Cronaca nera

"In un deposito maleodorante". Schiaffo a Kevin ed Emanuel, uccisi ad Altavilla Milicia

Ancora senza sepoltura i corpi di Kevin ed Emanuel Barreca, uccisi nella strage di Altavilla Milicia. Pare si tratti di un problema di spazi nel cimitero locale

Screen Ore 14
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"In un deposito maleodorante". Schiaffo a Kevin ed Emanuel, uccisi ad Altavilla Milicia

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Non trovano ancora pace le vittime della strage di Altavilla Milicia. Non sono infatti stati inumati i corpi di Kevin ed Emanuel Barreca, uccisi insieme alla madre Antonella Salamone prima dell’11 febbraio 2024, data in cui i corpi dei ragazzi furono ritrovati, mentre i poveri resti della donna erano stati dati alle fiamme.

Ore 14 ha raccolto il messaggio inviato da un appuntato dei carabinieri in pensione, che avrebbe attestato come i corpi di Kevin ed Emanuel si trovino in un deposito maleodorante: “Il 16 marzo è morto mio cognato. Dopo la funzione siamo andati al cimitero. La salma di mio cognato è stata tenuta in un deposito. Abbiamo visto che c’erano ancora le salme dei due ragazzini uccisi e altre bare, due di due uomini e una di una donna. Un uomo è morto da sei mesi e si trova ancora lì. Nella camera mortuaria c’è un cattivo odore insopportabile. È davvero ingiusto”. A quanto è dato sapere, la ragione sarebbe nella mancanza di spazio nel cimitero locale, alla quale l’amministrazione comunale sta cercando di sopperire.

Intanto si cerca ancora di comprendere la dinamica dei fatti. Quel’11 febbraio il padre Giovanni Barreca ha chiamato gli inquirenti, riferendo che la moglie e due figli sarebbero morti a seguito di un presunto rito di purificazione, per il quale è riconoscente ai “Fratelli di Dio”, una coppia che, a suo dire, sarebbe stata presente in casa per giorni.

I “Fratelli di Dio”, Sabrina Fina e Massimo Carandente, sono attualmente in carcere e smentiscono questa ricostruzione, producendo i biglietti ferroviari utilizzati in quei giorni. L’avvocato della coppia, Salvatore Cusumano, a margine del primo colloquio avuto con loro, ha riferito che Carandente e Fina avrebbero provato a chiamare il 112, ma sarebbe stato impedito loro. Avrebbero inoltre detto che i figli, in particolare Kevin e la figlia primogenita, anche lei in custodia e indagata, avrebbero esposto un forte contrasto con i genitori, tanto da esprimere il desiderio di lasciare la villetta di Altavilla Milicia il prima possibile. Tuttavia questo assunto non trova riscontri nelle persone vicine alla famiglia Barreca, che parlano di problemi sì, ma di problemi comuni a quelli di moltissime famiglie.

Il legale di Giovanni Barreca, Giancarlo Barracato, oggi si è apprestato a un nuovo colloquio con il suo assistito, sebbene l'uomo starebbe versando ancora in un delirio religioso: “Il mio è l’ennesimo tentativo per capire se ci sono dei riscontri alle dichiarazioni del collega”.

Carandente e Fina hanno infatti fornito una versione diametralmente opposta a quella di Barreca e della figlia.

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