Giallo Resinovich, l'amico speciale in tribunale: "Il vedovo sa"

Cosa ha detto Claudio Sterpin all'incidente probatorio per cristallizzare le sue dichiarazioni nell'ambito delle indagini sull'omicidio di Liliana Resinovich

Screen Quarto Grado
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"Ho ripetuto tutto quello che ho detto fino a oggi. Tutto o quasi tutto, altrimenti ci sarebbero voluti tre giorni. Ho utilizzato il tempo che avevo per ripetere cose che avevo detto più e più volte. Sempre la stessa versione, perché la versione è una". Claudio Sterpin sarebbe fermo sulle sue posizioni, sempre le stesse da quel 14 dicembre 2021, quando Liliana Resinovich è scomparsa. E le avrebbe ribadite nell'incidente probatorio di oggi, che si è tenuto nel palazzo di giustizia di Trieste ed è durato ben 5 ore.

Il sedicente amante della donna, ritrovata cadavere tre settimane dopo la scomparsa nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico giuliano, era stato chiamato a rispondere sulla natura della sua presunta relazione. E prima di entrare a parlare con gli inquirenti, Sterpin si è pronunciato con la stampa, che gli ha chiesto se il vedovo, oggi indagato per omicidio, Sebastiano Visintin, sia il responsabile: "Io spero di no per lui, però sa tutto quello che è successo. Uno solo non fa quel lavoro lei è stata portata là. Già in due, di notte, è problematico".

Il dito puntato contro Visintin, per Sterpin, sarebbe legato al fatto che Resinovich "l'hanno cercata tutti meno che uno": "Lui se n'è fregato di andarla a cercare perché sapeva che non sarebbe tornata". Al momento non ci sono altre persone nell'occhio degli inquirenti oltre a Visintin, che è stato iscritto nel registro degli indagati ad aprile 2025, oltre tre anni dopo il macabro ritrovamento del corpo.

Anche la procuratrice capo di Trieste Patrizia Castaldini ha incontrato brevemente i giornalisti, ai quali ha confermato: "Il testimone ha risposto a tutte le domande del pubblico ministero, della parte offesa e della difesa. Ha risposto a tutto". Per Castaldini, "il racconto" di Sterpin "è stato assolutamente lineare e coerente".

L'avvocato dell'uomo, Giuseppe Squitieri, ha aggiunto che l'incidente probatorio è stato "un mezzo di prova che sostituisce le dichiarazioni che c'erano state prima. Sterpin le ha rese con tranquillità nel contraddittorio anche serrato delle parti, però giusto e corretto".

Presenti all'incidente probatorio, oltre a Sterpin, il suo legale e la procuratrice capo anche la gip Flavia Mangiante, l'indagato Sebastiano Visintin con i suoi legali Alice e Paolo Bevilacqua.

All'ingresso del tribunale, il vedovo avrebbe avvicinato Sterpin chiedendo "rispetto per Liliana, questo chiedo io e basta". Il successivo incontro tra i due nei corridoi del tribunale si sarebbe consumato a distanza e in silenzio.

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