"Cresciuto male...", le parole choc di Galimberti sulla madre di Alessandro Impagniatello

Il filosofo muove una critica all'attuale metodo di approccio della psichiatria: "La parola psicopatia è stata eliminata"

"Cresciuto male...", le parole choc di Galimberti sulla madre di Alessandro Impagniatello
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Lo sconvolgente caso dell'omicidio di Giulia Tramontano, la ragazza incinta uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello, continua a essere tra i temi più discussi nei principali talk show televisivi: ad analizzare l'episodio, concentrandosi in particolar modo sull'intervista rilasciata dalla madre dell'assassino, è anche "Siamo a In Onda", la trasmissione di La7 condotta da Concita De Gregorio e David Parenzo.

Nel corso della puntata di ieri, sabato 3 giugno, era presente come ospite anche Umberto Galimberti: il filosofo è stato chiamato a esprimere la propria opinione sulle parole pronunciate da Sabrina Paulis, la madre del fidanzato di Giulia Tramontano, nel corso dell'intervista rilasciata dinanzi alle telecamere de "La Vita in Diretta" su RaiUno.

"Alessandro è un mostro, lo so. Io le chiedo perdono, da madre, ma non so cosa fare. Io le chiedo perdono per aver fatto un figlio così, io chiedo perdono a tutta la famiglia", aveva detto tra le lacrime la madre dell'omicida. "Ale non era così credetemi. Non lo so cos'è successo. Io non ci credo ancora, non ci credo", aveva aggiunto, "ho sempre creduto ad Alessandro, perché lui era molto credibile".

"Professor Galimberti, solo un flash, perché lei di questo parlava: si nasce con la risonanza emotiva, poi la si perde per la protezione delle madri", dice Concita De Gregorio al suo ospite, "che effetto le fa invece questo stupore della madre rispetto a un 'figlio mostro'?". "Dopo una tragedia di tali proporzioni, questa madre rivela la sua sensibilità", considera il filosofo."Il problema è quello di vedere come lo ha cresciuto questo figlio, ma senza dare completamente la colpa a lei, perché poi ci sono tante variabili nella crescita", spiega ancora,"però certamente questo suo chiedere perdono a me appare una cosa interessante dal punto di vista della sensibilità e della sentimentalità emotiva".

Un problema di fondo, comunque, c'è di sicuro, e Galimberti non perde occasione per criticare il modello di approccio ai disagi di natura psichica attualmente in vigore. "Dopo di che come è cresciuto questo ragazzo non lo sappiamo", precisa l'ospite, "certamente è cresciuto male, a un livello di apatia psichica". "Io vorrei che questa cosa venisse un po' in mente anche ai professori", affonda il filosofo, "Capire chi sono veramente quelli apatici.

La parola psicopatia è stata eliminata dalla psichiatria. È una parola dell'ottocento, vero, ma significa invece una cosa molto precisa: la psiche non registra gli effetti, il senso e la sensibilità dei nostri comportamenti", conclude il filosofo.

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