Si infittisce di interrogativi la morte di Leonardo Fiorini, il 27enne precipitato dal terzo piano di un B&b nel quartiere Monteverde a Roma la sera del 13 novembre. Ieri il gip ha convalidato il fermo di David Stojanovic, 25 anni, amico di vecchia data della vittima, indagato a piede libero per omicidio volontario. Il ragazzo, che era stato arrestato nelle ore successive al tragico evento e poi rimesso in libertà, ha fornito la propria versione sull'accaduto. Un racconto che stride, secondo chi indaga, con le testimonianze dei residenti di via San Calepodio, dove si trova la struttura ricettiva teatro della tragedia. In attesa di conoscere gli eseti dell'autopsia e degli esami tossicologici, gli inquirenti stanno valutando orari e circostanze precise nel tentativo di ricostruire la dinamica dei fatti.
Cosa sappiamo sulle ultime ore di Fiorini
Come riporta il Corriere della Sera, quella sera i due amici s'incontrano verso le ore 18 nella stanza del B&b presa in affitto da Fiorini. Decidono di non uscire. Alle 21 consumano (in ipotesi entrambi) una sigaretta a base di cannabinoidi mentre chiacchierano sul divano. Circa 50 minuti dopo, alle 21.50, ordinano cibo da asporto. Ma quella cena, consegnata ai due ragazzi da un rider, non sarà consumata. Secondo quanto avrebbe riferito Stojanovic, infatti, alle 22 Fiorini inizia a manifestare una certa irrequietezza. Dice di non sentirsi bene e teme di non riuscire a riprendersi. L'amico prova a rassicurarlo e gli suggerisce di riposare. Il ragazzo si mette a letto, ma continua ad essere agitato e si rialza per ben tre volte. Poi la situazione precipita.
La lite e il volo dal B&b
Stando a quanto emerge da verbale di Stojanovic, attorno alle 22.30, Fiorini comincia a dare in escandescenze. Al punto da togliersi i vestiti, urlare e distruggere la tv che c'è in camera. L'amico tenta di ricondurlo alla calma, ma il 27enne apre la finestra e manifesta l'intenzione di lanciarsi di sotto. Una versione diametralmente opposta a quella fornita dai residenti di via San Calepodio e in particolare da una donna, la quale sostiene che sia stato Stojanovic a spingere giù dal balcone Fiorini. Altri testimoni hanno parlato di una lite furibonda, "andata avanti per ore", tra i due amici. Qual è la verità?
Il gip: "Indizi insufficienti per l'arresto"
L'indagato, risultato positivo ai cannabinoidi, è accusato di omicidio volontario. Nell'ordinanza di convalida del fermo il gip precisa che "non sono emersi, allo stato attuale, indizi di colpevolezza sufficienti a carico di Stojanovic" tali da giustificare l'applicazione di una misura cautelare. Quanto alle testimonianze, secondo il gip "si tratta di fonti dichiarative omunque tutte conformi nell'affermare che l'indagato ha trattenuto il Fiorini per una gamba per impedire la precipitazione". Per il giudice appaiono, invece, "contraddittorie in ordine a quanto accaduto pochi minuti prima della caduta e, in particolare, in ordine alle modalità con cui" il 27enne "è salito a cavallo del parapetto del balcone per poi precipitare al suolo, circostanza questa fondamentale per comprendere la precisa dinamica del fatto al fine della sua corretta qualificazione giuridica".
Circa la versione fornita dall'indagato, in attesa degli altri esiti investigativi, il gip scrive che "appare credibile", non potendo escludere "una reazione, quale quella descritta dall'indagato di tipo psicotico, conseguente all'uso di cannabinoidi da parte di una persona di giovane età che ne fa un uso solo occasionale".