"Farete la fine del vostro amato Dux": minacce a Prevalle per la fiera del libro

La lettera anonima è stata firmata da un sedicente “Collettivo Libertario Gardesano”

"Farete la fine del vostro amato Dux": minacce a Prevalle per la fiera del libro
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C’è un limite oltre il quale il dissenso non è più critica, ma deriva pericolosa. E quanto accaduto a Prevalle nei giorni successivi alla rassegna culturale LIBER – dove anch’io ho avuto l'opportunità di presentare il mio libro – è il segnale evidente che qualcuno quel limite lo ha ampiamente superato.

lettera prevalle
La lettera arrivata al Comune di Prevalle

Il 27 maggio, al Comune in provincia di Brescia è arrivata una lettera anonima, firmata da un sedicente “Collettivo Libertario Gardesano”, carica di insulti, minacce e richiami ideologici. Una violenta invettiva contro l’amministrazione comunale, accusata di “fascismo” e “nostalgia per il Dux”, ma soprattutto contro la manifestazione culturale appena conclusa con successo. Che la cultura possa dar fastidio non è una novità. Ma che si tenti di intimidire chi la promuove con parole violente e vigliaccamente anonime, questo sì, è inaccettabile. Le minacce sono arrivate dopo una campagna di boicottaggio iniziata ben prima, con un articolo di stampa che ha cercato di ridurre LIBER a un’operazione politica camuffata. Falso. Lo testimoniano i tanti autori – me compresa – che hanno partecipato a un programma pluralista, costruito sul confronto tra idee anche molto diverse. E lo ribadisce con forza l’assessore alla Cultura Adriano Filippa, che ha voluto fortemente questa rassegna: “Abbiamo invitato autori di ogni provenienza, anche – e soprattutto – con posizioni che non condividevo personalmente”.

È questa la forza autentica della cultura: creare spazi in cui le idee possano incontrarsi senza paura, dove il confronto prevale sull’ideologia e la diversità di pensiero diventa un valore, non un pretesto per attaccare. È un percorso che richiede coraggio, pazienza e fiducia, soprattutto quando si trova di fronte a chi preferisce l’odio all’argomentazione, l’intimidazione al dialogo.

In questi momenti, più che mai, diventa fondamentale continuare a costruire spazi di libertà e rispetto, perché è proprio lì che si forma il vero tessuto di una comunità viva e consapevole. La cultura, quella vera, non si intimidisce. E nemmeno chi la fa.

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