La banda dei finti tecnici scoperta dai cani "fiuta-soldi"

Truffavano gli anziani fingendosi operatori del gas. Attivi in varie regioni, bottino da oltre 2 milioni di euro

Immagine d'archivio
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Oltre duecento vittime sparse in varie regioni italiane, tra Toscana, Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Veneto. Per smascherarli, e al momento si parla di quarantotto persone indagate, è servito un pool della Guardia di Finanza di Brescia, Salò, Mantova e Cremona e anche l'aiuto dei cani di un'unità cinofila «cash-dog», quattro zampe capaci di fiutare soldi contanti, grazie al proprio olfatto addestrato. Ed ecco la truffa scoperta, che aveva raggiunto dimensioni pari ad almeno 2,1 milioni di euro: finti rilevatori del gas venduti e installati grazie alla più classica delle tecniche, il cosiddetto porta a porta. Quando la persona o la coppia accettavano di aprire la propria casa ai falsi sorrisi di quei falsi tecnici, era già troppo tardi.

Gli operatori iniziavano con ogni mezzo a riempirli di parole e depliant, fino a convincerli a digitare il proprio codice per versare la somma pattuita sulle macchine portatili dei POS per i pagamenti elettronici che portavano con sé durante il porta a porta. Non solo e non abbastanza. Il prezzo che li spingevano a pagare, in cambio di questi presunti rilevatori tecnologici, era notevolmente superiore rispetto a quello pattuito nella documentazione commerciale fatta firmare agli ignari clienti. Una truffa nella truffa.

«Fragili» li definiscono i documenti investigativi, e si tratta per lo più di persone anziane che, contro ogni prudenza e qualsiasi invito da parte di figli e parenti più o meno lontani, accettano di lasciarsi visitare da tecnici che vanno porta a porta, magari anche ricordando i tempi in cui era un'innocua e assai diffusa tecnica di vendita. A volte ancora lo è. La solitudine, che quando non è scelta o accettata, scelta e accettata, può diventare una brutta malattia, riesce a fare tutto ciò che manca e le conseguenze spesso finiscono sulle pagine dei giornali, proprio come in questo caso. Rivediamo i fatti.

La polizia giudiziaria delegata dalla Procura della Repubblica di Brescia alla Tenenza della Guardia di Finanza di Salò, 45 finanzieri del comando provinciale di Brescia, supportati da quelli mantovani e cremonesi e con l'ausilio di un'unità cinofila «cash-dog» e del supporto tecnico dello S.C.I.C.O.

per la ricerca di beni o materiali occultati, stanno eseguendo perquisizioni nelle province di Brescia, Cremona e Mantova, nei confronti dei principali indagati appartenenti ad un'associazione per delinquere costituita per perpetrare molteplici truffe perlopiù nei confronti di persone fragili.

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