziale di Trump, composto da 28 punti, criticato perché favoriva la Russia, è stato ridotto a 20 punti. "I punti anti-ucraini sono stati rimossi", ha precisato Zelensky.

Il Giappone respinge la richiesta Ue per piano asset russi

Il Giappone ha respinto la proposta dell'Unione Europea di aderire all'iniziativa di Bruxelles volta a utilizzare i beni statali russi congelati per fornire sostegno finanziario all'Ucraina. Lo scrive Politico. Secondo il media, ieri, durante un incontro virtuale dei ministri delle finanze del G7, Tokyo ha risposto freddamente alla richiesta di Bruxelles di applicare i meccanismi europei per il trasferimento all'Ucraina del valore monetario degli asset sovrani russi detenuti presso la belga Euroclear. Il Giappone avrebbe segnalato di non essere in grado di utilizzare circa 30 miliardi di dollari di beni russi congelati detenuti sul suo territorio per erogare un prestito all'Ucraina, hanno riferito a Politico due diplomatici dell'UE informati sulle discussioni. Per Politico, il ministro delle finanze giapponese Satsuki Katayama ha escluso l'utilizzo di risorse russe a causa di problemi legali. La Commissione europea auspica che gli Stati membri dell'Ue possano raggiungere un accordo sull'utilizzo di un massimo di 210 miliardi di euro di beni russi sanzionati prima del vertice del 18 dicembre. Tuttavia, il governo belga, Stato presso cui sono depositati questi fondi, si oppone per timore che il Belgio possa dover un giorno rimborsare l'intero importo, se le circostanze dovessero cambiare e la Russia dovesse esigere la restituzione dei fondi. Una delle condizioni poste dal Belgio è allora che anche altri paesi del G7 al di fuori dell'Ue forniscano all'Ucraina prestiti finanziati dai beni russi congelati che detengono nelle loro giurisdizioni. Tuttavia, Stati Uniti e Giappone si sono rifiutati di aderire alla proposta di Bruxelles.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica