A Milano non si potrà più parcheggiare sulle strisce blu: ecco il nuovo limite a 2 ore

Milano sembra sempre più un ghetto per ricchi ma l'amministrazione rilancia: "Restituiamo spazio ai cittadini"

A Milano non si potrà più parcheggiare sulle strisce blu: ecco il nuovo limite a 2 ore
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Non si ferma la guerra alle automobili iniziata dal sindaco di Milano Beppe Sala. Dopo l’area C, l’area B, limiti di velocità a 30km/h ecco la rivoluzione delle strisce blu.

Il nuovo piano anti auto è scattato ad inizio luglio, quando l’amministrazione comunale ha approvato una delibera che impone un massimo di due ore consecutive di sosta sulle strisce blu, dalle 8 alle 19, tutti i giorni della settimana. Questo, nelle intenzioni di palazzo Marino, dovrebbe disincentivare la lunga permanenza e favorire la rotazione dei posti. Dopo le 19 fino a fine giornata il limite a 2 ore viene rimosso e si potrà posteggiare normalmente a pagamento. "C'è molta sosta a Milano che chiamiamo parassitaria – spiega Sala -, cioè di chi viene in città e pianta la macchina tutto il giorno e toglie spazio di sosta a chi ne ha bisogno, per questo stabiliamo una limitazione".

Nuove regole in vigore da ottobre 2023

Nel capoluogo lombardo si inizierà nei prossimi giorni installando i primi cartelli segnalatori nella centralissima Foro Bonaparte. Successivamente si passerà a tutta la cerchia dei bastioni con 106 vie coinvolte. Una volta terminata la posa della segnaletica, in ottobre 2023, entrerà in vigore la nuova norma per cui non si potrà parcheggiare sulle strisce blu per più di due ore consecutive. Oltre ai limiti temporali aumenterà anche la spesa per poter posare la macchina nel centro del capoluogo lombardo. In alcune zone della città dove il pagamento era previsto solo fino alle 13 lo stesso verrà allungato fino alle 19, sei ore in più ogni giorno feriale incluso sabato.

"Dobbiamo allinearci alle grandi metropoli Europee"

Abbiamo raggiunto al telefono Marco Mazzei, consigliere del comune di Milano già fautore della proposta di inserire limiti di velocità a 30 km/h, per farci spiegare meglio le ragioni di questa guerra serrata alle auto nel centro città. “La decisione è stata presa in continuità con le altre misure introdotte negli ultimi anni, dal ticket per l’area c, l’area B e in ultimo Milano città 30km/h. Il tutto fa parte di un unico scenario che abbiamo deciso di perseguire: allineare Milano alle altre grandi città Europee. Il punto è ridurre il numero di auto che circolano in città, bisogna tenere presente che al momento abbiamo circa 50 auto per 100 abitanti, nel resto d’Europa i numeri dicono che ce ne sono 30 ogni 100, dobbiamo recuperare terreno e puntare a ridurre il nostro indice. Noi non ci divertiamo a togliere le auto, ma è evidente che lo spazio va utilizzato meglio. L’esempio più classico è quello delle piazze, un tempo erano parcheggi oggi le restituiamo ai cittadini rendendo la città più vivibile. Inoltre, Milano possiede un’offerta straordinaria di trasporto pubblico l’idea è quella di incentivarne ancora di più l’utilizzo”. Intenzioni nobili, obiettivi ambiziosi dunque.

Tuttavia, tra l’aumento del prezzo del biglietto di metro e bus degli ultimi mesi e misure sempre più restrittive per chi utilizza l’auto, Milano sembra sempre più diventare un giardino per ricchi più che una zona accessibile a tutti i cittadini.

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