Garlasco, l'ex comandante dei Ris non ha dubbi: ecco chi ha ucciso Chiara Poggi

Le considerazioni sul delitto di Garlasco alla luce dei risultati dell’incidente probatorio sui reperti del 2007

Garlasco, l'ex comandante dei Ris non ha dubbi: ecco chi ha ucciso Chiara Poggi
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L’ex generale dei Ris Luciano Garofano non ha dubbi: “La verità già c'è ed è la responsabilità di Alberto Stasi”. Non è la prima volta che Garofano ribadisce la correttezza dell’iter processuale che ha portato nel 2015 alla condanna in Cassazione di Alberto Stasi per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi.

Tuttavia l’incidente probatorio sui reperti, che non solo avrebbe attestato che gli oggetti repertati dall’immondizia a 8 mesi dal delitto fossero stati maneggiati solo dalla vittima e dal condannato, ma anche che non ci siano tracce del nuovo indagato Andrea Sempio, ha dato delle risposte.

Noi non abbiamo mai veramente sospettato che Sempio potesse avere rilasciato del suo Dna, a meno che non fosse una contaminazione legata alla frequentazione di quella casa - ha proseguito Garofano -. Quegli oggetti erano legati a quella coppia, tanto è vero che furono sequestrati, ma non analizzati perché quando si fa un sopralluogo si valuta dal punto di vista investigativo la valenza dei reperti. Sono felicissimo che siano venuti fuori dei risultati che, ripeto, vanno confermati, almeno qualcuno non si divertirà come forse si sarebbe divertito a dire :’Ecco, li avete fatti rovinare e non possiamo scoprire la verità’”.

Quest’ultimo riferimento è legato alle polemiche che sono seguite alla diffusione del video della repertazione: questa sarebbe avvenuta appunto a 8 mesi dall’omicidio e nel filmato si vedono oggetti che si presumono essere stati spostati. Inoltre si sa che nella spazzatura c’era materiale deperibile, come una buccia di banana, e ci si è chiesto se i contenitori in plastica da esaminare fossero stati intaccati o contaminati da questa presenza.

Un trionfo della scienza per Garofano, sebbene l’ex generale non credesse che da quest’incidente probatorio potesse risultare qualcosa di nuovo: “Effettivamente, come in parte ci aspettavamo ci sono due considerazioni da fare: che il Dna è molto potente e sensibile, quindi i reperti anche a distanza di 18 anni danno risposte, che per noi erano scontate perché valutando la scena del crimine e gli incontri che c'erano stati precedentemente tra Alberto Stasi e Chiara Poggi, quei pochi oggetti trovati nella spazzatura non potevano che essere qualcosa che era legato alla loro vita e quindi i risultati hanno confermato nessun'altra presenza. Quei risultati devono essere completati e quindi aspettiamo con molto rispetto per queste indagini eventuali altri risultati”.

Garofano però si lascia andare a una considerazione legata

all’invadenza mediatica sul delitto di Garlasco: “Sinceramente sono rimasto sorpreso di questa immediata diffusione dei dati perché sono le prime analisi e non capisco come possano essere filtrate”.

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