Come gatto e topo, Elon Musk e Donald Trump si stanno rincorrendo a vicenda senza mai "acchiapparsi" davvero. Uno tende la mano, l'altro sotto sotto gongola ma non fa altrettanto. È accaduto esattamente questo negli ultimi giorni, con la decisione del magnate sudafricano di riabilitare l'ex presidente Usa su Twitter e con la scelta di quest'ultimo di tenersi per il momento lontano da quella piattaforma. Dopo l'ostracismo impostogli nel 2021 a seguito l'assalto a Capitol Hill, il tycoon è stato riammesso dal nuovo proprietario del social newtork con una mossa rivendicata pubblicamente. Quella sospensione, ha ribadito Musk, fu "un grave errore".
Il sondaggio e la riammissione di Trump
Nei giorni scorsi l'imprenditore sudafricano aveva lanciato proprio su Twitter un sondaggio, ricevendo pareri in maggioranza favorevoli al reintegro di Trump. "La gente ha parlato. Sarà riammesso", aveva quindi sentenziato il magnate, facendo tornare online il profilo dell'ex inquilino della Casa Bianca. Quest'ultimo, tuttavia, aveva fatto sapere di non essere più interessato a comunicare su quella piattaforma, preferendo invece altri canali come Truth Social. Una circostanza che tuttavia non ha fatto cambiare idea a Musk.
"Un grave errore"
"Mi sta bene il fatto che Trump non twitti. La cosa importante è che Twitter corregga un grave errore consistito nel mettere al bando il suo account, malgrado il fatto che lui non abbia violato la legge o i termini del servizio. Eliminare il profilo di un presidente in carica ha minato la fiducia del pubblico in Twitter per la metà degli Stati Uniti", ha osservato il cofondatore di Tesla e Space X. Già prima di assumere le redini della piattaforma, il milionario aveva lanciato chiari segnali di apertura a Trump, definendo la sua esclusione social un provvedimento "completamente stupido, moralmente sbagliato". Parole che avevano prontamente fatto indignare la sinistra a stelle e strisce, preoccupata per la volontà di Musk di favorire la libertà d'espressione e di cancellare le restrizioni in nome del politicamente corretto.
Musk e il sostegno al repubblicano DeSantis
Così, il magnate sudafricano era diventato uno dei pochi milionari non schierati aprioristicamente con i progressisti d'oltreoceano e con le loro battaglie ideologiche. Al contempo però Musk non ha mai smesso di spiazzare anche sul fronte politico. Recentemente, infatti, l'imprenditore ha comunicato di voler sostenere il governatore repubblicano della Florida, Ron DeSantis, qualora decidesse di presentarsi alle primarie del partito repubblicano, lanciando la sfida a Donald Trump. Il miliardario ha scelto il social da lui gestito per farlo sapere, attraverso una risposta affermativa alla domanda di un utente.
"Deluso da Biden"
La confessione di Musk è arrivata a poche ore da alcune dichiarazioni con cui aveva spiegato di essere stato "un grande sostenitore" della presidenza Obama, con Joe Biden come vicepresidente, e di aver votato "a malincuore", alle elezioni del 2020 per l'attuale presidente contro Trump.
"La mia preferenza per la presidenza del 2024 è per una persona ragionevole e centrista. Mi aspettavo che fosse così con l'amministrazione Biden, ma finora sono rimasto deluso", ha dichiarato il proprietario di Twitter.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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