"Io come Gesù". Quel "cancello per il Paradiso" che portò alla morte 38 persone

La storia del suicidio di massa di Heaven's Gate: così Marshall Applewhite guidò alla morte gli accoliti, si crede oggi, senza coercizione

Screen ABC News via YouTube
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Questa non è propriamente la storia di un crimine, tuttavia è una storia “nera”. È la storia di un movimento religioso che è culminata in un suicidio di massa. Impossibile però stabilire se ci sia stato plagio, anzi l’impressione complessiva è che chi vi ha aderito, seguendo il proprio leader nella morte, l’abbia fatto in una libera adesione. E non è finita. Il sito di Heaven’s Gate, che nel marzo 1997 ha portato al suicidio di 38 membri, è ancora lì, forse in attesa della prossima rivelazione.

Che cos’è Heaven’s Gate

Prende il nome di Heaven’s Gate (il Cancello del Paradiso, in italiano) un sito internet che riguarda un movimento religioso chiamato dai suoi adepti “The Class” ovvero “la classe” - poiché considerato un “cult” che aveva come fine l’apprendimento, l’istruzione. Questo sito, rudimentale nel funzionamento e della grafica, poiché realizzato negli anni ’90, è, come detto, ancora online per raccontare la storia di un’ascensione, almeno secondo i propri adepti. Il movimento stesso però, nell’immaginario collettivo, viene chiamato con il nome del sito.

Il pensiero di Ti e Do

Tutto ebbe inizio con Ti e Do, ovvero Bonnie Lu Nettles e Marshall Applewhite, rispettivamente un’infermiera e un insegnante. Quest’ultimo, nel 1972, aveva esperito una presunta esperienza di pre-morte. Nel 1975 i due avviarono questo “cult”, un movimento religioso secondo cui un gruppo di eletti erano destinati a lasciare i loro involucri terrestri per poter trovare la loro forma fisica superiore, cosa che avrebbero fatto con un’astronave nascosta dietro la cometa Hale-Bopp. In quell’anno una ventina di persone seguirono Nettles ed Applewhite, trasferendosi dall’Oregon al Colorado orientale.

Questo “cult” era - e qui l’elemento che spinge a credere che le persone vi aderissero spontaneamente come accade nelle grandi religioni di massa - molto diverso dagli altri balzati agli onori della cronaca per suicidi di massa: nessuno di Heaven’s Gate accumulava armi, i leader non prendevano donazioni dagli adepti (tranne in un caso, per comprare un telescopio che fu poi donato dai superstiti in beneficenza alla ricerca scientifica, altra peculiarità unica), nessuno aveva rapporti sessuali con Applewhite. Che anzi, predicando la castità, si era fatto castrare, seguito da alcuni accoliti maschi.

Inizialmente, benché ci fosse comunque nel movimento una componente apocalittica - insieme con una serie di elementi mutuati dal Cristianesimo - l’idea della morte non era contemplata. Tutto cambiò quando Nettles morì di cancro al fegato nel 1985. Fu allora che Applewhite modificò il suo pensiero: nella sua visione, l’amica e compagna “di classe” aveva semplicemente lasciato il suo contenitore terrestre per ascendere alla forma più alta di cui aveva parlato.

Il sito di Heaven's Gate
Screen sito Heaven's Gate

Sul sito campeggiano ancora le parole di Applewhite: “Nella società odierna mi trovo nella stessa posizione di Colui che era in Gesù allora. Il mio essere qui adesso è in realtà una continuazione di quell'ultimo compito promesso a coloro che erano studenti 2000 anni fa. Sono di nuovo qui, continuano nel loro superamento, offrendo allo stesso tempo la stessa transizione agli altri”.

Furono quindi reclutati nuovi membri e nel 1995, Applewhite e gli adepti si convinsero che il momento era quasi giunto: alla scoperta della cometa Hale-Bopp in viaggio verso la terra, gli "studenti" di Heaven’s Gate avrebbero potuto salire sulla loro astronave. Per prepararsi all’evento, a ottobre 1996 Applewhite affittò una villa a Rancho Santa Fe in California: al padrone di casa fu detto che si trattava sì di religiosi, ma di cristiani.

I membri di Heaven’s Gate credevano inoltre che le persone che li liquidavano come folle setta appartenessero a un complotto mediatico filogovernativo, e collaborassero con alieni cattivi, i cosiddetti “Luciferiani”.

Il suicidio di massa

Il suicidio di massa di Heaven's Gate
Screen ABC News via YouTube

Alla fine di marzo 1997, quando Hale-Bopp passò nel punto più vicino alla Terra, Applewhite e 38 degli accoliti si suicidarono, bevendo un cocktail a base di vodka e barbiturici. Furono trovati nella villa californiana il 26 marzo: erano vestiti tutti nella stessa maniera, con tute scure che assomigliavano alle uniformi di Star Trek e sneakers Nike bianche ai piedi. In tasca rotoli di banconote da 5 dollari. Una scena che le forze dell’ordine statunitensi definirono “serena”.

Come riporta la Cnn, tra i morti c’era anche Thomas, fratello Nichelle Nichols, che in Star Trek interpretava il tenente Uhura. Negli anni successivi, in un’intervista, l’attrice raccontò: “Mio fratello era un uomo molto intelligente e meravigliosamente gentile", ha detto. "Ha fatto le sue scelte e noi rispettiamo quelle scelte”.

Fu un gesto di libero arbitrio? All’epoca dell’avvenimento l’opinione pubblica ne fu fortemente scossa. Oggi molti sono inclini a pensare che sì, non ci fu nessuna forma di plagio, lavaggio del cervello o coercizione in ciò che accadde a Heaven’s Gate. In una nostra intervista, Massimo Introvigne, fondatore del Cesnur e custode dell'archivio di Heaven's Gate, parlò così: "Era un gruppo curioso, fondato da un professore universitario, che comprendeva persone di livello sociale alto o in alcuni casi altissimo, che seguivano un’utopia dei dischi volanti e credevano che il mondo fosse destinato comunque a finire tra eventi apocalittici e sofferenze atroci, per cui dal loro punto di vista fu una scelta razionale quella di suicidarsi. Tanto più che queste persone pensavano che attraverso il suicidio l’anima immortale avrebbe poi preso un altro corpo e si sarebbe reincarnata su altri pianeti".

Dopo il suicidio

Il 6 maggio 1997, un uomo appartenente al movimento, fu ritrovato morto in un hotel in California, come riporta The Independent, mentre un altro sopravvisse.

Uno di loro era il marito di una donna morta durante il suicidio di massa. Il sopravvissuto riuscì nel suo intento suicida solo a febbraio 1998, quando il suo corpo fu ritrovato in una tenda nel deserto dell’Arizona.

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