Davide Gorla è stato ucciso a coltellate nella sua attività di Busto Arsizio nel pomeriggio di ieri ed è già stato fermato un uomo di 50 anni che la vittima conosceva. Il 50enne gli aveva affittato un appartamento nello stesso palazzo di Castellanza dove anche lui viveva ma al momento non risultano dissidi tra i due, anche se il movente economico sembra quello più probabile. Gorla era un volto noto a Busto Arsizio, perché era titolare di un negozio che vendeva penne di lusso, situato all'interno di una corte storica della cittadina. Era un negozio di fascia alta dove, oltre alle penne, era possibile trovare anche gadget di vario tipo perfetti come idee regalo.
Portava avanti questa attività da anni e stando alle testimonianze di chi lo conosceva pare si facesse voler bene un po' da tutti. Era diventato col tempo un punto di riferimento in città, come dimostra la decisione del Comune di Busto Arsizio di annullare tutti gli eventi previsti per il fine settimana. Gorla era subentrato con la sua attività nel luogo in cui per decenni è esistita la libreria Boragno, riuscendo con i suoi modi a conquistare una vasta fetta di clientela nonostante il tipo di settore molto di nicchia. "Cosa fai, ma sei pazzo", avrebbe gridato Gorla secondo alcuni testimoni prima di ricevere la coltellata fatale. "È tutto così assurdo, pover'uomo", si legge in un commento lasciato sui social dove si commenta la morte del commerciante.
A chiamare il 112 sono stati gli altri commercianti della zona, allarmati dalle grida di aiuto di Gorla. Qualcuno ha perfino visto l'uomo che lo avrebbe aggredito scappare a piedi per le vie del centro prima di essere raggiunto dagli agenti che lo hanno arrestato. In contemporanea con le forze dell'ordine è arrivata anche un'ambulanza ma quando i soccorritori sono accorsi da Gorla ormai per lui non c'era più nulla da fare e non hanno potuto che constatare il decesso.
Gorla aveva 65 anni ma sembrava non essere intenzionato ad andare in pensione: le penne di pregio erano la sua passione e prima di avviare quest'attività, che probabilmente per lui rappresentava il sogno una vita, lavorava come commesso della storica gioielleria Ceccuzzi, una delle più note di quella zona del varesotto. La sua vita lavorativa si era svolta tra le più importanti attività commerciali di Busto Arsizio, che oggi piange uno dei suoi più amati rappresentanti.