Cronaca giudiziaria

4 anni in galera, già espulso nel 2020: chi è il marocchino che ha ucciso la tabaccaia

Fermato per l'assassinio della tabaccaia Franca Marasco, il marocchino Moslli Redouane era già noto alle autorità. Il procuratore: "Foggia è una città insicura oggettivamente"

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Domenica è arrivata la svolta nell'omicidio di Franca Marasco, la titolare della tabaccheria di Foggia uccisa a coltellate lunedì 28 agosto. Le forze dell'ordine hanno arrestato a Napoli Moslli Redouane, 43enne marocchino individuato grazie al complesso lavoro di indagine coordinato dalla procura foggiana. Lo straniero non è uno sconosciuto per le autorità: arrivato in Italia nel novembre del 2007, era già stato colpito da un provvedimento di espulsione mai eseguito perché non c'erano posti disponibili al Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio).

Il killer di Foggia era già stata espulso nel 2020

In possesso di un permesso di soggiorno rilasciato a Milano per lavoro dal 2007 al 2012 e mai rinnovato, il killer di Foggia era stato arrestato nel 2017 per rapina ed era rimasto in carcere a Cagliari fino al novembre del 2020. Una volta uscito di prigione, lo straniero era stato colpito da un ordine di espulsione dalla Questura. Come anticipato, l'ordine non è stato eseguito, perché, a quanto apprende l'Adnkronos, non c'erano posti disponibili al Cpr. Ma non è tutto. Nel 2021 era stata emessa una misura di sicurezza dal magistrato di sorveglianza di Milano, atto mai notificato perché Redouane si era reso irreperibile.

Procuratore: "La città è insicura"

"Foggia è una città insicura oggettivamente, poco illuminata in determinate zone e questa mancanza di illuminazione e di videocamere incrementa i reati", queste le parole del procuratore della Repubblica di Foggia Ludovico Vaccaro nella conferenza stampa sulle indagini sull'omicidio della tabaccaia. Vaccaro ha aggiunto: "Chiedere collaborazione senza garantire sicurezza non ha efficacia, ecco perché insisto sulla necessità di incrementare le videocamere pubbliche e il sistema integrato con quelle private".

Il procuratore ha posto l'accento sulle difficoltà nelle indagini, a partire dall'assenza delle telecamere di sicurezza, ma le poche telecamere private presenti hanno consentito di individuare il responsabile del delitto: "Congratulazioni all'Arma dei Carabinieri per il complesso lavoro svolto. Ce l'abbiamo fatta ma è stata dura; siamo riusciti a individuare una persona indiziata di reato". Secondo gli inquirenti, il movente dell'omicidio di Franca Marasco è la rapina. Dopo aver valutato altre piste, è stata ribadita quella del furto finito male.

Dopo l'assassinio, il marocchino si è cambiato gli abiti e ha venduto il cellulare rubato"a terzi che hanno collaborato con noi nella ricostruzione di questa dinamica", ha confermato Vaccaro.

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