"Blocco a Omega e temporali autorigeneranti": le cause delle bombe d'acqua in Veneto

È stata eccezionale la pioggia caduta nell'arco di poco tempo in alcune zone del Veneto: ecco quali sono state le molteplici cause atmosferiche. Zaia: "Siamo di fronte a un fenomeno nuovo"

"Blocco a Omega e temporali autorigeneranti": le cause delle bombe d'acqua in Veneto
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I nubifragi con i quali il Veneto ha fatto i conti nelle ultime 24-48 ore provocando la rottura degli argini di alcuni fiumi in piena dopo l'enorme quantità di pioggia caduta (fino a 230-240 mm) ha delle cause ben precise che dovrebbero verificarsi soltanto raramente ma che i cambiamenti climatici ne hanno accelerato la frequenza: due su tutte, la perturbazione non è riuscita a spostarsi velocente verso est e i temporali hanno continuamente attinto energia rimanendo per molte ore sulle stesse zone.

Cos'è il "blocco a Omega"

Ogni fronte perturbato in arrivo da ovest ha una sua evoluzione naturale nello spostamento verso est (si chiama flusso zonale): piove, sì, ma poi passa più o meno rapidamente a meno che non ci sia una barriera montuosa a ostacolarlo. Nel caso del Veneto, però, le cose sono andate diversamente con la situazione atmosferica rimasta bloccata. "In una configurazione a blocco, la bassa pressione non riesce a transitare verso oriente e liberare il territorio, resta bloccata e i fenomeni insistono per più tempo su spazi ridotti, producendo precipitazioni più intense ed estese. Come è accaduto", spiega al Corriere il meteorologo vicentino Marco Rabito (di Meteoveneto.it) parlando del maltempo che ha colpito specialmente le aree di Padova e Vicenza. Questo è il "blocco a Omega" causato da un'area di alta pressione sulla Scandinavia e una perturbazione sull’Europa Orientale che creano "un anticiclone centrale con ai fianchi due basse pressioni" (da qui il nome Omega come la lettera dell'alfabeto greco).

Cosa sono i temporali autorigeneranti

L'altro motivo per cui è caduta un'enorme quantità di pioggia su aree ristrette si deve ai temporali autorigeneranti che nascono "da una convergenza del vento al suolo. Mercoledì avevamo un vento sud-orientale dall’Adriatico, caldo e umido, e correnti più secche dall’Appennino. Nel punto in cui convergono, si sollevano e generano nubi - speiga l'esperto - "L’autorigenerante continua a rigenerare se stesso in un tempo ridotto, nel caso veneto in un corridoio di 15-20 km dalla Bassa Veronese alla Bassa Padovana, e poi nel Vicentino".

Le altre cause del maltempo estremo

Alla concomitanza di questi fattori aggiungiamo che l'acqua del mare è già molto calda per il periodo: in condizioni simili è tutto "carburante" per le nubi che si generano e danno origine a fenomeni violenti e persistenti. L'atmosfera ha molto più vapore acqueo latente che si "accende" quando c'è la giusta "miccia" che lo innesca. L'esperto ricorda che in pianura sono caduti mediamente oltre 100 mm di cui 70 mm in appena 50 minuti nella mattinata di ieri considerata "una quantità che non è gestibile". A questi vanno aggiunti i quasi 200 mm caduti sulle montagne con enormi problemi a tutti i fiumi, principali e secondari, per l'eccessiva porta d'acqua.

"L’eccezionalità sta soprattutto nella frequenza con cui questi fenomeni si presentano. Tre mesi dopo l’evento di Vicenza, Verona e Padova, eccone un altro. Secondo i modelli statistici, sarebbe dovuto accadere dopo un arco di tempo più lungo, e invece eccolo qui. Il clima è cambiato, l’atmosfera sempre più spesso evidenzia caratteristiche tali da generare fenomeni significativi", aggiunge Rabito.

Zaia: "Un fenomeno nuovo"

"Le previsioni ci imponevano di dire ai cittadini di essere prudenti sul fronte del territorio. I nostri modelli previsionali hanno funzionato", ha dichiarato questa mattina il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, facendo il punto sulla situazione maltempo in Veneto con la stampa nella sede della Protezione Civile Regionale.

"Siamo di fronte ad un fenomeno nuovo - ha sottolineato Zaia - non sappiamo se si ripete ogni 300 anni, come dice l'Università di Padova, ma è capitato a noi.Il clima sta cambiando. L'idea di questi temporali con grandi precipitazioni e forte intensità da una percezione di qualcosa che non abbiamo mai visto".

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