Cronaca locale

"Guardava video sul martirio islamista": arrestato un tunisino

A Cesena, è stato arrestato un cittadino di origini tunisine che aveva intrapreso un percorso di radicalizzazione culminato con l'adesione all'estremismo islamico. Voleva unirsi ai terroristi in Siria e Iraq

"Guardava video sul martirio islamista": arrestato un 24enne tunisino a Cesena

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"Guardava video sul martiro islamista": arrestato un 24enne tunisino a Cesena

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Un tunisino di 24 anni faceva parte di diversi gruppi social riconducibili al terrorismo islamico, dove si condividevano video dell'Isis e si ascoltavano sermoni inneggianti al martirio. Il giovane è stato fermato, il 20 settembre, a Cesena, con l’accusa di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale. Le indagini sono state condotte dalla Digos di Bologna e di Forlì-Cesena oltre che dalla Direzione centrale della Polizia di Prevenzione del dipartimento della Polizia di Stato, che hanno portato il procuratore di Bologna, Giuseppe Amato, ad emettere un provvedimento di custodia cautelare nei confronti del 24enne.

Il giovane è stato arrestato a Cesena e secondo gli inquirenti era riuscito ad entrare in contatto con un "facilitatore" che era disponibile ad organizzargli il viaggio per la Siria.

L’indagine

Il tunisino, che si trovava regolarmente sul territorio italiano, era stato oggetto di attenzione da parte degli agenti della Digos durante un’attività di monitoraggio e di contrasto al fenomeno del cyberterrorismo svolta nei primi momenti dall’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise) che era riuscita ad individuare alcuni gruppi Whatsapp, Telegram e profili Instagram che avevano come scopo lo scambio di messaggi propagandistici.

Mediante il monitoraggio degli account del tunisino, gli inquirenti hanno scoperto che l’uomo era solito guardare filmati ritraenti i miliziani dell’Isis che erano soliti compiere le loro atrocità e inoltre ascoltava dei sermoni, chiamati nasheed, che inneggiavano al martirio tramite il materiale condiviso sulle piattaforme social Instagram e Facebook. Attraverso un soggetto che aveva tra i contatti dei suoi gruppi social, stavo organizzando la partenza per il Medio Oriente con la finalità di essere introdotto nel circuito jihadista sirio-iracheno.

Il fermo

Comprese le reali intenzioni del giovane, il procuratore Giuseppe Amato, a seguito delle informazioni fornitegli dalla polizia e dell'Aise, ha emanato la misura cautelare che ha fatto scattare le manette per l’uomo.

La Corte di Cassazione, nel 2019, per quanto riguarda l’arruolamento, ha specificato che non è necessaria la prova dell'accordo stipulato con l'associazione ma può bastare la disponibilità del neo-terrorista a compiere tutte le azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi eversivi propagandati dall'associazione: "Del resto, il segno distintivo della condotta di arruolamento è la sua connotazione "individuale", che segna la sua differenziazione netta rispetto alla condotta di partecipazione [articolo 270 bis, comma 2, del Cp], che, invece, presuppone l'innesto del partecipe nella struttura organizzata e, dunque, la prova dell'esistenza di un contatto operativo, anche flessibile, ma concreto tra il singolo e l'organizzazione che, in tal modo, abbia consapevolezza, anche indiretta, de/l'adesione da parte del soggetto agente".

Per quanto riguarda il reclutamento delle nuove leve da parte delle milizie dell'Isis, per essere perseguibili penalmente, è sufficiente il tenore di alcune conversazioni ceh lasciano trasparire la volontà di mettersi a disposizione delle richieste degli estremisti islamici senza che vi sia un accordo "ufficiale" di affiliazione.

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