Chi è Fabio Napoleone, il procuratore di Pavia che ha riaperto il caso Garlasco

Il magistrato milanese si sta occupando del delitto di Garlasco dopo la riapertura del caso: ecco chi è e la sua lunga carriera

Chi è Fabio Napoleone, il procuratore di Pavia che ha riaperto il caso Garlasco
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Quella di oggi è una giornata importante per le indagini inerenti al delitto di Garlasco. Tutti i riflettori sono puntati non solo sui personaggi coinvolti, ma anche sul procuratore che ha reso possibile la riapertura del caso, ossia Fabio Napoleone, che a 18 anni di distanza della morte di Chiara Poggi ha deciso di rimettere mano alla vicenda insieme ai pubblici ministeri Valentina De Stefano e Giuliana Rizza.

Ma chi è Fabio Napoleone, cosa sappiamo del procuratore italiano più in vista del momento? Napoleone è nato a Bari (ha 67 anni) ed è figlio di Gaetano Napoleone e Mirella Luciani. A soli 24 anni, siamo nel 1981, riesce a entrare in magistratura. Resterà dunque giudice del tribunale di Milano fino al 1987. Come giudice del foro milanese si occupa di reati spesso associati al traffico di sostanze stupefacenti. In altre occasioni, si trova invece a esprimersi in merito a frodi economiche e fiscali. Fra le inchieste da lui trattate, figura lo "scandalo petroli", una frode fiscale relativa al contrabbando di olii minerali.

Conclusa la sua esperienza come giudice, nel 1988 Napoleone approda nella procura di Milano, dove fino al 2008 si occupa di indagini storiche. Si ricorda, ad esempio, l'inchiesta "Duomo Connection", condotta insieme a Ilda Boccassini. In quel caso venne trattato il delicato argomento del riciclaggio dei soldi della mafia nel Nord Italia. Altro caso che ha visto il procuratore in prima linea è stato quello della banda Cavallini. Partecipò anche a Mani Pulite, operando all'interno del Dipartimento incaricato di occuparsi dei reati contro la pubblica amministrazione. Altre indagini degne di nota sono state quelle condotte a seguito dello scandalo Telecom-Sismi, scoppiato nel settembre 2006.

Nel 2008 diviene procuratore di Sondrio, e ricoprirà quel ruolo fino al 2014. Poi, sempre nel 2014, viene eletto nel Consiglio superiore per l'area progressista di Area. Manterrà questo incarico fino al 2019, quando farà ritorno nel tribunale di Milano come sostituto procuratore generale. Rimane nel capoluogo meneghino fino al 2021, quando il Csm lo assegna alla procura di Pavia.

Chi lo

conosce lo descrive come una persona con grande esperienza, rigorosa ed estremamente riservata. Fabrizio Corona, parlando di lui nel suo programma Falsissimo, lo ha definito "il Batman della situazione".

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