Cronaca nera

"Se Giulia Tramontano era in travaglio è duplice omicidio". Ecco che cosa può svelare l'autopsia

Alessandro Impagnatiello è accusato di omicidio pluriaggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale. Ma se dall'autopsia dovesse emergere che Giulia era entrata in travaglio potrebbe cambiare l'imputazione

Giulia Tramontano, il legale della famiglia sull'autopsia: "Se era in travaglio è duplice omicidio"

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Giulia Tramontano, il legale della famiglia sull'autopsia: "Se era in travaglio è duplice omicidio"

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Da omicidio a "duplice omicidio". Da un punto di vista giuridico, potrebbe aggravarsi ulteriormente la posizione di Alessandro Impagnatiello se, quando ha ucciso la sua compagna Giulia Tramontano incinta di sette mesi nella loro casa di Senago, lei avesse iniziato il travaglio per la nascita del figlio che aveva deciso di chiamare Thiago. "Non sappiamo se sotto lo stress dell'azione omicidiaria ci possa essere stato un impulso di incremento, per esempio dell'ossitocina, che ha determinato inizio gravidanza. Se fosse iniziato travaglio, ci sarebbe una mutazione del capo di imputazione", ha detto Giovanni Cacciapuoti, avvocato della famiglia Tramontano, all'uscita dell'Istituto di medicina legale in piazzale Gorini a Milano dove è in corso l'autopsia sulla salma di Giulia, la 29enne al settimo mese uccisa a Senago, nella notte tra il 27 e il 28 maggio, dal compagno Alessandro Impagnatiello. Quanto al numero di coltellate che il trentenne ha inferto alla vittima "Non siamo ancora in grado di conoscere questo e neanche la dinamica", ha precisato il legale.

Perché può cambiare il capo d'imputazione

Impagnatiello è accusato di omicidio pluriaggravato (dal vincolo sentimentale e dai futili motivi), occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale. Da un punto di vista giuridico, però, la posizione del piccolo Thiago (il nome della creatura che Giulia portava in grembo) potrebbe cambiare nel caso in cui, al momento dell'omicidio, fosse iniziato il travaglio. "Non sappiamo se sotto lo stress dell'azione omicidiaria, ci possa essere stato un impulso di incremento, per esempio dell'ossitocina. - ha spiegato l'avvocato Cacciapuoti - Se fosse iniziato il travaglio ci sarebbe una mutazione del capo di imputazione". Per l'ultima giurisprudenza, infatti, il bambino era già "persona" poiché mancavano poche settimane alla nascita. Se questa interpretazione, suffragata eventualmente dall'esito degli accertamenti autoptici, venisse accolta dall'accusa, per il killer si profilerebbe l'ipotesi del duplice omicidio mamma-figlio e, di conseguenza, quasi certamente l'ergastolo (a meno di un ipotetico e riconosciuto vizio di mente).

L'avvocato: "Fidanzato in Corte d'Assise col massimo delle aggravanti"

In sede di convalida del fermo, la gip non ha riconosciuto le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, contestate dalle pm Alessia Menegazzo e Letizia Mannella, perché il delitto non sembrava caratterizzato da "particolare pervicacia" e non risultava un intervallo di tempo apprezzabilie tra le ricerche fatte in Rete dal barman su come disfarsi del cadavere e l'assassinio. I nuovi risvolti investigativi, però, potrebbero imprimere una nuova svolta. "Nessuna ipotesi può essere ancora avanzata o formalizzata - ha chiarito il legale - in una contestazione che poi deve condurre Impagnatiello in Corte d'Assise con il massimo delle aggravanti possibili".

Per conoscere l'evoluzione della vicenda bisognerà attendere l'esito sia degli accertamenti nell'appartamento dell'omicidio, in via Novella a Senago, che sono ancora in corso, sia dell'autopsia e dell'esame sui dispositivi informatici in programma il 15 giugno.

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