Cronaca nera

"Era nascosto". Così a 5 anni è scampato alla furia del padre a Torremaggiore

La confessione choc di Taulant Malaj, l'albanese che ha ammazzato la figlia 16enne e il vicino di casa nel Foggiano. "Mia moglie mi tradiva, ho visto la chat con lui". Il figlio di 5 anni si era nascosto dietro il divano

"Era nascosto". Così il bimbo di 5 anni è scampato alla furia del padre a Torremaggiore

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"Era nascosto". Così il bimbo di 5 anni è scampato alla furia del padre a Torremaggiore

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È rimasto nascosto dietro il divano mentre il "padre-assassino", Taulant Malaj, accoltellava la sorella Gessica sotto i suoi occhi. Il secondogenito dell'albanese, un bimbo di appenna 5 anni, è scampato alla strage per miracolo. In caserma, davanti ai carabinieri, il killer ha confessato il duplice omicidio, avvenuto a Torremaggiore, nel foggiano: "Mia moglie mi tradiva con il vicino. Domenica notte ho scoperto che stavano parlando in chat", è stata la sua versione dei fatti. I primi accertamenti medico legali hanno evidenziato che Massimo De Santis, il presunto nuovo compagno di Tefta Malaj, è stato colpito per più di 20 volte al torace e alla gola con un coltello a serramanico. La donna, unica superstite della mattanza assieme al figlioletto, non è più in pericolo di vita.

Il racconto dell'assassino: "Mia moglie mi tradiva col vicino"

Taulant Malaj si sarebbe trasformato in un killer sanguinario per motivi di gelosia. O almeno, questo è quanto ha riferito ai militari dell'Arma subito dopo l'arresto. Stando al suo racconto, i rapporti con la moglie si erano incrinati per via dei presunti tradimenti di lei, l'ultimo con il vicino del terzo piano, il commerciante barbaramente massacrato sulle scale del condominio di via Togliatti, a Torremaggiore. Sempre secondo la versione dell'albanese, nei giorni precedenti al delitto, aveva annunciato a Tefta di volersi separare. La donna, però, lo avrebbe convinto a restare a casa. Poi, domenica sera, è accaduto l'imprevedibile. Mentre erano a letto, Malaj avrebbe scoperto che la moglie stava chattando con Massimo De Santis. Accecato dall'ira - secondo l'indagato, in precedenza, la 39enne avrebbe ammesso la relazione con il vicino - ha atteso che il 51enne rincasasse dal bar dove lavorava per ucciderlo senza pietà. Poi ha ripreso il cadavere straziato con la fotocamera dello smartphone.

Il fratello di De Santis: "Nessuna relazione con la moglie di Malaj"

"Non c'era niente di niente, mio fratello non aveva neanche modo di incontrarsi con la signora, neppure al bar dove lei veniva con le amiche a fare colazione dopo aver portato i figli a scuola: a quell'ora Massimo dormiva ancora perché lui, che nel bar faceva di tutto, dal pasticcere al banconista, chiudeva il locale la sera tardi", racconta Gianluca De Santis, il fratello di Massimo, al Corriere.it. "Massimo viveva in quel condominio da 43 anni con nostra madre ormai 80enne e vedova. I rapporti con quella famiglia - precisa - erano ottimi, normali rapporti tra condomini, si salutavano e si rispettavano". Anche con Taulant non c'erano problemi: "Ti vedeva e ti salutava, mai un litigio, nulla - ricorda -mio fratello era una persona riservata e disponibile, e anche se non conosceva qualcuno era pronto ad aiutarlo. Lavorava sempre: la mattina faceva il pasticcere, la sera chiudeva il bar all'una o alle due di notte, e in estate ancora più tardi. Non aveva tempo per queste cose qui". Quanto al delitto dice: "La sera dell'omicidio - ricorda - ha chiuso il bar all'1.27, ha accompagnato le ragazze, e poi ha trovato nell'androne di casa quella persona che ha fatto tutto quello che ha fatto. Mio fratello non aveva motivo di aspettarsi una cosa del genere, lo si capisce da dove è stato trovato il suo corpo: per prendere l'ascensore doveva andare a destra ma il cadavere era accasciato a sinistra, ai piedi della scalinata. È stato massacrato con 21 coltellate, una alla gola e altre venti all'addome. Non aveva segni sulle braccia quindi non pensava di doversi difendere".

La ricostruzione dell'omicidio

Secondo gli inquirenti, nella notte tra sabato e domenica, Malaj si è armato con un coltello a serramanico e ha aggredito dapprima il vicino del terzo piano nell'androne della palazzina. Poi è entrato in casa ed ha tentato di uccidere la moglie. La figlia Gessica ha fatto da scudo alla madre finendo per essere accoltellata. Tefta, seppur gravemente ferita, è riuscita ad allertare il 118 e subito dopo il 112. Quando il personale sanitario è arrivato sul posto, la 16enne versava in condizioni disperate: è morta durante il tragitto in ospedale. Nel frattempo, l'albanese si era messo in cerca del figlio di 5 anni. Quando i militari dell'Arma lo hanno stanato, il 45enne aveva ancora i vestiti sporchi di sangue.

Il video choc

Dopo aver compiuto la mattanza, Malaj ha ripreso i cadaveri straziati con la fotocamera dello smartphone: "Vedete? Li ho macellati tutti", il commento dell'assassino in sottofondo. Poi ha inoltrato il video ad un connazionale che, dopo aver visualizzato il filmato degli orrori, ha allertato immediatamente le forze dell'Ordine. Fermato dai carabinieri, il 45enne ha chiesto della figlia: "Dov'è Gessica?". "Era accecato dall'ira - spiegano al Corriere.it gli avvocati dell'uomo, ora in carcere con l'accusa duplice omicidio e di un tentato - Non si è reso conto che aveva di fronte la figlia".

Poi concludono: "Aveva un forte legame con i suoi figli".

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