Cronaca nera

"Agonizzante dentro una valigia". L'orrore senza fine su Yana

Dumitru Stratan, accusato dell'omicidio, avrebbe infilato il corpo di Yana, ancora agonizzante, all'interno di una valigia. L'autopsia: "Lesioni e asfissia meccanica violenta"

"Agonizzante dentro una valigia". L'orrore senza fine su Yana
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Infilata in una valigia, ancora viva, e poi avvolta in un lenzuolo azzurro. È l'ultimo, agghiacciante scenario che emerge dalle indicazioni preliminari dell'autopsia sul cadavere di Yana Malayko, la 23enne ucraina uccisa dall'ex fidanzato Dumitru Stratan. Gli accertamenti medico legali hanno evidenziato "lesioni da difesa" alla mano sinistra della ragazza che sarebbe morta per "asfissia meccanica". Inoltre, si legge nel comunicato congiunto della Procura di Mantova e dei carabinieri, dal decesso della giovane "al posizionamento in decubito laterale-prono all'interno della valigia in cui è stata rinvenuta, è trascorso un tempo di alcune ore".

L'agonia di Yana nella valigia

Yana sarebbe morta dopo una lunga e straziante agonia. Secondo quanto trapela a Il Giorno, il 34enne moldavo avrebbe occultato il corpo dell'ex fidanzata, ancora viva, all'interno di un trolley. Non riuscendo a chiudere il bagaglio, ha tentato di sigillarlo con della carta e il nastro adesivo. Quindi ha avvolto la valigia in un pile bianco e rosso e, infine, in un lenzuolo azzurro. Lo stesso che s'intravede nel frangente immortalato dalle telecamere di sorveglianza del condominio multietnico in cui viveva la 23enne, quando Stratan ha trascinato il voluminoso involucro giù dalle scale della palazzina. Dopodiché ha caricato il cadavere nel bagagliaio della sua auto, una Mercedes, per dirigersi nei campi al confine tra Mantova e Brescia, dove lo ha abbandonato.

L'autopsia

Ieri pomeriggio, si è conclusa la seconda parte dell'autopsia sulla salma di Yana. Le risultanze medico legali hanno evidenziato "lesioni multiple di natura contusiva apprezzabili in sede cranio-facciale e cervicale" e "apprezzabili segni compatibili con asfissia meccanica violenta". Un dato che conferma, almeno in parte, la dinamica del delitto: la 23enne sarebbe stata colpita ripetutamente al volto con un oggetto contundente. Colpi dai quali avrebbe provato a difendersi a mani nude. "Sono presenti lesioni di natura contusiva consistenti in ecchimosi-escoriazioni superficiali, - si legge nel referto medico legale - fra cui quelle identificate in corrispondenza della superficie dorsale delle dita di mano sinistra possibilmente compatibili con 'lesioni da difesa'".

I funerali

Il prossimo venerdì, a Romano Lombardo, si svolgeranno i funerali di Yana. Aveva vissuto per lungo tempo nel Comune bergamasco assieme al nonno, del posto, e alla nonna ucraina, prima di trasferirsi a Castiglione delle Stiviere (Mantova) dove lavorava in un bar. Ieri pomeriggio, al termine dell'autopsia, la salma è stata riconsegnata al padre Oleksander e alla madre Tatiana, arrivata con un volo da Toronto, in Canada, dove risiede. Domani mattina, mercoledì 8 febbraio, il feretro sarà trasferito a Romano Lombardo dove sarà allestita un'altra camera ardente.

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