Emanuele Ragnedda, chi è il produttore di vino che ha confessato il femminicidio di Cinzia Pinna

Fermato mentre cercava di allontanarsi in barca, dopo ore di interogatorio Emanuele Ragnedda, 41 anni ha confessato l'omicidio di Cinzia Pinna. Ecco chi è

Emanuele Ragnedda
Emanuele Ragnedda

Il suo vino bianco era un’icona di lusso: bottiglie da 1.500 euro, produzione ultra limitata, richieste da collezionisti e appassionati. Ora, Emanuele Ragnedda, 41 anni, imprenditore sardo noto nel mondo dell’enologia di alta gamma, è al centro di un’inchiesta che ha scosso la Costa Smeralda e l’intero Paese. Fermato mentre cercava di allontanarsi in barca al largo della Sardegna ha confessato ed ora è indagato per l’omicidio di Cinzia Pinna, la donna scomparsa dopo una serata in discoteca a Palau.

"Disco Volante", il vino più caro d’Italia

Nel suo mondo, quello delle etichette rare e delle degustazioni per pochi eletti, Emanuele Ragnedda si era costruito una fama audace e senza compromessi. Il suo “Disco Volante” – un Vermentino DOCG di Gallura, annata 2021, prodotto in appena 1.000 bottiglie – aveva fatto notizia per il prezzo: tra i 1.400 e i 1.600 euro a bottiglia. E andò subito esaurito.

Chi gli faceva notare l’assurdità di un vino bianco italiano venduto a cifre così alte, riceveva risposte secche e sicure: "Stupirsi di che? È ai livelli dei migliori francesi, anche meglio. È il suo prezzo e li vale tutti", diceva Ragnedda, quasi infastidito dalle domande. In effetti, quella bottiglia esclusiva era diventata una sorta di status symbol nel circuito dell’élite enologica, contribuendo a rafforzare il mito attorno all’imprenditore.

Una dinastia sarda tra cemento e vino

Ragnedda non è un outsider. È il figlio unico di Mario Ragnedda, pioniere del vino sardo di qualità, e il nipote di Sebastiano Ragnedda, imprenditore che fece fortuna con il cemento negli anni della “corsa all’oro” immobiliare della Costa Smeralda, al fianco del principe Karim Aga Khan.

È stato Mario, padre di Emanuele, a fondare Capichera, storica azienda vinicola di Gallura, che ha contribuito a trasformare il Vermentino da vino da pasto a protagonista dell’enologia italiana. Con oltre 100 ettari di terreno, di cui 42 vitati, Capichera è stata a lungo un simbolo del vino sardo d’élite. Nel 2022, Mario Ragnedda ha venduto l’azienda a Carlo Bonomi, figlio di Anna e figura centrale della finanza milanese. L’operazione, conclusa in pochi giorni alla vigilia del Vinitaly, si sarebbe aggirata intorno ai 20 milioni di euro.

La nascita di Conca Entosa: il progetto personale di Emanuele

Dopo aver lavorato per anni nell’azienda di famiglia, Emanuele Ragnedda ha deciso di camminare da solo. Nel 2016 ha avviato un progetto ambizioso: bonificare un terreno impervio, tra Palau e Arzachena, nei pressi dell’arcipelago della Maddalena, e far nascere Conca Entosa (che in sardo significa “Valle Ventosa”).

Un’azienda agricola boutique, di appena 7 ettari, dedicata esclusivamente al Vermentino, con una filosofia produttiva orientata alla qualità estrema e alla rarità. Qui nasceva il “Disco Volante”, emblema di un lusso agricolo fatto di esclusività e narrazione potente.

Un profilo pubblico e privato tra luci e ombre

Scapolo, volto noto dell’alta società gallurese, Emanuele Ragnedda era noto anche per una vita mondana intensa, fatta di serate nei locali più esclusivi della Costa Smeralda e frequentazioni a volte definite “spericolate”.

Aveva alle spalle una relazione importante, finita l’anno scorso, e secondo alcune fonti aveva iniziato una nuova storia di recente. Il suo nome circolava spesso in eventi enogastronomici e ambienti legati al turismo di lusso, ma negli ultimi mesi sembrava aver ridotto le apparizioni pubbliche.

Il caso Cinzia Pinna e l’inchiesta in corso

Il 24 settembre 2025, tutto cambia. La notizia del fermo di Emanuele Ragnedda arriva come una bomba: gli investigatori lo fermano mentre tenta di allontanarsi in barca. L’accusa: omicidio. La vittima: Cinzia Pinna, scomparsa pochi giorni prima dopo aver lasciato una discoteca di Palau.

Nelle ore successive al fermo, gli inquirenti si sono concentrati su una delle strutture aziendali di Conca Entosa, dove dopo un interrogatorio serrato e la confessione hanno trovato il corpo della ragazza. Gli esiti degli accertamenti scientifici saranno cruciali per delineare con chiarezza il quadro accusatorio.

Un crollo simbolico: dall’élite del vino all’inchiesta giudiziaria

In poche ore, il simbolo dell’eccellenza enologica sarda si è trasformato in un protagonista delle cronache giudiziarie. Un uomo che rappresentava il punto d’incontro tra tradizione imprenditoriale, sperimentazione agricola e alta società, è ora al centro di un’indagine per omicidio.

La storia di Emanuele Ragnedda si intreccia con quella della sua terra, la Gallura, e della Costa Smeralda: un luogo che ha visto nascere imperi economici, amori da copertina e ora, forse, uno dei casi giudiziari più oscuri e mediatici degli ultimi anni.

In attesa della verità

L’inchiesta è ancora in corso e Ragnedda si trova in stato di fermo, assistito dal suo legale e al momento non è stato chiarito il movente dell'omicidio.

Nelle prossime settimane, le indagini dovranno chiarire non solo le responsabilità penali, ma anche il contesto umano e relazionale che ha preceduto la tragica morte di Cinzia Pinna. Solo allora sarà possibile capire se dietro il mito del vino da 1.500 euro si nascondeva anche un lato oscuro che nessuno aveva voluto vedere.

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