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Le mattonelle, l'interrogatorio, l'alibi. Cosa ha detto l'indagato per l'omicidio di Pierina

È durato ore l'interrogatorio dell'unico indagato per l'omicidio di Pierina Paganelli. Che però ha un alibi del quale si dovrà testare la solidità

Le mattonelle, l'interrogatorio, l'alibi. Cosa ha detto l'indagato per l'omicidio di Pierina
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Ci sono solo “venti mattonelle” che vanno dalla porta di ingresso a quella della camera da letto in casa di Louis Dassilva, il vicino di casa di Pierina Paganelli raggiunto ieri da un avviso di garanzia a seguito di un lungo interrogatorio. È quello lo spazio del suo alibi, tra affermazioni e smentite che si susseguono ormai da 8 mesi, da quando la sera del 3 ottobre 2023 l’anziana, di rientro da un’adunata dei Testimoni di Geova, è stata trucidata con 29 coltellate in un vano tecnico-anticamera dei garage nel condominio di via del Ciclamino a Rimini in cui viveva.

L’interrogatorio di Dassilva è durato fino alla mezzanotte e ha seguito quello della moglie Valeria Bartolucci. I due vicini della 78enne erano stati attenzioni fin dal principio, insieme con la nuora della donna Manuela Bianchi e al fratello di questa Loris. A Dassilva è stato prelevato anche un campione di Dna per la comparazione con tracce biologiche trovate sulla scena del crimine. Gli accertamenti irripetibili sono stati fissati per l’11 e 12 giugno nei laboratori della polizia scientifica in via Tuscolana a Roma. Il Dna di Dassilva sarà confrontato con il Dna presenti nei tamponi rettale e vaginale prelevati sul corpo di Pierina.

Un’iscrizione al registro degli indagati significa due cose: che gli inquirenti sono al lavoro e che l’indagato potrà godere del suo diritto di garanzia. “Più chiacchiere che interrogatorio - ha commentato Bartolucci alla fine dell’interrogatorio in questura - La procura fa il suo lavoro e, noi, siamo fiduciosi nella giustizia. L’iscrizione di mio marito nel registro degli indagati è un atto normale che, se serve ad arrivare alla verità, ben venga”.

Bartolucci, come detto, è l’alibi di Dassilva. La coppia sarebbe stata in casa al momento presunto dell’omicidio: lui avrebbe avuto una mobilità ridotta a causa di un incidente in motorino occorso il giorno prima e sarebbe stato sul divano a guardare un film su una piattaforma streaming. Lei sarebbe andata a letto, ma non prestissimo (intorno alle 22.30), dopo aver assolto alle comuni azioni igieniche della sera - lavarsi i denti, mettere la crema sul viso e così via - e aver coccolato il gatto. Si sarebbe accorta - sostiene - se il marito fosse uscito da casa, anche perché l’abitazione è piccola e ha una pianta “compatta”.

La questura di Rimini Olimpia Abbate ha spiegato: “Sono i tempi di un'indagine complessa e difficile per un fatto molto grave.

Io credo che la città chieda che venga fatta luce su questo e, noi, abbiamo il dovere di farlo e stiamo lavorando per questo”. In altre parole: nulla è scontato in questo caso, ma gli inquirenti cercano la verità.

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