
È altamente probabile che Erika Ferini Strambi, cinquantatreenne manager di Luxottica, abbia avuto un incidente. E anche se il mistero sugli slip resta, non li indossava al momento del ritrovamento, non vi sono al momento elementi che conducano al fatto che abbia avuto un ultimo (e fatale) incontro con un uomo. Dai tabulati telefonici, esaminati dopo il ritrovamento del corpo, diversi giorni dopo la morte, è emerso che la donna - dalle minute caratteristiche fisiche - non aveva in programma di incontrare nessuno la sera in cui è scomparsa, il 6 luglio scorso, dopo essere uscita da un ristorante dove si canta il karaoke a Segrate. Non ha avuto nessun contatto dopo la serata trascorsa con gli amici. E quando è uscita dal locale, intorno alle 3 di notte, era da sola. A meno che non abbia incontrato casualmente qualcuno che ha poi deciso di farle del male nelle campagne di Pantigliate, è difficile dire che abbia avuto un appuntamento con il suo assassino, né tantomeno che sia stata uccisa.
Restano comunque tutte le ipotesi in campo. Nell'ambito dell'inchiesta, coordinata dal pm Francesco De Tommasi, è stato sentito un amico della donna, che non è indagato nell'inchiesta per omicidio volontario. A fare insospettire gli investigatori (al lavoro i carabinieri della Monforte) il fatto che la sua auto si sia diretta in una direzione opposta a quella che avrebbe dovuto compiere per ritornare a casa, in zona sud di Milano.
Per avere i risultati dell'autopsia serviranno ancora diverse settimane (il corpo è stato ritrovato circa 10 giorni dopo la scomparsa), ma per il momento sul corpo non sono stati ritrovati evidenti segni di violenza.
Erika Ferini Strambi aveva tre costole rotte, compatibili con un impatto col volante della Mini Cooper, quindi con un incidente. Non vi sono a una prima analisi nemmeno ferite riconducibili a colpi di arma da fuoco o da taglio, ma sono attesi altri accertamenti sull’osso ioide del collo, che si rompe in caso di strangolamento.