
È stata presentata nel pomeriggio di oggi presso la sede dell’Università Statale di Milano la Fondazione DicoGiovani, un progetto nato per sostenere, accompagnare la ricerca pediatrica e valorizzare i giovani medici under 40. Obiettivo: dare strumenti concreti ai futuri protagonisti della salute infantile, tra innovazione scientifica, prevenzione e nuove sfide cliniche. Incoraggianti anche i dati: grazie alla ricerca oggi l’80% dei bambini con malattie oncologiche riesce a guarire.
«Con DicoGiovani inauguriamo un nuovo modo di pensare e fare pediatria» – ha spiegato il professor Gian Luigi Marseglia, presidente della fondazione. – «Vogliamo creare un ecosistema che dia spazio ai giovani, perché la pediatria ha bisogno di energie nuove, di passione e di visione». Un concetto condiviso anche dal professor Alberto G. Ugazio, emerito di Pediatria: «Il pediatra non può più essere solo un clinico, deve diventare innovatore, comunicatore, punto di riferimento per famiglie e sistema sanitario». Tra i protagonisti del progetto anche la professoressa Franca Fagioli, direttrice della Clinica Pediatrica dell’Università di Torino, che abbiamo intervistato in esclusiva per il Giornale.
Professoressa Fagioli, perché oggi è una giornata importante per la pediatria?
“Perché abbiamo un’arma in più: la ricerca. La pediatria è la medicina del futuro, si occupa dei nostri neonati, bambini e adolescenti e, grazie all’innovazione scientifica, può prevenire e curare patologie sempre più complesse. Il paradigma è cambiato: oggi possiamo parlare di guarigione o cronicizzazione di malattie che un tempo erano senza speranza”.
Quale è il ruolo del pediatra nella vita dei bambini e delle famiglie?
“Il pediatra incontra soprattutto bambini sani, ma che hanno bisogno di essere seguiti per crescere bene. È importante accompagnarli a un futuro da adulti in salute. Poi c’è un 10% di piccoli pazienti con patologie complesse già dalla nascita o nei primi anni di vita: per loro la ricerca e la formazione dei giovani medici sono essenziali”.
Come verranno sostenuti i pediatri under 40 grazie alla Fondazione DicoGiovani?
“I fondi saranno erogati tramite le istituzioni di appartenenza, universitarie o ospedaliere. I progetti di ricerca saranno valutati da revisori indipendenti nazionali o internazionali, senza spese burocratiche. Vogliamo che ogni risorsa vada davvero a sostenere i giovani ricercatori”.
Quali sono le criticità della pediatria in Italia oggi?
“Negli ultimi anni c’è stata carenza di specializzandi, ma ora stiamo recuperando. La vera criticità riguarda gli adolescenti, che spesso si trovano in una “zona grigia”: non più seguiti dal pediatra, ma non ancora presi in carico dai reparti per adulti. In oncologia pediatrica ci battiamo perché vengano curati nei reparti pediatrici: i protocolli dedicati garantiscono fino al 20% in più di possibilità di guarigione rispetto a quelli per adulti”.
In che senso la pediatria va oltre la cura delle malattie?
“Significa anche tutelare i diritti dei bambini e degli adolescenti: il diritto allo studio durante i ricoveri, il sostegno alle famiglie fragili, l’attenzione ai problemi