Cronaca nera

"Amanda Knox? Una mentitrice". L'attacco di Rudy Guede

Rudy Guede ha incontrato nelle scorse ore gli studenti di alcune scuole di Pistoia. E nell'occasione, il trentaseienne ivoriano condannato per l'omicidio di Meredith Kercher ha ribadito la sua versione dei fatti, attaccando duramente Amanda Knox

Un'immagine di Rudy Guede
Un'immagine di Rudy Guede

Ascolta ora: ""Amanda Knox? Una mentitrice". L'attacco di Rudy Guede"

"Amanda Knox? Una mentitrice". L'attacco di Rudy Guede

00:00 / 00:00
100 %

Amanda Knox? Una bugiarda. E il pubblico ministero del processo avrebbe poi subìto pressioni da parte degli Stati Uniti. A sostenerlo è Rudy Guede, che nelle scorse ore ha incontrato a Pistoia gli studenti di alcuni istituti scolastici superiori della provincia toscana. L'ivoriano oggi trentaseienne si trovava in Toscana anche per presentare il suo libro "Il beneficio del dubbio". Ma nel corso dell'incontro svoltosi a Palazzo di Giano, la discussione non ha potuto non toccare la morte di Meredith Kercher. Sono infatti trascorsi quasi sedici anni dal delitto di Perugia e dopo un infinito processo passato attraverso cinque gradi di giudizio, Guede venne condannato per concorso in omicidio e violenza sessuale. Alla fine furono invece assolti Amanda Knox e Raffaele Sollecito, dopo esser stati condannati in primo grado. Guede ha quindi trascorso in carcere tredici anni, terminando di scontare la pena nel 2021.

"Ho cercato di soccorrere Meredith, ma ero sotto choc"

L'uomo, dal canto suo, si riconosce l'unica colpa di aver lasciato Meredith da sola quando era forse ancora viva: se fosse stato più lucido avrebbe forse potuto fare qualcosa in più per salvarla, ma sarebbe a suo dire stato lo choc nel vedere una persona sanguinante ed in fin di vita a bloccarlo. E agli studenti pistoiesi ha ribadito la sua versione, motivando anche la successiva fuga. "Ho cercato di soccorrere Meredith, perlomeno finchè ho avuto lucidità. La verità è che non ho retto a quel che ho visto, il mio cervello è andato in tilt. E proprio a causa dello choc ho fatto delle c*****e immani - ha detto senza mezzi termini Guede - è vero che andai in discoteca, ma non lo feci per ballare: ero scioccato da quel che avevo visto e non volevo restare da solo, per questo seguii i miei amici. Idem dicesi per quel che avvenne dopo: andai a Lecco doveva viveva mia zia e poi in Germania, ma non volevo fuggire. Dissi anche ad un amico che sarei tornato per spiegare tutto".

"Amanda Knox? Continua a dire falsità sul mio conto"

Guede ha poi parlato anche del pubblico ministero Giuliano Mignini, il magistrato che all'epoca coordinò le indagini. E non ha poi espresso considerazioni positive sulla stessa Knox. "Mignini ha ricevuto pressioni dagli Stati Uniti. Ricordo poi le parole dei genitori di Amanda Knox e di Raffaele Sollecito, tutt'altro che benevole nei miei confronti. Amanda Knox ha inoltre realizzato un documentario su Netflix, nel quale dice falsità su di me e su Patrick Lumumba - ha chiosato - mi hanno dato dello spacciatore, del ladro. Ma non è vero: non ho mai rubato nulla, diversamente da quanto ha detto Knox tempo fa in un convegno di giuristi.

È una mentitrice".

Commenti