Interni

"Io non sono democratico, sono comunista". Dichiarazione-choc del consigliere comunale

Un consigliere di minoranza di La Spezia si è detto "non democratico, ma comunista", nel corso dell'ultima seduta del consiglio. E Fratelli d'Italia lo ha invitato a dimettersi: "Giungere ad affermare pubblicamente di non essere democratico è inaccettabile"

Massimo Lombardi, consigliere comunale di Spezia Bene Comune
Massimo Lombardi, consigliere comunale di Spezia Bene Comune

"Io non sono democratico, sono comunista". Queste le parole pronunciate nell'ultima seduta del consiglio comunale di La Spezia da un consigliere di minoranza, Massimo Lombardi, eletto nella lista d'opposizione "Spezia bene comune". E Fratelli d'Italia ne ha quindi chiesto le dimissioni, per una polemica che promette di superare presto i confini regionali. Una frase che Lombardi avrebbe pronunciato durante la discussione di una mozione presentata dalla maggioranza di centrodestra contro il regolamento di un istituto del territorio, per la gestione delle cosiddette "carriere alias". Un argomento, quest'ultimo, che ha dato origine ad un botta e risposta serrato fra gli schieramenti, con l'opposizione che ha cercato di far valere il proprio punto di vista. Il dibattito è proseguito in un climax ascendente di nervosismo, con l'amministrazione che non ha risparmiato una "stoccata" ad alcuni esponenti di sinistra accusandoli di avere uno scarso senso della democrazia. Ed è stato a quel punto che Lombardi ha ribattuto di non considerarsi democratico, ma comunista.

"Non possiamo tacere di fronte ad una simile dichiarazione - il pensiero di Fratelli d'Italia, espresso in un comunicato pubblicato da Cristian Pietrini, responsabile del dipartimento regionale lavoro e crisi d'impresa della formazione di centrodestra - che rende perfettamente il senso di come una parte della sinistra, evidentemente estremista, affronti ed intenda la vita politica cittadina, ma non solo". I vertici locali di Fratelli d'Italia non si sono soffermati più di tanto sulla seconda parte dell'affermazione di Lombardi, rimarcando anzi il sacrosanto diritto di ogni cittadino di esprimere le proprie idee politiche (di qualunque "colore" esse siano, nell'arco costituzionale). Nel mirino di FdI è finito in primis l'incipit, ovvero quel "non sono democratico" che è stato letto a quanto sembra alla stregua di un provocatorio rigetto delle regole basilari della democrazia. Una dichiarazione che Lombardi ha peraltro rivendicato in un post pubblicato stamattina sulla propria pagina Facebook, ricordando come tutta la sua famiglia sia sempre stata comunista.

"Abbiamo sempre rispettato le idee di tutti e siamo sempre stati rispettati da tutti - ha scritto - diamo rispetto, e lo pretendiamo". Ma c'è chi ha fatto notare come nel giustificarsi, il diretto interessato abbia omesso l'accenno al non considerarsi democratico. E sempre stamani, Fratelli d'Italia ha ribadito la propria posizione in una nota. "È stata finalmente calata quella maschera di demagogia che viene talvolta indossata nelle discussioni consiliari, ed emergono le reali indoli e prospettive di taluni personaggi. Gli stessi che farebbero bene ad allontanarsi definitivamente dalla vita politica - si legge - giungere ad affermare pubblicamente di non essere democratico, considerando che la democrazia rappresenta la somma dei diritti di ogni individuo, è un qualcosa di mai visto prima.

E di inaccettabile".

Commenti