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"Il Pd strumentalizza gli immigrati". L'attacco dell'ex dem senegalese

Mbaye Diop, esponente della comunità senegalese di Livorno ed ex-tesserato Pd, non le ha mandate a dire: "Il fatto di sfruttare spudoratamente gli immigrati quando servono, cioè per le primarie, è brutto: vengono "spremuti" e poi buttati via"

Mbaye Diop, esponente della comunità senegalese di Livorno ed ex-tesserato Pd
Mbaye Diop, esponente della comunità senegalese di Livorno ed ex-tesserato Pd

"Il Pd ha dei problemi. Il fatto di sfruttare spudoratamente gli immigrati quando servono, cioè per le primarie, è brutto: vengono "spremuti" e poi buttati via. Chi è artefice di questo giochetto dovrebbe solo vergognarsi. Sono stati manipolati per interesse di qualcuno, per portare voti a qualcuno, e questo non va assolutamente bene. I senegalesi non si buttano a occhi chiusi in politica e questa situazione va denunciata". Questo il duro sfogo di Mbaye Diop, riportato dal quotidiano Il Telegrafo. Diop, esponente di spicco della comunità senegalese di Livorno e in passato tesserato "dem", è il padre della ventenne Mia Diop, la più giovane rappresentante del comitato costituente che dovrà riformare il Pd a livello nazionale.

Ciononostante, non ha risparmiato critiche a quella che continua a considerare la sua formazione politica di riferimento: nel suo mirino sarebbero finite in particolare alcune iscrizioni anomale. Nei giorni scorsi, la sezione democratica di Collinaia (una frazione del Comune toscano, ndr) avrebbe infatti fatto registrare un vero e proprio "boom" di tesseramenti. La curiosità? A quanto sembra si trattava quasi esclusivamente di persone originarie del Senegal, iscrittesi in massa a distanza di poche ore. Da qui il disappunto di Diop, che continua a chiedere chiarezza: teme a quanto pare che i suoi connazionali siano stati invitati a tesserarsi non tanto per reale convinzione, quanto a loro insaputa per favorire l'ascesa di una nuova corrente partitica interna. E anche se in un successivo post pubblicato sulla sua pagina Facebook ha in parte vestito i panni del pompiere, smorzando i toni, ha comunque rivendicato il suo pensiero e chiosato con un richiamo generale all'onestà intellettuale.

“Vorrei mettere in chiaro che non ho niente contro il PD, il partito che ho sempre votato. Ciò che è successo in un circolo del Partito Democratico con il tesseramento di massa di alcuni cittadini senegalesi che sicuramente non capiscono e non sanno nemmeno di cosa sono coinvolti - si legge - è l'ennesima prova della disonestà politico-intellettuale di chi si spaccia per presidente della comunità senza investitura democratica della comunità stessa. L'artefice di tutta questa confusione che è consistita nel “sacrificare” i propri connazionali approfittando della loro innocente ignoranza per avere in cambio l'eventuale simpatia di qualcuno del PD per interessi cripto-personali.

Il PD è mio partito di riferimento e lo rivendico ma non per quello debbo stare zitto davanti a fatti così gravi che non hanno ragione d'essere in una politica che deve essere sana”.

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