
Gli inquirenti stanno passando al setaccio da settimane le riprese delle telecamere di videosorveglianza, alla ricerca di indizi utili volti a far luce sulla sparizione della piccola Kataleya Alvarez. Un lavoro certosino e metodico, a tratti snervante, ma che sembra essere in procinto di dare i propri frutti: dai video ripresi dagli occhi elettronici, sarebbero infatti emersi piccoli dettagli che gli investigatori stanno approfondendo ulteriormente proprio in queste ore. Questo è quanto riportato stamattina dal quotidiano Il Tirreno, a proposito degli ultimissimi sviluppi legati al "caso" della bimba di cinque anni scomparsa lo scorso 10 giugno dall'ex-albergo occupato di Firenze (nel quale viveva insieme alla madre e al fratello). Nuovi elementi che bastano ad ipotizzare una nuova pista che gli investigatori starebbero percorrendo fotogramma dopo fotogramma, nella speranza di trovare un lampo di luce nell'oscurità che sembra aver risucchiato la giovanissima.
L'ipotesi da cui muovono l'aggiunto Luca Tescaroli, il pm della Dda Christine Von Borries e il pm Giuseppe Ledda resta sempre quella del sequestro di persona a scopo di estorsione. Due le certezze: Kata è stata rapita e i rapitori hanno pianificato tutto ben conoscendo la zona, agendo in modo da non lasciare tracce. Già qualche settimana fa si era parlato di un presunto "passaggio segreto" seguito dai sequestratori, ma si trattava di supposizioni (per quanto verosimili). A rallentare le indagini, oltre ad un certa ritrosia che gli ex-occupanti dell'Hotel Astor avrebbero mostrato nel testimoniare (al punto da indurre l'avvocato dei genitori di Kata a lanciare un appello) sarebbe sin qui stata l'assenza di immagini decisive per "inchiodare" gli autori del sequestro. Qualcosa però sembrerebbe muoversi, con gli investigatori che starebbero valutando una nuova pista mutuata da una di quelle precedentemente ipotizzate per ricostruire l'itinerario seguito da chi ha portato via la bimba.
Secondo questa ipotesi "aggiornata", dopo aver agguantato Kataleya nel corte interna dell'Astor, il rapitore non sarebbe passato da un'uscita secondaria di quello stesso stabile come sembrava inizialmente, ma dal cortile del palazzo adiacente all'hotel. Anche secondo questa supposizione, la via di fuga sarebbe però rappresentata da via Boccherini, in un tratto non coperto dalle telecamere. Kata sarebbe quindi stata portata via passando dal cancello di quell'edificio.
E sarebbe stata caricata su un furgone parcheggiato su quella strada, consentendo agli autori del gesto di dileguarsi rapidamente. Sono trascorsi quasi due mesi dalla scomparsa di Kata, con l'inchiesta che sta procedendo in attesa di una svolta. E chissà che non possa essere rappresentata da questa nuova possibilità.