Brescia, trovato un cadavere: è quello di Matteo Formenti, il bagnino della piscina dove è annegato il bimbo di 4 anni

Matteo Formenti era disperso da lunedì ed era tra gli indagati per la morte del piccolo in piscina. Esclusa la morte naturale

Brescia, trovato un cadavere: è quello di Matteo Formenti, il bagnino della piscina dove è annegato il bimbo di 4 anni
00:00 00:00

A Monte Orfano, una zona boschiva situata nei pressi di Chiari nel bresciano, è trovato un corpo. Pare accertato che possa trattarsi di Matteo Formenti, il 37enne bagnino della piscina di Castrezzato, dove venerdì ha perso la vita il bimbo di 4 anni. Sono ancora in corso le operazioni di recupero e verifica. L'annuncio della scomparsa è stato dato dal sindaco di Chiari, Gabriele Zotti, nella serata di ieri, condividendo due foto del ragazzo classe 1988: "È scomparso questo ragazzo di Chiari, se qualcuno lo ha visto, lo segnali subito ai Carabinieri. Resto a disposizione".

L'allarme per il ritrovamento di un cadavere è stato dato da due escursionisti che si trovavano sul Monte Orfano questa mattina, vrebbero visto il corpo privo di vita dell'uomo nelle boscaglie, lanciando immediatamente l'allarme ai carabinieri. L'area è comprea tra i comuni di Erbusco, Rovato e Cologne e Coccaglio. "Insieme alla famiglia siamo in attesa dell'ufficialità. Anche se, come comunità, speriamo non sia lui", ha detto il sindaco alle agenzie questo pomeriggio, subito dopo la notizia. Formenti pare fosse in servizio quando il piccolo Michael Consolandi è caduto in piscina, dove si trovava con il padre per cercare un po' di refrigerio in queste calde giornate di giugno. È bastato un attimo di distrazione affinché il piccolo scivolasse in acqua e quando ci è accorti di quanto accaduto, il bambino era già esanime. Sono state messe in atto tutte le manovre di rianimazione e soccorso previste in questi casi e il bambino sembrava avesse rirpeso ma le sue condizioni sono apparse immediatamente disperate, tanto che dopo due giorni il suo cuore ha smesso di battere all'ospedale Giovanni XXIII di Bergamo.

L'uomo è scomparso da casa lunedì mattina dopo che il giorno precedente la procura aveva disposto nei suoi confronti e di tutti i colleghi presenti al momento dell'annegamento del bambino, il sequestro del telefono cellulare. Lunedì gli avrebbero dovuto notificare l'iscrizione nel registro degli indagati ma non si trovava già più a casa. Lunedì mattina ha detto a sua madre che sarebbe andato a lavoro ma non aveva più dato sue notizie.

"I social, in questo caso, hanno avuto un ruolo importante: in questi giorni ho letto sentenze di chi doveva fare cosa e come e quelle frasi possono essere lette da qualcuno nella comunità che è fragile", ha detto il sindaco dopo l'identificazione del corpo.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica