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Auto esplosa sulla tangenziale di Napoli: serve sangue per il giovane in coma

La terribile deflagrazione e l'incendio scatenatosi poco dopo, forse alimentato da alcune bombole di ossigeno che si trovavano a bordo del mezzo, hanno ridotto in fin di vita il giovane

Auto esplosa sulla tangenziale di Napoli: serve sangue per il giovane in coma
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Si aggravano le condizioni di salute di Fulvio Filace, il tirocinante 25enne del Cnr rimasto coinvolto nella terribile esplosione avvenuta sulla Tangenziale di Napoli a bordo dell'auto su cui viaggiava con la collega di 66 anni, la ricercatrice Maria Vittoria Prati: il giovane, infatti, ha disperato bisogno di trovare dei donatori di sangue.

La terribile deflagrazione e l'incendio scatenatosi poco dopo, presumibilmente alimentato da alcune bombole di ossigeno che si trovavano a bordo del mezzo, hanno ridotto in fin di vita il giovane, che si trova attualmente ricoverato in coma all’ospedale Cardarelli di Napoli. Da qui arriva il disperato appello dei medici che lo hanno in cura, i quali necessitano di sangue per poter effettuare degli innesti cutanei sul corpo martoriato da gravissime ustioni. Per chi volesse aiutare il povero Fulvio è possibile andare a effettuare una donazione specifica presso lo stesso Cardarelli, oppure raggiungere i volontari Avis, che nella giornata di domani, martedì 27 giugno, saranno operativi in Piazza Troisi a San Giorgio a Cremano. Viene specificato dai sanitari che va bene qualsiasi gruppo sanguigno.

Il terribile incidente

Stando a quanto riferito da alcuni automobilisti che hanno assistito alla scena, la Volkswagen Polo su cui viaggiavano la ricercatrice Maria Vittoria Prati e il giovane tirocinante sarebbe esplosa improvvisamente, senza che si fosse verificato alcun urto o tamponamento nelle fasi precedenti la violenta deflagrazione. La 66enne sarebbe rimasta bloccata per alcuni minuti all'interno dell'abitacolo, restando avvolta dalle fiamme e riportando serie ustioni. Fulvio Filace, invece, sarebbe stato sbalzato fuori. Entrambi facevano parte del personale dell'istituto motori del Cnr: Maria Vittoria Prati svolgeva il ruolo di primo ricercatore, mentre il 25enne, alle prime armi, era ancora un tirocinante.

Riccardo Chirone, direttore dell'istituto di ricerche sulla combustione che ha sede a Napoli, aveva prontamente annunciato l'avvio di un'indagine interna, dando fin da subito la massima disponibilità a collaborare con gli inquirenti per ricostruire la dinamica dell'incidente. La vettura che è esplosa, ha spiegato Chirone, "è un prototipo affidato all'università di Salerno per un progetto di ricerca europeo sulla ibridizzazione dei motori, di cui il Cnr non è partner. Le prove vengono fatte anche su strada".

La Volkswagen Polo era dunque un prototipo, e rientrava in un progetto europeo di ricerca sull'ibridizzazione dei motori da rottamare: una vettura ad alimentazione mista, a benzina ed energia solare.

Ancora ignota la causa dell'innesco dell'esplosione: si parla dell'eccessivo calore o di una scintilla improvvisa, essendo stata esclusa, anche grazie all'ausilio delle immagini riprese da alcune videocamere, l'ipotesi di un urto con un'altra vettura o un guardrail.

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