Cronaca locale

Roma, è allarme obesità tra i bambini: "Fino a 100 kg a 12 anni"

I pediatri denunciano un fenomeno in aumento: nel Lazio almeno il 30% dei giovanissimi ha forti problemi di peso

Roma, è allarme obesità tra i bambini: "Fino a 100 kg a 12 anni"

È veramente forte l'allarme lanciato da Giuseppe Maggiore sull'allarme obesità che si sta diffondendo tra i bambini di Roma. Il responsabile di epatogastroenterologia e nutrizione dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù si rivolge ai genitori: i numeri sono talmente in crescita che è stato necessario aprire un reparto di chirurgia bariatrica infantile. Praticamente gli stessi interventi che vengono fatti per i grandi obesi in età adulta - e che portano anche alla riduzione della grandezza dello stomaco - viene declinata per i più piccoli.

"Abbiamo avuto un aumento delle nostre attività cliniche legate all'obesità di almeno un trenta per cento", spiega il dottor Maggiore. Questo significa che negli ultimi anni sempre più genitori si sono allarmati per le dimensioni fisiche dei loro figli. Sempre tre bambini su dieci, poi, soffrono per i chili di troppo: e, nel Lazio, sono o sovrappeso o obesi. Un fenomeno che avvicina la regione a quelle del Sud. Il medico invita quindi a controllare tutti gli aumenti di peso che superano i 5 chili e di misurare oltre che l'indice di massa corporea (calcolato con età, peso e altezza), anche la circonferenza della vita. Alla bilancia, quindi, andrebbe associato un metro da sarta. "Anche nel Lazio abbiamo bimbi e adolescenti con obesità patologiche: a 12 anni si può pesare anche 100 chili", continua Maggiore.

Come potere sconfiggere l'obesità dei bambini

Al Campus Bio-Medico di Roma un team di ricercatori guidato dalla studiosa Laura De Gara è riuscito a sviluppare, insieme a Nestlé, il Nutripiatto. Si tratta di uno strumento che è valso una pubblicazione su Plos One, per la cui realizzazione sono stati coinvolti 115 bimbi romani di Trigoria e del Laurentino tra i 4 e i 5 anni. Il Nutripiatto diventata una guida che i bambini possono usare per capire quale sia la corretta porzione di un piatto. I risultati hanno infatti dimostrato che l'uso di questo sistema ha aumentato le dimensioni delle porzioni e la frequenza del consumo di verdure, ha diminuito il consumo di diversi cibi spazzatura e ha aumentato l'assunzione di acqua (per un bimbo viene raccomandata la quantità di sei bicchieri al giorno).

"La situazione è abbastanza critica a Roma oltre che nel Sud Italia - afferma Yeganeh Manon Khazrai, docente del corso di laurea di Scienze della alimentazione umana del Campus Bio-medico -. Con il Nutripiatto il bambino oltre a giocarci può capire come mangiare e cosa. Ed è anche un ottimo strumento per la famiglia per spiegare quale sia la quantità corretta di carboidrati e proteine. I bimbi sono usciti disastrati dal Covid: depressi e con problemi di alimentazione.

E la crisi economica spinge le famiglie a farli andare meno in palestra".

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