
Uno zaino, due valigie ed altrettanti aerei. Gennaro Maffia, 48 anni, ha provato così a sfuggire al suo destino dopo aver con ogni probabilità ucciso i suoi coinquilini di Bologna. Agli inquirenti sono bastate 11 ore per incastrarlo e metterlo davanti alle evidenze, gravissime a suo carico. Quei due corpi di Luca Gombi e Luca Monaldi riversi a terra in un lago di sangue hanno subito violenze inenarrabili. Prima colpiti a morte, poi abbandonati agonizzanti, non prima di aver pensato una messinscena. Ma l'ipotesi dell'omicidio-suicidio è durata poco. Agli inquirenti è bastato consultare le telecamere di sorveglianza per veder spuntare la sagoma di un uomo che con i bagagli si allontanava rapido. La segnalazione è scattata subito e così, già poche ore dopo, era chiaro che quell'uomo avesse prima comprato un biglietto per il volo delle 12 su Madrid, per poi optare per un altro aereo, che già prima delle 9 lo facesse decollare per Barcellona El Prat: dove la polizia lo ha fermato.
Maffia avrebbe confessato a un impiegato di banca il suo livore per l'intenzione dei due Luca di vendere la casa dove lui subaffittava una camera. «Gliela farò pagare». La coppia di conviventi avrebbe offerto a Maffia 20mila euro per lasciare l'appartamento.