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Cosa dirà l'autopsia su Lilly: la data di morte potrebbe essere certa

Quali sono gli scenari che l'autopsia su Liliana Resinovich potrebbe aprire: ci sono ottime speranze per risalire alla data della morte

Screen "Quarto grado"
Screen "Quarto grado"
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La nuova autopsia su Liliana Resinovich lascia ben sperare sulla soluzione del giallo, affinché i dubbi rimasti a seguito della prima indagine trovino uno scioglimento. Tuttavia, per quello che è dato sapere finora, le presunte mancanze della prima indagine potrebbero essere molto limitate, dato che, almeno finora, è stato verificato tutto. Tra le domande però ce n’è una importante: perché gli inquirenti hanno pensato da subito che si sia trattato di un suicidio?

Quarto Grado ha rivelato alcuni dettagli relativi alla prima ispezione avvenuta nella giornata del 15 febbraio 2024, dopo la riesumazione di due giorni prima. È stata notata per esempio una frattura in corrispondenza del naso che sarebbe apparsa già saldata, ovvero già calcificata, come era stato notato effettivamente nella prima indagine.

L’entomologo Stefano Vanin effettuerà, insieme ai periti di parte, un sopralluogo nell’ex boschetto dell’ospedale psichiatrico dove il corpo di Lilly fu ritrovato, per verificare il camminamento. La prima indagine stabilì infatti che le tracce sotto le suole degli scarponcini della donna fossero compatibili con l’ecosistema del luogo. Saranno inoltre effettuati nuovi esami sui vestiti, per capire se siano presenti degli elementi che collegano Liliana a quell’ambiente o ad altri.

Come detto in precedenza, il corpo di Lilly era in avanzato stato di trasformazione quando è stato riesumato: si trovava infatti in una bara in legno, che, a differenza della bara in zinco, non ostacola la decomposizione. L’entomologo Vanin vaglierà anche la presenza di insetti, ma purtroppo dovrà lavorare limitatamente agli agenti in opera dal momento della sepoltura.

Una delle cose importanti che quasi certamente l’autopsia potrebbe essere in grado di stabilire è la data della morte, dato che si ricorrerà a nuovi strumenti che potranno stabilirlo attraverso l’esame delle proteine nell’organismo.

Liliana Reinovich è scomparsa da Trieste la mattina del 14 dicembre 2021, venendo ritrovata cadavere tre settimane più tardi, avvolta in sacchi neri, con due sacchetti trasparenti in testa tenuti insieme con un cordino lasso. Le indagini si sono protratte fino alla fine dell’inverno 2023, quindi è stata chiesta l’archiviazione per suicidio.

Alla richiesta di archiviazione si sono opposti e sono state accolte le osservazioni dei parenti della donna: il vedovo Sebastiano Visintin, il fratello Sergio Resinovich e la nipote Veronica. Per cui le indagini sono riprese a giugno 2023, tuttavia nessuna persona è stata mai indagata.

Si cerca di capire comunque, nel caso non sia stato un suicidio, eventualità da sempre rigettata dalla famiglia della donna, se si sia trattato di un malore o di un omicidio, oltre che, qualora si stabilisse che Lilly sia morta a ridosso della data di ritrovamento, cosa le possa essere accaduto nei giorni in cui risultava scomparsa.

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